"L’ospitalità delle Scritture”: un tema affascinante e quanto mai attuale al centro della sesta edizione del Festival Biblico. Accogliere l’altro è un valore indispensabile: il passaggio dalla diffidenza per il diverso all’ospitalità fiduciosa è una delle mete più alte di una società veramente umana. E sono molti gli esempi in cui la letteratura biblica presenta lo straniero - metafora dell’altro - non come minaccia, ma come finestra attraverso la quale guardare e interpretare la realtà. Le «relazioni ospitali» degli esseri umani: tra di loro, con il creato e con Dio. Se le esperienze di ospitalità sono diverse per tempi, luoghi e soggetti in questione, è infatti possibile accomunare la qualità e lo stile delle relazioni umane partendo dagli esempi di ospitalità offerti dalla Bibbia. La riscoperta delle Scritture come spazio ospitale in cui Dio ci accoglie e dove, ospitati, diveniamo noi stessi capaci di ospitare. La Bibbia è il primo esempio di "ospitalità”: accoglie al suo interno l’umano nella sua interezza, evitando ogni esclusione dovuta a moralismi, e un vasto patrimonio letterario, fatto di apporti culturali molteplici. La dimensione politica, sociale ed economica dell’ospitalità. Che è una relazione stabilita attraverso il dono. Colui che riceve l’ospite dà la sua disponibilità senza garanzia di contropartita. Mentre l’ospite ricevuto, accettando di essere accolto, entra in un ruolo difficile da sostenere. Accogliere e ospitare, al giorno d’oggi, diventa quindi un modo per arricchire umanamente la società. Ma non solo: lo straniero ed il suo bagaglio costituiscono fattori di innovazione sociale e di condivisione economica e culturale.
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