Il peso della guerra sulle spalle dei bambini
e la forza dell'amore!
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“Sto trasportando mia sorella da due ore”
La giornalista palestinese Alaa Hamouda incontra una bambina sfollata che trasporta sulle spalle la sorella ferita. La piccola è scalza ed ha camminato per due chilometri. Hamouda quindi le aiuta a raggiungere il campo profughi di Al-Bureij, a Gaza, trasportandole in auto.
La bambina che a Gaza porta sulle spalle per due ore la sorellina ferita al campo profughi (foto da video)
Le due sorelle sono due bambine. La più grande racconta che la sorella è ferita. “Non sei stanca di portare tua sorella?” gli chiede l’uomo che accompagna la giornalista, probabilmente il suo autista. La piccola replica: “Si sono stanca, la sto trasportando da due ore”. Poco dopo, le due bambine salgono in auto e vengono accompagnate al campo profughi. La più grande, una volta arrivata, scende dall’auto e prende in braccio la sorellina che non può camminare.
Guarda il video
(fonte: Blitz Quotidiano, articolo di Lorenzo Briotti 22/10/2024)
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La bambina in fuga da Gaza con la sorellina sulle spalle.
Il potere può scegliere di fare il male o di fare il bene, l'amore ha la forza di fare solo il bene. Non conosco la bambina della foto, potrei conoscere il suo nome e la sua storia, ho certamente potuto conoscere il suo cuore. Questa piccola donna di pochi anni (sei, sette?) portava sulle spalle la sua sorellina ancora più giovane di lei. In un video trasmesso in questi giorni viene ripresa da un uomo che la ferma per aiutarla: è sola, affaticata ma decisa. Nessun adulto vicino a lei, nessuna lacrima sul suo viso. Solo tristezza e preoccupazione sul quel viso di bambina diventata adulta da un anno. Ho avuto la stessa impressione quando ho incontrato i bambini di Gaza: sono bambini che non stanno vivendo la loro età, bambini feriti nel corpo e nello spirito, bambini cresciuti in fretta, diventati adulti senza aver vissuto la fase serena dell'infanzia.
Sta andando scalza verso un ospedale, sta cercando aiuto e cure per la sua sorellina ferita. Sulle spalle non ha solo il peso del corpo di una creatura che ha bisogno di lei, su quelle spalle c'è responsabilità e amore. L'uomo l'ha fermata per aiutarla, l'ospedale si trova a due chilometri di distanza. Quell'uomo ha voluto documentare la sofferenza e la dignità di una bambina, la sua solitudine e l'assenza di adulti a proteggere fragili e giovani vite. Nell'articolo che parla di lei, un giornalista musulmano ha paragonato ad una lunga Via Crucis la strada percorsa dalle bambine. Ha visto la sofferenza di Cristo nella strada dolorosa delle due innocenti e indifese creature!
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Ogni uomo potrebbe essere prossimo del proprio prossimo e fermare il male. Chi non si ferma come quell'uomo, chi può fare grandi e piccoli gesti di amore e di pace e non li fa, ha meno coscienza e senso di responsabilità di quella bambina così piccola e così capace di amare. Le due bambine sono due vittime innocenti. Non conosciamo i volti e i nomi di migliaia di altri bambini che hanno subito e subiscono la violenza del potere e l'indifferenza di chi non vuole vedere. Chiediamo a Dio onnipotente di illuminare i cuori e le menti di chi può fermare la tragedia delle guerre e può usare il potere per scegliere il bene.
Leggi da Avvenire tutto l'articolo di Padre Ibrahim Faltas:
Gaza. La bimba in fuga con la sorella in spalla e l'uomo che s'è fermato per aiutarla
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