“Nel cuore dei giorni“, programma che è assai più di un programma: è la novità dell’estate 2011. E si distribuisce lungo l’arco della giornata, perché apre i battenti alle ore 8.00, con la rassegna stampa del giorno (Giallo) e li chiude alle 20.50 con il Tg dei tg (Indaco). In mezzo, ci sono altri cinque moduli – il primo alle 9.10 (Arancio), il secondo alle 11.00 (Rosso), il terzo alle 15.00 (Verde), il quarto alle 17.30 (Azzurro), il quinto alle 19.20 (Blu) – più il Tg2000 delle ore 19.40, per un totale di oltre tre ore al dì di diretta, da studio, durante le quali, oltre a dare in tempo reale le notizie di prima grandezza, si includeranno ospiti inattesi e inviati da dove non te l’aspetti, inseguendo una serie di interessi: dalla memoria storica, agli accadimenti di politica internazionale, dalla cronaca italiana alla vita di fede e della chiesa, dall’economia che tocca le tasche dei cittadini al volontariato giovanile, ai fatti di costume, alle storie personali, fino al gossip, magari solo per sorridere.
Alla base del programma c’è un patto con il pubblico: nulla di quanto fa parte del menù di giornata viene escluso dal raggio di osservazione del programma, che non a caso interpreta quella che taluno chiama “tv di flusso” o, meglio ancora, “tv di compagnia”.
Nello stesso tempo, è un esperimento concreto di crossmedialità, ossia di fruizione incrociata dei diversi strumenti comunicativi (posta, web, fax, sms, webcam), grazie ai quali il telespettatore entra in video e partecipa attivamente al processo televisivo, dando una sua piega al programma. «Il cuore dei giorni» non copre per intero il palinsesto quotidiano, ma funge da scivolo immettendo nei vari programmi ed è, ad un tempo, cassa di risonanza della televisione già vista. Insomma, una tv non formale ma vitalistica, aperta e trasparente, una tv laboratorio che traduce il marchio senza mai esaurirlo.
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