"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino
Vangelo: Mt 5, 13-16
Il brano segue immediatamente la proclamazione delle Beatitudini, e ai suoi discepoli che ne hanno accolto le esigenze Gesù dice:
"Voi siete il sale della terra; voi siete la luce del mondo ".
Il sale, che dà sapore al cibo, veniva usato anche per la sua conservazione ed è il simbolo della fedeltà all'alleanza di Dio col popolo: "Non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio"(Lv 2,13).
Gesù avverte i suoi discepoli che essi devono, con l'esempio della loro vita, essere garanti della Nuova Alleanza sancita dalle Beatitudini ma, allo stesso tempo, li mette in guardia che corrono un grande rischio, che il sale cioè possa perdere il suo sapore, o meglio, possa "impazzire" (traduz. letterale del verbo "moraìno"). Identico termine l'evangelista lo adopera al cap. 7,26, in riferimento al "pazzo" (moròs) che costruisce la sua casa sulla sabbia, colui che ascolta la Parola di Gesù ma non la mette in pratica, che fa di testa sua.
"A null'altro serve che ad essere gettato fuori e calpestato dalla gente ".
Una vita che non è illuminata e guidata dalle dinamiche delle Beatitudini, la Nuova ed Eterna Alleanza, è una vita che si mette "fuori" dalla sfera di Dio, che ha tradito il suo senso autentico, una vita fallita, buona soltanto ad "essere calpestata", ad essere cioè disprezzata da coloro che in essa riponevano la loro fiducia e la loro speranza. Alla luce di tutto questo Gesù proclama che non soltanto Gerusalemme (Is 60,9), ma tutti gli uomini che si lasciano guidare dalla sua Parola sono "luce del mondo", lampada che illumina e risplende nelle tenebre della storia umana. Mettere in pratica le Beatitudini manifesterà la gloria di Dio, la sua presenza vivente nel mondo, e la renderà visibile nelle "opere buone" di quanti decidono di fidarsi di Gesù.