"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Siamo tutti invitati a nozze, ma solo coloro che sono stati guariti dall'idropisia, da un ego smisurato che gonfia e deforma, possono entrare per la porta stretta. Con questo insegnamento Gesù ci avverte di evitare come la peste e con la massima urgenza quello spirito di protagonismo che ci trasforma in palloni gonfiati e ci invita ad assumere quello spirito di umiltà e di servizio che poi è il suo stesso Spirito. Non si tratta certamente di osservare le norme del galateo per guadagnarsi la tanto agognata poltroncina in Paradiso; si tratta invece di scoprire il segreto del lievito del Regno che rimane nascosto nella pasta dell'umanità e tutta la fa fermentare, la manifestazione del mistero d'amore rivelato a noi nella vita di Gesù di Nazareth. Solo seguendo Lui potremo contemplare come il Padre agisce nella vita di ognuno di noi, che l'umiltà e il nascondimento sono le caratteristiche di Dio così come si è manifestato in Gesù (cfr. Fil 2,7). E' urgente, allora, scegliere sempre l'ultimo posto servendo i nostri fratelli, soprattutto gli ultimi, perché «l'ultimo è il posto da scegliere e da cui scegliere», essendo ben consapevoli che «Gesù ha già occupato l'ultimo posto a tal punto che nessuno mai è riuscito a toglierglielo» (Charles de Foucauld)