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giovedì 1 febbraio 2018

«Come potremmo affrontare il nostro pellegrinaggio terreno, con le sue fatiche e le sue prove, senza essere regolarmente nutriti e illuminati dalla Parola di Dio che risuona nella liturgia? Questo è il percorso che fa la Parola di Dio: dalle orecchie al cuore e alle mani.» Papa Francesco Udienza Generale 31/01/2018 (foto, testo e video)


UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 31 gennaio 2018

Il Papa ha fatto il suo ingresso in piazza San Pietro poco prima delle 9.40, e appena iniziato il giro sulla jeep bianca scoperta nei vari settori della piazza, acclamato come sempre dalle migliaia di fedeli presenti, ha fatto fermare la papamobile per ospitare a bordo sei bambini, tre ragazzi e tre ragazze, che lo hanno accompagnato per tutto il tragitto sorridenti e incuriositi. Tra i vari doni che i fedeli hanno offerto a Francesco, anche una maglia di calcio che lui ha afferrato prontamente al volo. Tra le bandiere variopinte che hanno fatto da coreografia alla piazza, anche quelle bianco e azzurre dell’Argentina. Non è mancata una sosta della papamobile per sorseggiare una tazza di mate, che il Papa ha gradito molto. Prima di percorrere, come al solito, a piedi il tratto che lo separa dalla sua postazione al centro del sagrato, Francesco si è congedato dai suoi piccoli ospiti, che sono scesi prima di lui, salutandoli affettuosamente. Poi una piccola deviazione verso la prima fila delle transenne, per accarezzare ancora alcuni bambini che hanno richiamato la sua attenzione.













La Santa Messa - 8. Liturgia della Parola: I. Dialogo tra Dio e il suo popolo

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Continuiamo oggi le catechesi sulla Santa Messa. Dopo esserci soffermati sui riti d’introduzione, consideriamo ora la Liturgia della Parola, che è una parte costitutiva perché ci raduniamo proprio per ascoltare quello che Dio ha fatto e intende ancora fare per noi. E’ un’esperienza che avviene “in diretta” e non per sentito dire, perché «quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura, Dio stesso parla al suo popolo e Cristo, presente nella parola, annunzia il Vangelo» (Ordinamento Generale del Messale Romano, 29; cfr Cost. Sacrosanctum Concilium, 7; 33). E quante volte, mentre viene letta la Parola di Dio, si commenta: “Guarda quello…, guarda quella…, guarda il cappello che ha portato quella: è ridicolo…”. E si cominciano a fare dei commenti. Non è vero? Si devono fare dei commenti mentre si legge la Parola di Dio? [rispondono: “No!”]. No, perché se tu fai delle chiacchiere con la gente non ascolti la Parola di Dio. Quando si legge la Parola di Dio nella Bibbia – la prima Lettura, la seconda, il Salmo responsoriale e il Vangelo – dobbiamo ascoltare, aprire il cuore, perché è Dio stesso che ci parla e non pensare ad altre cose o parlare di altre cose. Capito?... Vi spiegherò che cosa succede in questa Liturgia della Parola.

Le pagine della Bibbia cessano di essere uno scritto per diventare parola viva, pronunciata da Dio. È Dio che, tramite la persona che legge, ci parla e interpella noi che ascoltiamo con fede. Lo Spirito «che ha parlato per mezzo dei profeti» (Credo) e ha ispirato gli autori sacri, fa sì che «la parola di Dio operi davvero nei cuori ciò che fa risuonare negli orecchi» (Lezionario, Introd., 9). Ma per ascoltare la Parola di Dio bisogna avere anche il cuore aperto per ricevere le parole nel cuore. Dio parla e noi gli porgiamo ascolto, per poi mettere in pratica quanto abbiamo ascoltato. È molto importante ascoltare. Alcune volte forse non capiamo bene perché ci sono alcune letture un po’ difficili. Ma Dio ci parla lo stesso in un altro modo. [Bisogna stare] in silenzio e ascoltare la Parola di Dio. Non dimenticatevi di questo. Alla Messa, quando incominciano le letture, ascoltiamo la Parola di Dio.

