Giuseppe Dossetti (1913-1996) è stato una delle maggiori personalità italiane del Novecento, un caso unico di figura di primo piano in mondi diversi: dal contributo alla Costituzione italiana a quello al Concilio Vaticano II a fianco dell'arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro.
Eppure, in entrambi i mondi è stato oggetto di accuse calunniose che arrivano fino ai giorni nostri: "integralista" e "comunista" per i suoi avversari politici, "teologo incompetente" e "non ortodosso" per i suoi avversari ecclesiali. Soprattutto in ambito cattolico, chi non lo ha attaccato, ha fatto di tutto per rimuoverlo e dimenticarlo. Questo dovrebbe far riflettere: nelle controversie di fede c'è spesso, verso altri credenti, un accanimento maggiore che in altri ambiti. E' un brutto segno che smentisce la fraternità cristiana.
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Un volume denso, rigoroso, quello di don Corrado Lorefice, pubblicato dalle edizioni Paoline in questi giorni con una presentazione di don Pino Ruggieri. “Dossetti e Lercaro. La Chiesa povera e dei poveri nella prospettiva del Concilio Vaticano II” ripropone uno dei temi conciliari che resta ancora oggi uno dei nodi nevralgici di una Chiesa che voglia essere fedele al Signore e capace di una testimonianza credente e credibile. Il libro aiuta a riportare alla luce tale «angolazione conciliare» nella prima parte ripercorrendo il percorso di maturazione dossettiano, nella seconda parte approfondendo l’apporto di Dossetti ai discorsi conciliari del Card. Lercaro, i contenuti biblico-teologici, la recezione di tali contenuti nei documenti conciliari e nella produzione magisteriale e teologica. Nella conclusione sono indicati alcuni elementi per la riflessione teologico-morale e per la prassi ecclesiale. ...
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Alcide De Gasperi a parte, nella storia della Dc di questo dopoguerra nessuna personalità ha lasciato una traccia importante come quella di Giuseppe Dossetti (che quest'anno, nel centenario dalla nascita, sarà ricordato con manifestazioni di grande spessore). Forse proprio per il fatto che Dossetti fu un personaggio molto particolare, spesso non in sintonia con importanti settori della Chiesa e del suo partito.
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... Il problema di don Giuseppe è che egli è terribilmente vivo! I suoi amici si possono ormai canonizzare, ma lui deve essere almeno del tutto censurato, e magari pure aggredito. Dunque, anche se non è bello, si capisce da questo quanto lui sia vivo, e quindi, per qualcuno, anche molto ingombrante. Lui, invece, voleva bene a tutti. Anche agli avversari più aggressivi...
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Il pensiero di don Giuseppe Dossetti si trova di nuovo sotto attacco dei conservatori. Proprio alla vigilia dell'uscita di due libri che a cent'anni dalla nascita affrontano la vita dell'importante religioso e politico dc, ispiratore delle aperture innovative del Concilio Vaticano II e accusato di filocomunismo. La polemica è guardata in Vaticano con preoccupata intensità, perché capace di assumere sfumature politiche inattese.