Un'immagine che racconta meglio di tante parole l'orrore della guerra in atto in Siria: un bambino di cinque anni, seduto su un'ambulanza dopo essere stato estratto vivo dalle macerie di un palazzo colpito da un bombardamento ad Aleppo, che guarda davanti a sé con occhi vitrei, il volto sporco di sangue, ricoperto dalla testa ai piedi di polvere.
Nello sguardo del piccolo Omran Daqneesh tutto l'orrore della guerra...
Nello sguardo del piccolo Omran Daqneesh tutto l'orrore della guerra...
Tecnicamente non è una foto: è un fermo-immagine da un video girato dall’Aleppo Media Centre, un network di Aleppo vicino all’opposizione.
L’immagine del bambino è stata twittata inizialmente da Raf Sanchez, corrispondente in Medio Oriente del Telegraph, e poi condivisa da migliaia di utenti e ripresa dalle più importanti testate internazionali.
Il bambino nell’ambulanza si chiama Omran Daqneesh, ha cinque anni ed è uno dei cinque bambini rimasti feriti mercoledì da un bombardamento aereo compiuto a Qaterji, un quartiere di Aleppo. Non si sa precisamente chi abbia compiuto l’attacco: potrebbero essere stati aerei dell’esercito siriano o gli aerei della Russia. Nel video da cui è stata presa l’immagine, si vede Omran che viene sollevato da un soccorritore tra le macerie della casa bombardata e poi viene portato all’interno dell’ambulanza, dove rimane impassibile mentre proseguono i soccorsi.
Attenzione, il video contiene immagini drammatiche, che potrebbero urtare la sensibilità.
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Omran è stato curato per la ferita alla testa all’ospedale M10 di Aleppo e poi dimesso quella stessa notte.
Raf Sanchez ha twittato un’altra foto di Omran con una fasciatura sulla testa, dopo le cure ricevute «da alcuni medici straordinariamente coraggiosi di Aleppo».
Raf Sanchez ha twittato un’altra foto di Omran con una fasciatura sulla testa, dopo le cure ricevute «da alcuni medici straordinariamente coraggiosi di Aleppo».
Quanto sono vere le parole di Papa Francesco all'Angelus del 7 agosto:
"Cari fratelli e sorelle, purtroppo dalla Siria continuano ad arrivare notizie di vittime civili della guerra, in particolare da Aleppo. E’ inaccettabile che tante persone inermi – anche tanti bambini – debbano pagare il prezzo del conflitto, il prezzo della chiusura di cuore e della mancanza della volontà di pace dei potenti. Siamo vicini con la preghiera e la solidarietà ai fratelli e alle sorelle siriani, e li affidiamo alla materna protezione della Vergine Maria. Preghiamo tutti un po’ in silenzio e poi l’Ave Maria."
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