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venerdì 3 febbraio 2012

La grande strage nel Mediterraneo - tragedia ignorata

Cinque vittime al giorno. Risucchiate nell'abisso di un sogno mancato. Per loro il 2011 è stato il peggiore degli anni: oltre 1.500 persone annegate o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa.
Le stime dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur) sono le più nere da quando, nel 2006, l’agenzia delle Nazioni Unite ha cominciato a elaborare le statistiche delle vite a perdere. Fino ad ora il periodo più allarmante era stato il 2007, quando tra morti e dispersi si contarono 630 nomi.
«Non ci aspettavamo che si potesse andare anche oltre quei numeri – commenta Laura Boldrini, portavoce dell’Acnur –. Sempre più spesso riceviamo telefonate con richieste d’aiuto addirittura dai barconi in avaria». Sono le voci disperate di chi si vede il mare addosso.
Leggi tutto: Un cimitero in fondo al mare

L’ECRE-Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esuli (rete di cui fa parte il CIR) ha intervistato Tineke Strik, rapporteur per l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che sta investigando sulla morte nel Mare Mediterraneo di 61 persone nel loro viaggio dalla Libia verso Lampedusa. Da gennaio 2011, oltre 2.000 persone sono morte in mare nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa.
Tineke Strik è membro del Senato Olandese e della Commissione su Migrazioni, Rifugiati e Sfollati e Presidente della Sub-Commissione sui Rifugiati di PACE. E’ anche affiliata del Centro per il Diritto dell’Immigrazione (come professore assistente in Diritto dell’Immigrazione) all'Università Radboud a Nijmegen.
Riportiamo l’intervista realizzata dall’ECRE lo scorso 9 dicembre 2011 con Tineke Strik, Rapporteur per l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.

Dopo Come un uomo sulla terra, il nuovo film di Andrea Segre, questa volta in coppia con Stefano Liberti. Il tema e' lo stesso. I respingimenti in alto mare verso la Libia effettuati nel 2009 dal governo italiano. Due anni dopo, la guerra in Libia ha sospeso le operazioni della Marina militare italiana e allo stesso tempo ha spinto decine di migliaia di lavoratori africani a lasciare la Libia cercando rifugio nei paesi vicini. Andrea e Stefano hanno cominciato da li'. Dai campi profughi allestiti dall'Unhcr in Tunisia. E sono andati a cercare i respinti. Per raccontare come la politica italiana abbia segnato la loro vita. Tra carcere, violenze, fughe, ma anche tenacia e speranza. Quella di chi ce l'ha fatta nonostante tutto. E quella di tutti noi che attendiamo con ansia la pronuncia della Corte europea dei diritti umani proprio sui respingimenti del 2009. La sentenza e' attesa per meta' marzo. Il film uscira' subito dopo. La prima e' annunciata per il 20 marzo. Questo e' il trailer. Iniziamo a farlo girare. Per prenotare una proiezione, scrivete a distribuzione@zalab.org (fonte: Fortess Europe)