Alla scuola di San Luca
di Antonio Savone
Cosa apprendiamo alla scuola di Luca?
La tradizione ci restituisce tre tratti di Lc: medico, amico, storico. Medico, cioè uno che conosce bene ciò che affligge il nostro cuore e il nostro corpo; amico, uno che coltiva fino in fondo l’amicizia con Paolo, che non doveva certo essere un amico facile; storico, uno che sa far parlare i fatti.
Alla scuola di Lc apprendiamo anzitutto il primato dello Spirito Santo. Tutte le pagine di Lc sono sotto l’azione misteriosa ed efficace dello Spirito. Senza lo Spirito le parole e le opere di Gesù rimarrebbero senza efficacia, parole e opere di un uomo. Per Lc, invece, Gesù è ripieno di Spirito Santo dal suo concepimento verginale fino alla consumazione del sacrificio supremo sulla croce. Che cos’è poi il suo secondo libro, gli Atti degli Apostoli, se non la continuazione e lo sviluppo di ciò che lo Spirito compie mediante l’azione delle prime comunità cristiane?
Alla scuola di Lc apprendiamo poi il primato della misericordia. Lc, infatti, sottolinea la mansuetudine, la mitezza, la compassione e il perdono che Gesù elargisce in misura abbondante. A noi sfugge probabilmente la portata di un simile annuncio in un contesto di legalismo esasperato come quello di scribi e farisei. Quel rabbi non a caso era considerato una presenza eversiva. Gesù affronta questo rischio con consapevolezza deciso a pagarne il prezzo fino in fondo, come attesta la sua stessa passione. Alla scuola di Lc apprendiamo come essere discepoli: egli che pure non ha conosciuto Gesù di persona, sa narrare di lui con una dolcezza unica perché è entrato nel cuore stesso del Signore Gesù.
Lc si misura con cristiani provenienti dal paganesimo. Come pensa di accostare quel suo mondo? Svolgendo accurate ricerche sulla vicenda di Gesù, documentandosi dettagliatamente sui fatti che intende raccontare. Non ci troviamo anche noi di fronte ad un mondo ridiventato pagano? Come lo accostiamo? ...
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