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mercoledì 26 gennaio 2011

Commenti alla prolusione di Angelo Bagnasco al consiglio permanente della Cei

Il discorso del Card. Angelo Bagnasco ha suscitato, come prevedibile, diverse reazioni, per questo proponiamo un'ampia rassegna, non esaustiva, ma speriamo significativa, di articoli che hanno originato un acceso battito.

Nuvole scure al di là delle ampie vetrate dell’albergo che domina il porto di Ancona. Nuvole come quelle che il cardinale Angelo Bagnasco evoca in apertura della sua prolusione e che, sottolinea, «preoccupanti si addensano sul nostro Paese». Infatti «si respira un evidente disagio morale», afferma il presidente della Cei, che parla anche di «debolezza etica», «fibrillazione politica e istituzionale» e di «comportamenti contrari al pubblico decoro», ma non nasconde che molti si chiedono «a cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine».
Invece l’Italia ha bisogno di «saggezza e virtù», di «sobrietà, disciplina e onore» da parte di chi ha cariche pubbliche; e necessita di investimenti sui giovani, sulla famiglia, sulla solidarietà e il lavoro. Così di un nuovo atteggiamento di legalità verso il fisco: «È il momento di pagare tutti le tasse».
Leggi tutto: Bagnasco: «Questa è l’ora della saggezza e della virtù» di Mimmo Muolo (AVVENIRE)

“Ero convinto che lo sconcerto e il disgusto, diffusi ovunque in questi giorni nel mondo cattolico (parrocchie, vescovi, associazioni…) di fronte allo scandalo che è sotto gli occhi di tutti, si manifestassero adeguatamente nella prolusione del Card. Angelo Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI di oggi. Mi aspettavo una posizione che rappresentasse tutti i cattolici di fronte al degrado del costume (con gravi ricadute sulle istituzioni) di cui è stato ed è responsabile il Presidente del Consiglio. Ma la relazione di Bagnasco ha ceduto alla logica dei rapporti di potere suggerita dalla Segreteria di Stato e dalla sua politica di do ut des nel rapporto tra la Chiesa e le istituzioni della nostra Repubblica.
Leggi tutto: Bagnasco invece di denunciare lo scandalo sceglie la linea della prudenza diplomatica di Vittorio Bellavite (NOI SIAMO CHIESA)

Nel discorso di ieri, atteso dall'Italia con un interesse forse mai avuto prima per le parole di un Presidente della Cei, il cardinal Bagnasco ha disposto le artiglierie, ha caricato i proiettili, ha puntato nella direzione giusta. E ha iniziato a colpire con parole infuocate come non era mai accaduto prima i comportamenti del capo del governo, andando ad affiancare le sue critiche a quelle espresse in precedenza dal Presidente della Repubblica e dal Presidente degli industriali. Quando però è stato il momento di compiere la missione fino alla fine, il cardinale ha rivolto le sue armi altrove. Il risultato, quest'oggi, è che tutti possono dire che sono contenti, persino i sostenitori del governo, per una situazione analoga a quella del dopo-elezioni quando nessuno dice di avere perso...
Leggi tutto: La difesa del bene comune di Vito Mancuso (LA REPUBBLICA)

Bagnasco ha parlato del caso Ruby, aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei ad Ancona, città che sarà sede del prossimo Congresso eucaristico nazionale. Ha dedicato un ampio paragrafo del suo discorso alle polemiche di questi giorni. Ma non ha lanciato anatemi né ha dato la tanto attesa (dagli avversari del Cavaliere) spallata a Berlusconi. Non ha certo taciuto sui "comportamenti contrari al pubblico decoro" e sugli di stili di vita "non compatibili con la sobrietà e la correttezza" - riferimento inequivocabile al caso Ruby, ma è sembrato anche condividere le perplessità di fronte all'imponente spiegamento di forze messe in campo dalla Procura di Milano per intercettare il premier e gli ospiti di Arcore...
Leggi tutto: Cei, Bagnasco non "scomunica" il Cavaliere di Andrea Tornielli (IL GIORNALE)

Mi stupisco dell’unanimismo dei giornalisti della tv e della stampa che vedono nel discorso di Bagnasco un «severo monito a Berlusconi… un forte attacco». Ho letto tutta la prolusione al consiglio permanente della Cei (Ancona, 24 - 27 gennaio 2011) e sono rimasto «sgomento» dello «sgomento» del cardinale.
Leggi tutto: Rubygate, dov’è lo sgomento nelle parole di Bagnasco? di Paolo Farinella (ALTRACHIESA)

«La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale». La frase-chiave è verso la fine, quando il cardinale Angelo Bagnasco affronta il caso che investe il premier e sta monopolizzando la vita pubblica del paese. Il presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio permanente riunito in un albergo di Ancona, parla ai trenta vescovi del direttorio, ma sa che tutta Italia lo ascolta.
Leggi tutto: I vescovi: c'è disagio, ora più sobrietà di Carlo Marroni (IL SOLE 24 ORE)

"Due frasi-chiave vanno incrociate, nella lunga prelusione di Angelo Bagnasco al consiglio permanente della Cei, per cogliere l'orientamento della Chiesa di fronte al disorientamento della politica italiana. La prima: «La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale». La seconda: «Dalla situazione presente - comunque si chiariranno le cose - nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi, né per ritenersi vincitore». La prima stila una diagnosi, la seconda ristabilisce il primato della Chiesa nella guida morale della nazione..."
Leggi tutto: Palla al centro. La bussola della chiesa per il dopo Berlusconi (pdf) di Isa Dominijanni (IL MANIFESTO)