Abbiamo bisogno di ascoltarlo! E’ infatti una questione di vita, come ben ricorda l’incisiva espressione che «non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4). La vita che ci dà la Parola di Dio. In questo senso, parliamo della Liturgia della Parola come della “mensa” che il Signore imbandisce per alimentare la nostra vita spirituale. E’ una mensa abbondante quella della liturgia, che attinge largamente ai tesori della Bibbia (cfr SC, 51), sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, perché in essi è annunciato dalla Chiesa l’unico e identico mistero di Cristo (cfr Lezionario, Introd., 5). Pensiamo alla ricchezza delle letture bibliche offerte dai tre cicli domenicali che, alla luce dei Vangeli Sinottici, ci accompagnano nel corso dell’anno liturgico: una grande ricchezza. Desidero qui ricordare anche l’importanza del Salmo responsoriale, la cui funzione è di favorire la meditazione di quanto ascoltato nella lettura che lo precede. E’ bene che il Salmo sia valorizzato con il canto, almeno nel ritornello (cfr OGMR, 61; Lezionario, Introd., 19-22).

La proclamazione liturgica delle medesime letture, con i canti desunti dalla Sacra Scrittura, esprime e favorisce la comunione ecclesiale, accompagnando il cammino di tutti e di ciascuno. Si capisce pertanto perché alcune scelte soggettive, come l’omissione di letture o la loro sostituzione con testi non biblici, siano proibite. Ho sentito che qualcuno, se c’è una notizia, legge il giornale, perché è la notizia del giorno. No! La Parola di Dio è la Parola di Dio! Il giornale lo possiamo leggere dopo. Ma lì si legge la Parola di Dio. È il Signore che ci parla. Sostituire quella Parola con altre cose impoverisce e compromette il dialogo tra Dio e il suo popolo in preghiera. Al contrario, [si richiede] la dignità dell’ambone e l’uso del Lezionario, la disponibilità di buoni lettori e salmisti. Ma bisogna cercare dei buoni lettori!, quelli che sappiano leggere, non quelli che leggono [storpiando le parole] e non si capisce nulla. E’ così. Buoni lettori. Si devono preparare e fare la prova prima della Messa per leggere bene. E questo crea un clima di silenzio ricettivo.

Sappiamo che la parola del Signore è un aiuto indispensabile per non smarrirci, come ben riconosce il Salmista che, rivolto al Signore, confessa: «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 119,105). Come potremmo affrontare il nostro pellegrinaggio terreno, con le sue fatiche e le sue prove, senza essere regolarmente nutriti e illuminati dalla Parola di Dio che risuona nella liturgia?

Certo non basta udire con gli orecchi, senza accogliere nel cuore il seme della divina Parola, permettendole di portare frutto. Ricordiamoci della parabola del seminatore e dei diversi risultati a seconda dei diversi tipi di terreno (cfr Mc 4,14-20). L’azione dello Spirito, che rende efficace la risposta, ha bisogno di cuori che si lascino lavorare e coltivare, in modo che quanto ascoltato a Messa passi nella vita quotidiana, secondo l’ammonimento dell’apostolo Giacomo: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi» (Gc 1,22). La Parola di Dio fa un cammino dentro di noi. La ascoltiamo con le orecchie e passa al cuore; non rimane nelle orecchie, deve andare al cuore; e dal cuore passa alle mani, alle opere buone. Questo è il percorso che fa la Parola di Dio: dalle orecchie al cuore e alle mani. Impariamo queste cose. Grazie!

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Saluti:
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i Direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie e le Religiose di Gesù-Maria. Incoraggio tutti voi a vivere la missione con autenticità, spirito di servizio e capacità di mediazione.

Saluto gli operai del complesso industriale Ideal Standard di Roccasecca e l’Associazione Volontari Italiani Sangue di Potenza. Saluto, inoltre, gli Istituti scolastici e di formazione, specialmente quelli di Santa Maria Ausiliatrice di Roma e di Gesù-Maria di Roma, auspicando che l’insegnamento che si offre sia ricco di valori, per formare persone che sappiano far fruttificare i talenti che Dio ha affidato a ciascuno.

Mi rivolgo, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Oggi ricordiamo san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù. Cari giovani, guardate a lui come all’educatore esemplare. Voi, cari ammalati, sul suo esempio confidate sempre in Cristo crocifisso. E voi, cari sposi novelli, ricorrete alla sua intercessione per assumere con generoso impegno la vostra missione coniugale.

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