Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 1,29-39
Con questo brano l'evangelista chiude " la giornata di Cafarnao ", la prima giornata messianica di Gesù. L'attività del Signore suscita stupore e meraviglia e costringe i discepoli e i lettori a domandarsi: < Chi è costui ? >;. Gesù passa dalla sinagoga (figura di Israele) alla casa di Simone e Andrea, e se consideriamo che nei Vangeli la casa è simbolo della Chiesa e la donna quello della comunità, è presto detto: non solo nella sinagoga ma anche nella sua comunità, fra i suoi discepoli Gesù scopre il virus di una realtà malata. La Chiesa è consumata dal fuoco ardente e mortale della bramosia del potere, che la immobilizza e le impedisce di svolgere il ruolo per il quale è stata creata: amare e servire i fratelli. < Le comunità cristiane non sono per se stesse e per il proprio mantenimento o conservazione. Esse devono sciogliersi come il sale, il lievito e il seme, in puro servizio per la liberazione totale dell'uomo > (cit.). Gesù prende la sua comunità per la mano, simbolo dell'azione dell'uomo, perché è proprio nella sua attività, nel suo impegno pastorale che essa deve essere guarita, purificata da quella sete di potere che la tormenta e la inchioda all'infermità in un narcisismo mortale. Non basta allora sapere chi è Gesù; ancora più che l'ortodossia, è importante l'ortoprassi, cioè andare dietro lui facendo come lui, fino al Golgota, dove egli manifesterà in pienezza la Gloria del Padre. Solo allora la comunità sarà abile alla diaconia, potrà, al seguito di Gesù, accogliere alla porta della casa - come Abramo alle querce di Mamre (cfr. Gen 18,1ss) - tutta l'umanità sofferente, contemplando e servendo in essa il volto del suo Signore.