Le recenti inchieste giudiziarie hanno riportato all’attenzione dei media nazionali il Santuario di Polsi, messo di nuovo in relazione con l’attività illegale della ‘Ndrangheta... Rivolgo a tutti, soprattutto ai media nazionali, l’invito a non voler chiudere gli occhi sulla tradizione religiosa di Polsi, che affonda nei secoli lontani. Il Santuario di Polsi non è il Santuario della ‘Ndrangheta, perché esso appartiene alla fede più che millenaria della gente di Calabria e non solo di essa. La Madonna della Montagna non è la protettrice della ‘Ndrangheta e dei suoi affiliati; essa è l’effigie venerata ed amata da una lunga schiera di fedeli, che, lungo i secoli e con indescrivibili sacrifici, sono accorsi in quella splendida anche se aspra valle dell’Aspromonte, per portare alla Madre di Dio i pesi e le difficoltà della vita, ed attingere da quel volto di madre, che presenta ai devoti il Figlio Gesù, la speranza e la fiducia per riprendere il cammino della vita e sentire meno pesanti le sue croci...
Carissimi fratelli,
In questi giorni attraverso le televisioni nazionali, e forse anche internazionali, il Santuario di Polsi con la sua annuale festa della Madonna della Montagna sono stati oggetto di cronaca, perché le autorità investigative e giudiziarie italiane hanno trasmesso immagini di vostri incontri e riportato frasi da voi proferite, che avevano per oggetto la vostra organizzazione illegale e la divisione del potere all’interno di essa... Che senso possono avere questi incontri all’ombra del Santuario della Madonna, dove, mentre i fedeli pregano e si riconciliano con Dio, voi decidete strutture e attività, che Dio e la Vergine Maria non possono benedire?... E allora vi chiedo con il cuore in mano: perché dovete umiliare la nostra fede e la nostra religione?...