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lunedì 10 maggio 2010

Viva grazie a un respiratore, bimba non ottiene indennità perché figlia di immigrati

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia quella che definisce “una grande ingiustizia, una autentica vergogna, un ignobile disinteresse delle Istituzioni e il totale abbandono in cui è lasciata una bambina, Jannate, 2 anni, nata in Italia, residente a Sant’Onofrio, nel Vibonese, affetta da una rara forma di malattia genetica, che vive solo grazie ad un respiratore artificiale attaccato ad una macchina, figlia di una poverissima coppia di giovanissimi immigrati marocchini (il padre, venditore ambulante, la madre, casalinga, da più di 10 anni in Italia), per oltre 10 mesi ricoverata (e assistita amorevolmente) al reparto di rianimazione dell’Ospedale Civile di Cosenza, a cui viene negato il diritto ad una piccola pensione (nonostante il riconoscimento della invalidità al 100%), perchè i suoi genitori non hanno un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, ma un permesso annuale che viene ogni anno regolarmente rinnovato.
Per la legge italiana infatti per poter usufruire del diritto alla pensione, anche se il bambino invalido è nato in Italia, è necessario che il permesso dei genitori immigrati sia a tempo indeterminato. Una assurdità legislativa. Una vergogna. Un fatto indegno di un Paese civile e di uno Stato di diritto. Di cui nessuno parla, di cui nessuno si occupa.
(da Comunicato stampa Movimento Diritti Civili)

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