Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



martedì 18 febbraio 2025

#Il granello di sabbia di Gianfranco Ravasi

#Il granello di sabbia 
di Gianfranco Ravasi




Qualche volta è accaduto che un granello di sabbia sollevato dal vento abbia fermato una macchina.

L’immagine è semplice, eppure intensa. La ritrovo nel saggio dal titolo così attuale Il problema della guerra e le vie della pace, opera di quella figura morale straordinaria che è stata Norberto Bobbio. Ricordo la valanga di commemorazioni scritte e orali apparse alla sua morte nel 2004: d’altronde, egli aveva attraversato tutto il secolo, essendo nato a Torino nel 1909. Il suo volto segaligno marcato da due occhi trafiggenti è, comunque, nella memoria di molti ancor oggi, come lo sono le sue parole spesso inascoltate allora e del tutto aliene all’attuale classe dirigente. Penso, ad esempio, all’impressione che ebbi nel 1993 leggendo il suo Elogio della mitezza, virtù evangelica ma del tutto “impolitica”, come egli la definiva, ammonendo, però, che «la mitezza non rinuncia alla lotta per debolezza o per paura o per rassegnazione». Anzi, essa è come un seme efficace piantato nel terreno della storia per la pace, il progresso e la dignità di ogni persona.

Ma ritorniamo al simbolo del granello di sabbia. Esso è minuscolo e insignificante; se, però, il vento della gente onesta e semplice lo sollevasse lanciandolo sulle distese di armamenti, potrebbe – almeno in un cannone – inceppare gli ingranaggi. Madre Teresa di Calcutta usava un’altra immagine parallela: nel mare inquinato dell’odio e della violenza, se tutti iniziassero a gettare un mestolo dell’acqua pulita dell’amore e della pace, la distesa sporca lentamente si ritirerebbe, lasciando spazi limpidi. Certo, l’obiezione è facile: questa è l’utopia che si scontra col duro realismo della storia. Eppure è proprio educandoci ad alzare lo sguardo che si raggiunge un orizzonte diverso. Purtroppo, a partire dalla scuola, ci si accontenta sempre del minimo e, così, alla fine si diventa incapaci di fare cose grandi.

(Fonte: “Il Sole 24 Ore - La Domenica - ” del 16 febbraio 2025)