Lectio del Vangelo
della domenica
a cura di fr. Egidio Palumbo
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
II DOMENICA del TEMPO ORDINARIO - anno C - 20-1-2013
Gesù lo Sposo fedele dell’Umanità e della Chiesa
1. Con questa domenica inizia il tempo ordinario dell’Anno Liturgico, dove ripercorriamo il vissuto di Cristo negli eventi della vita quotidiana: i suoi discorsi, i suoi dialoghi, i suoi gesti, le sue scelte, i suoi luoghi (la strada, la casa, il mare, la sinagoga, il tempio).
Dovremmo iniziare con il vangelo di Luca, il vangelo dell’Anno C, ma questa domenica la liturgia ci propone una pagina del vangelo di Giovanni (Gv 2,1-11) che narra della manifestazione di Gesù come Sposo dell’umanità e della chiesa (Gv 2,11). La parola “manifestazione” – Gv 2,11 dice: «egli manifestò la sua gloria» – fa riecheggiare ancora in noi il mistero del Natale; in realtà è così: questa manifestazione di Gesù Sposo, segue quella del Battesimo (Gesù nostro fratello e Figlio amato del Padre) e quella della Epifania (Gesù manifestato ai popoli non-credenti ma in ricerca sincera). Per cui questa domenica la possiamo benissimo nominare “ La Domenica delle Nozze di Cana”: essa fa da cerniera tra il Tempo di Natale che è terminato e il Tempio ordinario che inizia; come a dire: la manifestazione di Gesù come Sposo dell’umanità e della chiesa apre il tempo ordinario, ovvero il nostro cammino di sequela di Gesù nella vita quotidiana.
2. Ma Gv 2,11 ha un’altra annotazione: «Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù». Dire “segno” e non “miracolo”, significa dire segno profetico che rinvia ad un'altra realtà, ovvero si narra delle “nozze”, ma si sta narrando non semplicemente di un matrimonio tra un uomo e una donna, bensì dell’Alleanza nuziale tra Dio e l’umanità, Alleanza che Dio, di sua iniziativa vuole rinnovare attraverso il suo Figlio Gesù. Perciò qui è lui lo Sposo! E Gesù porterà a compimento il rinnovamento dell’Alleanza nuziale nell’Ora della Croce, nell’Ora della Pasqua, cioè nel dono della sua vita: quando sarà innalzato sulla Croce e attirerà tutti a sé (Gv 12,32), come lo Sposo Dio attira la sua Sposa amata Israele (Ct 1,4; Os 2,16), e quando dal suo fianco usciranno sangue ed acqua (Gv 19,34). Ecco perché qui non si sta narrando “la cronaca di un matrimonio dove fu invitato Gesù”. E al riguardo io aggiungerei una considerazione: Gesù, che è un celibe e che quindi non è stato mai sposato, proprio lui è chiamato dal Padre (notare che Gv 2,2 dice: «fu chiamato» e non «invitato») a diventare lo Sposo dell’umanità e della chiesa! Se fossimo stati noi oggi a scrivere questa pagina del vangelo, avremmo attribuito – spinti magari dal desiderio di voler realizzare una buona “pastorale famigliare” – il titolo di Sposo ad uno sposato e non ad un celibe. E invece qui si tratta di narrare, con la vita, tutta un’altra storia… : l’Alleanza nuziale di Dio....