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mercoledì 10 giugno 2015

Francesco pellegrino di pace a Sarajevo 6/6/2015 - Mattina (testi e video) - Fare la pace è un lavoro da portare avanti tutti i giorni, passo dopo passo, senza mai stancarsi.





VIAGGIO APOSTOLICO 
A SARAJEVO 
(BOSNIA ED ERZEGOVINA)
6 GIUGNO 2015






 Francesco pellegrino di pace a Sarajevo 6/6/2015 - Mattina 


 Fare la pace è un lavoro da portare avanti tutti i giorni, 
passo dopo passo, senza mai stancarsi.

ore 7,30 Partenza in aereo dall’Aeroporto di Roma/Fiumicino per Sarajevo
Leggi il testo integrale del Saluto ai giornalisti durante il volo verso Sarajevo

ore 9 Accoglienza Ufficiale all’Aeroporto internazionale di Sarajevo

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ore 9,30 Cerimonia di benvenuto nel piazzale antistante il Palazzo presidenziale
Visita di Cortesia alla Presidenza della Repubblica nel Palazzo presidenziale


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ore 10,10 Leggi il testo integrale del discorso durante l'Incontro con le Autorità

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ore 11 Santa Messa nello Stadio Koševo 

"Cari fratelli e sorelle,
nelle Letture bibliche che abbiamo ascoltato è risuonata più volte la parola “pace”. Parola profetica per eccellenza! Pace è il sogno di Dio, è il progetto di Dio per l’umanità, per la storia, con tutto il creato. Ed è un progetto che incontra sempre opposizione da parte dell’uomo e da parte del maligno. Anche nel nostro tempo l’aspirazione alla pace e l’impegno per costruirla si scontrano col fatto che nel mondo sono in atto numerosi conflitti armati. È una sorta di terza guerra mondiale combattuta “a pezzi”; e, nel contesto della comunicazione globale, si percepisce un clima di guerra.
C’è chi questo clima vuole crearlo e fomentarlo deliberatamente, in particolare coloro che cercano lo scontro tra diverse culture e civiltà, e anche coloro che speculano sulle guerre per vendere armi. Ma la guerra significa bambini, donne e anziani nei campi profughi; significa dislocamenti forzati; significa case, strade, fabbriche distrutte; significa soprattutto tante vite spezzate. Voi lo sapete bene, per averlo sperimentato proprio qui: quanta sofferenza, quanta distruzione, quanto dolore!
Oggi, cari fratelli e sorelle, si leva ancora una volta da questa città il grido del popolo di Dio e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà: mai più la guerra!
All’interno di questo clima di guerra, come un raggio di sole che attraversa le nubi, risuona la parola di Gesù nel Vangelo: «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9). È un appello sempre attuale, che vale per ogni generazione. Non dice “Beati i predicatori di pace”: tutti sono capaci di proclamarla, anche in maniera ipocrita o addirittura menzognera. No. Dice: «Beati gli operatori di pace», cioè coloro che la fanno. Fare la pace è un lavoro artigianale: richiede passione, pazienza, esperienza, tenacia. Beati sono coloro che seminano pace con le loro azioni quotidiane, con atteggiamenti e gesti di servizio, di fraternità, di dialogo, di misericordia… Questi sì, «saranno chiamati figli di Dio», perché Dio semina pace, sempre, dovunque; nella pienezza dei tempi ha seminato nel mondo il suo Figlio perché avessimo la pace! Fare la pace è un lavoro da portare avanti tutti i giorni, passo dopo passo, senza mai stancarsi.
...

Guarda il video dell'omelia 


Guarda il video integrale della Santa Messa

ore 13,15 Incontro e pranzo con i Vescovi della Bosnia ed Erzegovina e con il Seguito Papale nella Nunziatura Apostolica