"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Gesù viene consegnato a Pilato, il rappresentante del potere imperiale romano, perché esegua la condanna a morte già pronunciata dai capi religiosi di Israele. Contro di lui si sono coalizzati tutti i poteri (lui che fin dal principio ha rifiutato ogni potere) per eliminarlo consegnandolo alla morte quasi fosse un corpo estraneo. Tema del brano è la Regalità universale di Gesù che certamente è re, ma un re fragile, indifeso, troppo strano per essere preso sul serio, un re da burla, certo non come i re di questo mondo. Egli è venuto non per dominare ma per servire, non per opprimere ma per restituire libertà e vita agli uomini, non con la violenza e la forza delle armi ma con l'amore incondizionato per tutti, anche per i nemici. A Ponzio Pilato che domanda che cosa ha fatto di male, risponde la sua intera esistenza che è stata unicamente amore. La sua regalità è la stessa del Padre, che fin dal principio dona al mondo ciò che è: «Charitas sine modo», Amore smodato, senza limiti. Questo è l'unica maniera che Gesù ha di regnare, perché questo è ciò che vede fare dal Padre. L'unico suo potere è quello di servire i fratelli lavando loro i piedi, la sua dignità è quella di stare in mezzo agli uomini «come colui che serve» (Lc 22,27). E' questo il segno visibile della sua dignità regale, che splenderà come il sole sul Golgota dall'alto della croce, attirandoci tutti a sé.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo