Due reporter italiani in Siria. Una si ferma al confine con la Giordania, tra i disperati dei campi profughi. L’altro raggiunge la capitale Amman, viene irretito per giorni dai servizi segreti di Assad, con la bella Yara che lo costringe a non fare il suo lavoro e a sorbirsi la propaganda del regime. Poi riesce a liberarsi e a raggiungere Daraa (dopo aver fallito l’ingresso a Homs) e a testimoniare l’orrore.
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Reporter sans frontières esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Mika Yamamoto.
Questa giornalista quarantacinquenne era una reporter molto esperta, abituata agli ambienti più ostili. La sua morte ci ricorda che la Siria è il paese più a rischio per i giornalisti.
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