«Il giudizio su Berlusconi dipende dall'impegno per il bene comune», evidenzia il vescovo Luigi Negri
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Venerato Confratello, mi è stato segnalato l’articolo che Lei ha inviato al settimanale “Tempi”, confermato da un’intervista a La Stampa. Questo ha stimolato la mia antica abitudine di scrivere “lettere aperte”; avevo già respinto la tentazione di farlo con i nostri Superiori, non ritenendolo corretto, mi permetto di farlo ora con Lei, Vescovo autorevole, ma sempre a livello di responsabili – anche se io sono emerito - di diocesi comuni.
Sono una capo scout preoccupata per i valori che si trasmettono ai ragazzi. Più importanti delle parole sono gli esempi. La televisione è piena di vacuità e i partiti al potere hanno sdoganato ogni malcostume e immoralità. L’Italia compie 150 anni ma dà al mondo l’impressione di una quindicenne stolta. Unico valore è il potere, il denaro e il farla franca, in barba a ogni legge umana e divina che si può cambiare o «contestualizzare» a proprio capriccio. Perché la Chiesa non dice come Giovanni Battista: «Non ti è lecito!»? Cosa fare?
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