VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN GELASIO I PAPA A PONTE MAMMOLO
ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN GELASIO I PAPA A PONTE MAMMOLO
Domenica, 25 febbraio 2018
Nel pomeriggio della seconda domenica di Quaresima, il Papa si è recato in visita pastorale alla parrocchia romana di San Gelasio I Papa, affidata ai sacerdoti della famiglia ecclesiale Missione Chiesa-Mondo, nel quartiere di Ponte Mammolo. Al suo arrivo, alle ore 15.45, Francesco è stato accolto dall’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario generale della diocesi di Roma, da mons. Guerino di Tora, vescovo ausiliare per il settore Nord, dal parroco don Giuseppe Raciti e dal viceparroco don Alfio Carbonaro. Nel campo sportivo, sotto una pioggia battente, il Papa ha incontrato i bambini e i ragazzi della catechesi, i giovani dell’oratorio e le famiglie; successivamente, nel teatro, ha salutato i malati e gli anziani; quindi, in diverse sale della parrocchia, ha incontrato i poveri e gli operatori del centro Caritas che li assiste, i volontari del Banco farmaceutico e alimentare. Poi il colloquio di Francesco con due giovani ospiti della parrocchia, provenienti dalla Repubblica del Gambia, rispettivamente di 18 e 25 anni; infine il Papa ha confessato alcuni penitenti. Intorno alle ore 18, il Santo Padre ha presieduto, nella chiesa parrocchiale, la messa, concelebrata con altri parroci dell’XI Prefettura, parroci emeriti e alcuni sacerdoti amici della comunità. Il Papa ha pronunciato l’omelia a braccio e al termine della messa è rientrato in Vaticano.
“La vita assomiglia un po’ a questo pomeriggio, perché a volte c’è il sole, ma a volte vengono le nuvole, viene la pioggia e viene il tempo brutto. Cosa deve fare un cristiano? Andare avanti con coraggio, nei tempi belli e nei tempi brutti. Ma ci saranno delle tempeste, nella vita… avanti! Gesù ci guida”. Queste le parole pronunciate a braccio dal Papa ieri pomeriggio, davanti al piazzale della parrocchia di San Gelasio a Ponte Mammolo, dove i parrocchiani lo hanno acclamato e ascoltato imperterriti sotto la pioggia battente su Roma. “Prendete sempre la mano di Gesù” anche quando si sbaglia o si cade, perché lui è sempre pronto a perdonarci, ha detto Francesco ai giovani: “Nelle cose brutte, non se ne va!”. Durante l’incontro con gli anziani e i malati, salutati uno ad uno nel teatro della parrocchia, ha detto loro: “Siete le braci del mondo e della Chiesa per portare avanti il fuoco”. Poi l’invito a non sentirsi inutili e a parlare con i giovani. “Vorrei ringraziarvi per quello che fate per il mondo e per quello che fate per la Chiesa. Forse a qualcuno di voi viene in mente di fare la domanda”, le parole di Francesco: “Ma cosa faccio, io, per il mondo? Io non vado alle Nazioni Unite, non vado alle riunioni … Sono qui, a casa … Questa testimonianza, ognuno con la fede, con il volere bene alla gente, con fare buoni auguri agli altri, è come conservare il fuoco. Voi siete la brace, la brace del mondo sotto le ceneri: sotto le difficoltà, sotto le guerre ci sono questi braci, braci di fede, braci di speranza, braci di gioia nascosta. Per favore, conservate le braci, quelle che avete nel cuore, con la vostra testimonianza. Siano i problemi che ci sono, siano i problemi che verranno, ma quell’essere consapevoli che io ho una missione, nel mondo e nella Chiesa: portare avanti quel fuoco nascosto, il fuoco di una vita”. Poi l’invito a non sentirsi inutili e a parlare con i giovani.
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La messa presieduta dal Papa e animata dal coro della parrocchia è iniziata con una mezz’ora di anticipo sui piani ed è stato un anziano non vedente a proclamare la seconda lettura da un testo in braille. Tra i banchi della chiesa anche alcuni ex carcerati di Rebibbia e detenuti in semi libertà. Francesco, ha pronunciato interamente a braccio la sua omelia, prendendo spunto dal Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima che narra la Trasfigurazione di Gesù.
