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mercoledì 20 settembre 2017

Diocesi di Messina: Formazione dei laici a pagamento "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date "( Mt 10,8 ) di Santino Coppolino

Diocesi di Messina: Formazione dei laici a pagamento

"Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date "( Mt 10,8 ) 

di Santino Coppolino





Molto interessante è l'iniziativa intrapresa dall'Arcidiocesi di Messina circa la formazione per i laici, quella cioè di istituire dei corsi di Teologia perché possano essere meglio formati alla vita della Chiesa, più consapevoli e saldi nella fede, per "quell'unità di cui è segnato il loro stesso essere di membri della Chiesa" (Christifideles Laici,59), e "pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della Speranza che è in voi" (1Pt 3,15). Già il Concilio Vaticano II, attraverso il Decreto Apostolico sull'apostolato dei laici Apostolicam Actuositatem, così si esprimeva: "Il Sacro Concilio scongiura perciò nel Signore tutti i laici a rispondere volentieri, con generosità e con slancio alla voce di Cristo, che in quest'ora li invita con maggiore insistenza, e all'impulso dello Spirito Santo (.....) perché si associno alla sua missione salvifica." (A. A., 33). Anche nel Dicembre del 1988, il Santo Padre Giovanni Paolo II, attraverso la sua Esortazione Apostolica "Christifideles Laici", tornava a sottolineare l'urgenza di un laicato responsabile e teologicamente preparato ad affrontare le molte sfide di un mondo in continuo mutamento: "Non c'è dubbio che la formazione spirituale debba occupare un posto privilegiato nella vita di ciascuno (.....) Sempre più urgente si rivela oggi la formazione dottrinale dei fedeli laici (.....) rendendosi così assolutamente necessaria una sistematica azione di catechesi" (Christ. Laici , 60).
Quello che però nello specifico lascia perplessi e stupiti, è la scelta fatta dagli organizzatori del su mentovato corso, quella cioè di esigere all'atto dell'iscrizione la somma di 100 (cento) euro (tra l'altro per un corso di studi che non prevede il rilascio di alcun attestato che sia utile, per esempio, all'insegnamento della religione cattolica). Di fronte ad un Paese sempre più impoverito (soprattutto nella nostra Sicilia e nel sud Italia in generale) dove più del 50% della popolazione fatica a giungere a fine mese, e la percentuale dei poveri assoluti è aumentata così tanto da sfiorare il 10% della popolazione nazionale, ritengo che scelte di questo genere contribuiscano ancor più a scavare un fossato, a fissare una incolmabile distanza che di fatto impedisce ai poveri, nonostante gli appelli e i proclami di Papa Francesco, di maturare nella fede, di prendere parte pienamente alla vita della Chiesa. Ancora Giovanni Paolo II, quasi presago, con forza profetica così esortava: "La formazione non è il privilegio di alcuni, bensì un diritto e un dovere di tutti. I Padri sinodali al riguardo hanno detto: "Sia offerta A TUTTI la possibilità della formazione - SOPRATTUTTO AI POVERI - i quali possono essere essi stessi fonte di formazione per tutti" (Christ. Laici 63)."
Fermo restando il dovere di contribuire alle spese vive di detto corso, non sarebbe stato più "evangelico", visto il momento di grande crisi, chiedere un'offerta libera a quanti volessero iscriversi, lasciando fare alla Provvidenza (se ancora ci crediamo) o magari coinvolgendo le parrocchie e gli istituti religiosi di provenienza dei corsisti? Conosciamo veramente la tragicità della vita di quanti siamo chiamati a servire? Ci rendiamo conto che scelte come questa risultano escludenti per la stragrande maggioranza dei fedeli, impedendo loro di fatto di formarsi, lasciandoli nell'ignoranza e relegandoli in ruoli sempre più marginali? Il nostro Arcivescovo, Mons. Accolla, molto sensibile e molto vicino ai poveri e alle povertà della Diocesi, è a conoscenza di quanto sta avvenendo? Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda ancora, qualora ce ne fosse bisogno che "è impossibile appropriarsi i beni spirituali e comportarsi nei loro confronti come un possessore o un padrone, dal momento che la loro sorgente è in Dio" (C.C.C. 2121). Il Santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo poi, a riguardo, è ancora più chiaro: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt 10,8 )


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