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martedì 8 febbraio 2011

Elena Patrizia, Sebastian, Raoul e Fernando... solo bambini!

Spaccano il cuore le urla e il pianto di Elena, la donna rumena di etnia rom che la sera di domenica 6 febbraio ha visto morire inceneriti quattro suoi figli. Elena Patrizia aveva 11 anni, Fernando 3, Sebastian 7, Raoul 5. Sono morti alla periferia di Roma, lungo la via Appia Nuova, nell'incendio della loro baracca di plastica.

... Raul, Fernando, Patrizia e Sebastian erano bambini, proprio come tutti gli altri, che fino a due giorni fa giocavano, ridevano, piangevano, bisticciavano, facevano i capricci. Ed erano persone, piccole, ma persone. Ed è così che bisogna pensare a loro, non come a semplici numeri che allungano la triste lista nera di morti annunciate, né come l'ennesima scintilla che riaccende polemiche e scatena nuove accuse reciproche.

"Hai mai visto - mi dice Sneja - un funerale di bimbi celebrato in slavo antico? Gettano fiori lungo la strada, e nelle bare ci mettono di tutto, anche l'Efferalgan e il Vicks Vaporub perché non si sa mai, ci si può raffreddare durante il viaggio verso il paradiso".

Raul, Fernando, Patrizia, Sebastian, una manciata di anni in quattro, le speranze avvolte dalle fiamme. La loro mamma, Liliana, è piegata dal dolore, sembra voler scomparire in quella stanza fredda di obitorio. Guarda il sindaco Gianni Alemanno e il presidente Napolitano con occhi fissi, non le interessa di questa sfilata di autorità, ringrazia educatamente, ma è lontana. «Non avevo che loro», dice parlando a se stessa. «Non è stata colpa mia». Si batte il petto Liliana, come se volesse punirsi per non essere riuscita a proteggere i suoi bambini

Le esperienze sul campo della Comunità di Sant'Egidio e di giovani studiosi. L'equivoco di considerarli ancora nomadi, quando la stanzialità è per tutti ormai un dato di fatto. "E' dalla frequenza scolastica che si deve partire, perché poi i risultati si colgono e sono importanti". Ma da sola non basta

Certo, c’è stata la solidarietà vera e sincera del presidente della Repubblica, e poi anche il lutto cittadino proclamato dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, ma il giorno dopo il rogo costato la vita a quattro bambini rom è stato soprattutto un momento di veleni, polemiche, denunce e dolore.
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