Il testo integrale dell'Omelia
Gesù si fa vedere agli Apostoli come è in Cielo: glorioso, luminoso, trionfante, vincitore. E questo lo fa per prepararli a sopportare la Passione, lo scandalo della croce, perché loro non potevano capire che Gesù sarebbe morto come un criminale, non potevano capirlo. Loro pensavano che Gesù fosse un liberatore, ma come sono i liberatori terreni, quelli che vincono in battaglia, quelli che sono sempre trionfanti. E la strada di Gesù è un’altra: Gesù trionfa tramite l’umiliazione, l’umiliazione della croce. Ma siccome questo sarebbe stata uno scandalo per loro, Gesù fa loro vedere cosa viene dopo, cosa c’è dopo la croce, cosa ci aspetta, tutti noi. Questa gloria e questo Cielo. E questo è molto bello! E’ molto bello perché Gesù – e questo sentitelo bene – ci prepara sempre alla prova. In un modo o in un altro, ma questo è il messaggio: ci prepara sempre. Ci dà la forza per andare avanti nei momenti di prova e vincerli con la sua forza. Gesù non ci lascia soli nelle prove della vita: sempre ci prepara, ci aiuta, come ha preparato questi [i discepoli], con la visione della sua gloria. E così loro poi ricordarono questo [momento] per sopportare il peso dell’umiliazione. Questa è la prima cosa che ci insegna la Chiesa: Gesù ci prepara sempre alle prove e nelle prove è con noi, non ci lascia soli. Mai.
La seconda cosa possiamo coglierla dalle parole di Dio: «Questi è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo!». Questo è il messaggio che il Padre dà agli Apostoli. Il messaggio di Gesù è prepararli facendo loro vedere la sua gloria; il messaggio del Padre è: “Ascoltatelo”. Non c’è momento della vita che non possa essere vissuto pienamente ascoltando Gesù. Nei momenti belli, fermarci e ascoltare Gesù; nei momenti brutti, fermarci e ascoltare Gesù. Questa è la strada. Lui ci dirà cosa dobbiamo fare. Sempre.
E andiamo avanti in questa Quaresima con queste due cose: nelle prove, ricordare la gloria di Gesù, cioè quello che ci aspetta; che Gesù è presente sempre, con quella gloria per darci forza. E durante tutta la vita, ascoltare Gesù, cosa ci dice Gesù: nel Vangelo, nella liturgia, sempre ci parla; oppure nel cuore.
Nella vita quotidiana forse avremo problemi, o avremo da risolvere tante cose. Facciamoci questa domanda: cosa mi dice Gesù oggi? E cerchiamo di ascoltare la voce di Gesù, l’ispirazione da dentro. E così seguiamo il consiglio del Padre: «Questi è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo!». Sarà la Madonna a darti il secondo consiglio, a Cana di Galilea, quando c’è il miracolo dell’acqua [trasformata] in vino. Cosa dice la Madonna? “Fate quello che Lui vi dirà”. Ascoltare Gesù e fare quello che Lui dice: questa è la strada sicura. Andare avanti con il ricordo della gloria di Gesù, con questo consiglio: ascoltare Gesù e fare quello che Lui ci dice.
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Saluto finale
Sto pensando una cosa: aprire una parrocchia al Polo Nord, e voi che avete sentito tanto freddo, potete andare lì a fare la parrocchia… che ne dite? Vi piace?
Grazie, grazie per essere rimasti qui, al freddo. Grazie tante per essere venuti. Grazie per la vostra accoglienza e per la vostra bontà. Il Signore vi benedica tanto. E io vorrei darvi la benedizione adesso. Preghiamo gli uni per gli altri, per tutte le famiglie della parrocchia, per i sacerdoti, per tutti quelli che lavorano qui e tutti i fedeli e i non fedeli.
[Benedizione]
E per favore, vi chiedo di pregare per me, non dimenticatevi. Grazie! Grazie!
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