#L'Idolo
di Gianfranco Ravasi
Sbagliarsi su Dio è un dramma. È la cosa peggiore che possa capitarci, perché poi ci sbagliamo sul mondo, sulla storia, su noi stessi. Sbagliamo la vita.
Nel calendario il prossimo 28 agosto reca il ricordo della morte nel 430 di S. Agostino, una delle figure più alte del pensiero occidentale. Lo vogliamo celebrare, però, non ricorrendo all'imponente distesa dei suoi scritti teologici e filosofici o attingendo all'opera più popolare, Le Confessioni. Abbiamo, invece, fatto salire sulla ribalta un frate e poeta che è stato anche un personaggio pubblico, capace di inquietare le coscienze, soprattutto sull'autentico concetto di Dio, un tema che è stato al centro della riflessione del vescovo di Ippona. Ci riferiamo a padre David Maria Turoldo e a una sua nota su una degenerazione tutt'altro che rara nei nostri giorni, apparentemente così secolarizzati. Infatti, il bisogno del sacro ritorna spesso in modo scomposto e prepotente, producendo deviazioni, fanatismi, fondamentalismi: basti solo
pensare al proliferare delle sette, delle apparizioni, della magia, del devozionalissimo esasperato.
Il filosofo inglese settecentesco David Hume notava che "gli errori della filosofia sono sempre ridicoli, quelli della religione sempre pericolosi". Infatti, come osserva Turoldo, le ricadute sono a cascata: ti rovinano la vita e scardinano la visione della stessa realtà, offuscano la mente, ottenebrano le scelte morali. L'avversario più pericoloso del cristianesimo genuino non è ormai l'ateismo conclamato e coerente, ma l'idolo del denaro, del consumo del luogo comune o una spiritualità evanescente che elabora una fede à la carte e che dissolve la fede in un pulviscolo dorato e fluido. Inoltre, come giustamente scriveva Erri de Luca, «credente non è chi ha creduto una volta per tutte, ma chi in obbedienza al participio presente del verbo, rinnova il suo credo continuamente». Questo esige rigore etico e paziente fedeltà, non è un fuoco d'artificio miracolistico, ma una scelta quotidiana, un impegno esistenziale, un amore autentico.
(Fonte: Il Sole 24 ore Domenica - 24.08.2025)