Il 5 febbraio di 10 anni fa, don Andrea Santoro, sacerdote fidei donum della diocesi di Roma, veniva ucciso nella Chiesa di Santa Maria a Trabzon, in Turchia, mentre pregava con la Bibbia in mano. ... Alessandro Gisotti ha chiesto alla sorella di don Andrea, la prof.ssa Maddalena Santoro di soffermarsi sui frutti spirituali sbocciati in questi dieci anni grazie alla testimonianza del sacerdote.
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D. – In un suo scritto don Andrea Santoro afferma: “Fate fiorire la carità amando chi non vi ama, facendo del bene a chi vi fa del male”. Questo è un messaggio potente nell’Anno della Misericordia, considerando che don Andrea non solo lo ha scritto ma lo ha vissuto fino all’effusione del sangue …
R. – Questo è vero. Ha avuto sempre questa attenzione verso coloro che erano più lontani da Dio. E lui diceva: “Io devo andare nei crocicchi delle strade, come dice Gesù; devo andare per raccogliere tutti, i più lontani, i più diseredati, così che possano vestire la veste bianca”. Quindi questa attenzione significa non solo perdonare, ma propriamente porsi in atteggiamento di piena accoglienza anche di coloro che in quel momento ci stanno facendo del male, di coloro che in quel momento non vorrebbero questo atteggiamento di vicinanza, di fratellanza, di amore. E lui non chiuse mai la porta a nessuno!
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Un seme di misericordia e di dialogo dal quale sono fiorite fede e speranza. Oggi la diocesi di Roma ricorderà solennemente il “suo” don Andrea Santoro, sacerdote fidei donum ucciso con due colpi di pistola alla schiena esattamente dieci anni fa, mentre pregava nella chiesa di Santa Maria a Trabzon, in Turchia, di cui era parroco. L’appuntamento è per le 19 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, con la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini. Anche a Trabzon (l’antica Trebisonda), nella parrocchia luogo dell’omicidio – ha fatto sapere all’agenzia Fides il vescovo Paolo Bizzeti, vicario apostolico per l’Anatolia – alle 18,30 sarà celebrata una messa in memoria del prete di Priverno. È il segno che la sua figura «ha unito e unisce due mondi apparentemente lontani », commenta la sorella di don Andrea, Maddalena Santoro.
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Il giorno dopo l’omicidio la volontaria italiana operante in Turchia Maria Zambon firmò per Asianews un bel ritratto di don Andrea, conosciuto ad Istanbul alla fine del 2001 frequentando insieme il corso per imparare il turco.
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