... La relazione di ieri ad Ancona è stata la prima analisi ufficiale dei vertici dell’episcopato cattolico dopo l’ennesimo scandalo sulla vita intima del premier. E riflette non solo la posizione dei vescovi ma del Papa, incontrato da Bagnasco sabato scorso. Conferma la volontà di sottolineare in modo esplicito «il disagio morale» provocato dalle notizie di «comportamenti contrari al pubblico decoro»; e di «stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza». Insomma, pur senza essere citato Berlusconi viene evocato e criticato. Ma il presidente della Cei è attento a non oltrepassare i limiti della sua competenza...
Leggi tutto: Sanzione morale che non rompe l'alleanza politica di Massimo Franco (CORRIERE DELLA SERA)

Il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto ieri, in Ancona, il “direttivo” della Conferenza episcopale italiana – trenta vescovi in rappresentanza di tutte le regioni ecclesiali – con un discorso cauto e linguisticamente accorto nel quale non ha offerto il destro alle richieste provenienti da molti suoi confratelli di “sfiduciare” il premier Silvio Berlusconi alle prese con il “Ruby-gate”. In quattordici cartelle il presidente dei vescovi italiani non cita mai Berlusconi né lancia anatemi contro l’attuale maggioranza di governo. Piuttosto parla di “fase convulsa” nella quale “i poteri” non solo “si guardano con diffidenza ma si tendono tranelli, in una logica conflittuale che dura da troppi anni”.
Leggi tutto: Bagnasco non fa la crociata a turbarlo sono i “tranelli” di Paolo Rodari (IL FOGLIO)

Dopo quelli del segretario di Stato vaticano Bertone e del Papa, anche l’intervento del cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza dei vescovi italiani ha ribadito il «disagio» e lo «sgomento» del Paese rispetto a quel che sta emergendo dal caso Ruby, e ha chiesto a Berlusconi di chiarire al più presto, nelle sedi opportune, le accuse e le rivelazioni che lo riguardano. Bagnasco è anche disposto a riconoscere che nei confronti del premier sia stata usata «un’ingente mole di strumenti» di indagine, cioè un accerchiamento investigativo che in genere si riserva a reati ben più gravi. Ma visti i risultati «veri o presunti» dell’inchiesta, la necessità di un chiarimento da parte dell’interessato viene ormai considerata improcrastinabile.
Letto: L'episcopato tra disagio e buon senso di Marcello Sorgi (LA STAMPA)

Va registrato l’evidente bisogno dei cattolici e dei non cattolici italiani di avere una parola del papa, della Segreteria di Stato o della CEI per poter comprendere la posizione della chiesa sulla questione Berlusconi: un verticismo che ha virtualmente chiuso la bocca a tutto il resto del cattolicesimo italiano (tranne alcune isolate eccezioni), timoroso di esprimere una reazione pubblica prima della gerarchia. È una vittoria del ruinismo, vero elemento di imbarazzo per l’episcopato italiano di oggi: la cautela delle parole di Bagnasco è figlia della consapevolezza che un giudizio sul berlusconismo è anche, per forza di cose, un giudizio sul ruinismo come tattica politica negli ultimi 25 anni di storia dei rapporti tra chiesa e politica.
Leggi tutto: Berlusconismo e ruinismo (pdf) di Massimo Faggioli (EUROPA)

Chi era convinto che i vescovi italiani avessero già cambiato cavallo è rimasto deluso. L’attesa prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, ai lavori del Consiglio episcopale permanente della Cei ad Ancona, è severa nel condannare «comportamenti contrari al pubblico decoro» e nell’invitare alla «sobrietà e all’onore» chi riveste cariche pubbliche. Ma il presidente della Cei si guarda bene dal chiedere le dimissioni del premier.
Leggi tutto: Bagnasco, solo una tiratina d’orecchi per il premier di Ignazio Ingrao (PANORAMA)

Ha parlato più della rabbia dei giovani che dell’«affaire Berlusconi», più del vuoto politico che penalizza i giovani che del danno etico che deriva al Paese dai comportamenti privati (che fanno cultura pubblica) del premier.Questa l’impressione di fondo che si ricava dalla prolusione con cui ieri il cardinal Bagnasco ha aperto ad Ancona i lavori del parlamentino dei Vescovi italiani. Era grande l’attesa per questo intervento, che seguiva di qualche giorno le riflessioni sofferte e coraggiose sul «Ruby-gate» avanzate sia dal quotidiano cattolico Avvenire, sia dal segretario di Stato vaticano.
Leggi tutto: La politica deve dare speranza di Franco Garelli (LA STAMPA)

La riprovazione dei vescovi cade sul capo di Berlusconi. Ma – un colpo al cerchio e uno alla botte – dalla Cei viene anche un’incongrua sortita sulla “ingente mole di strumenti di indagine”, messi in campo nel caso Ruby. Poiché gli agenti impegnati sono solo 10, la critica ai magistrati rivela la paura della Chiesa ad andare sino in fondo nei confronti del premier ed è paradossale nel giorno in cui spunta un leggina berlusconiana per punire i magistrati che fanno intercettazioni.
Leggi tutto: Caimano senza decoro (pdf) di Marco Politi (IL FATTO QUOTIDIANO)

Bagnasco avvisa che il Paese è sgomento: "Troppi contribuiscono al turbamento generale". Comportamenti contrari al pubblico decoro e ideali bacati.
Leggi tutto: Cei: "Fase convulsa e disagio morale" di Alberto Bobbio (FAMIGLIA CRISTIANA)