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domenica 26 febbraio 2017

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.15/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea' 
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: 
Mt 6,24-34


Il brano del Vangelo di questa VIII Domenica del T.O. , tratto ancora dal Discorso della Montagna, vede Gesù esortare i suoi discepoli a liberarsi dagli affanni del mondo, a porre la vita soltanto nelle mani del Padre. Gesù certo non ci chiama al disimpegno, non ci invita a non far nulla, a non più lavorare, ci dice piuttosto di non fare dei bisogni l'assoluto, del lavoro e dei beni idoli che soffocano e distruggono l'uomo, perché - come dice San Girolamo - "Il lavoro è da compiere, la preoccupazione da togliere".  Esiste una priorità nella ricerca del bene e questa priorità è il Regno di Dio e la sua giustizia, cioè l'amore per il Padre e per i fratelli, l'impegno quotidiano per la costruzione di una comunità che vive secondo il progetto di Dio. Il cibo, i vestiti sono solo mezzi utili per la vita ma se ne facciamo il fine ci annientano. La sicurezza e la vita non stanno nei beni che possediamo ma nella provvidenza del Padre, non nel potere ma nel servizio, non nell'accumulo ma nella condivisione. Possediamo veramente solo ciò che condividiamo, quello invece che tratteniamo per noi stessi ci possiede perché diventa un idolo. Per questo il Signore ci dona ogni giorno la vita, perché impariamo a vivere di fede, a prendere soltanto quello che ci serve per andare avanti, come accadeva con la manna donata quotidianamente al popolo nel deserto, che non era possibile possedere né tanto meno accumulare perché faceva i vermi. "E' la metafora della nostra vita: accumularla o addirittura possederla in proprio significa generare la morte, la nostra e quella dei fratelli: è il peccato dell'uomo, il peccato di Adamo."(cit.)