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lunedì 3 gennaio 2011

Trasformati dalla Parola per essere segno di Carità

Mercoledì 29 dicembre, presso l’Auditorium “Mons. Fasola”, si è svolto il XXX Convegno Caritas. Erano presenti al tavolo dei lavori, dinanzi ad un folto uditorio di autorità militari, giornalisti, sacerdoti e operatori pastorali, il nostro Arcivescovo, Mons. La Piana, il Prefetto, Dott. Alecci, Don Tripodo, Direttore della Caritas Diocesana messinese, Suor Gabriella e Don Luigi Ciotti, presidente della rete di associazioni contro le mafie “Libera”.
Il tema scelto quest’anno s’inserisce nel cammino pastorale decennale della nostra chiesa, che ha voluto coniugare due tematiche non parallele: la Parola di Dio e l’educazione.
La prima parte dei lavori, si è conclusa con il tanto atteso intervento di Don Luigi Ciotti. Un grande sacerdote, un grande uomo, nato sulla strada (come egli stesso dice) quarantacinque anni fa, col gruppo Abele. Prendendo spunto dai dialoghi con Don T. Bello, suo grande amico, e dal discorso pronunciato da Giovanni Paolo II in un convegno Caritas, ha detto che la Parola di Dio si annuncia con la vita e con i gesti e che la carità è il cuore della chiesa. “La strada - ha detto - deve essere il nostro punto di riferimento; essa è il luogo che chiede fedeltà per interpretare i nuovi segnali di aiuto”....
Don Ciotti ha poi parlato della libertà che attinge direttamente alla Parola di Dio: chi è povero non è libero. Bisogna dunque liberare i poveri, integrare gli esclusi e socializzare gli inclusi.
La carità, però, presuppone la giustizia; queste sono due entità indivisibili: “La denuncia delle ingiustizie - ha detto Don Ciotti - è parte integrante dell’annuncio Evangelico”.
Ricollegandosi poi al riconoscimento della cooperazione tra ambito religioso e civile manifestato dal Prefetto, ha sottolineato che Don Tonino Bello diceva ai politici di amare senza riserve la gente che Dio gli aveva dato poiché a Lui, un giorno, prima che al partito, avrebbero dovuto rendere conto.
Tutti noi, insomma, abbiamo una responsabilità nell’educare ma dobbiamo anche educare alla responsabilità; la vita e i bisogni delle persone, sono unità di misure della coscienza....

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