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domenica 24 settembre 2017

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.45/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: 
Mt 20,1-16 


Attraverso questa parabola Gesù ci manifesta come tutto ciò che siamo e abbiamo è dono di grazia che viene elargito a tutti coloro che sono chiamati dal Padre a lavorare per il suo Regno, a quanti faticano dalla prima ora, come a coloro che hanno lavorato un'ora soltanto.
 "La parabola è un Vangelo "in nuce" ed è molto simile al capitolo 15 del Vangelo di Luca" (cit.). Essa è in netto contrasto con l'etica del merito ed accentua la gratuità di Dio che eccede ogni possibile pretesa. La ricompensa è per tutti ed è l'amore gratuito del Padre che è impossibile da guadagnare con la propria fatica perché è pura grazia. Se non riusciamo a comprendere questo, rischiamo di preferire il dono a Colui che ce lo dona, ci serviamo di Dio per ottenere qualcosa che amiamo più di Lui, lo amiamo non di per se stesso, ma soltanto per la ricompensa promessa. Ma l'amore del Padre non è da guadagnare né tanto meno da meritare (l'amore meritato è meretricio), ma da accogliere e da condividere con i fratelli. Se ne facciamo oggetto di merito o di guadagno lo trasformiamo in possesso che ci allontana dal Padre. "Come il fratello maggiore, che non vuole entrare al banchetto di festa, perché preferisce stare coi suoi meriti piuttosto che con il Padre ed il fratello. Non accettiamo che Dio sia Dio! Lo vorremmo a nostra immagine e somiglianza, piedistallo per il nostro orgoglio".
Noi cristiani sappiamo bene che la salvezza non deriva dalle nostre opere, ma che siamo stati salvati per grazia, chiamati ad essere "benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandoci a vicenda come anche Dio, in Cristo, ha perdonato a noi" (Ef 4,32)