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lunedì 10 febbraio 2014

Il “Giorno del ricordo” per non dimenticare le vittime dei massacri delle foibe

Sono trascorsi due lustri da quando il Parlamento italiano, il 30 marzo 2004, ha istituito il “Giorno del ricordo” scegliendo la data del 10 febbraio come occasione per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.
Giorni di quasi 70 anni; il tempo, sempre più lontano, di due o forse tre generazioni. I testimoni diretti si riducono di stagione in stagione, eppure - proprio anche per questo - diviene ancora più impellente il dovere della memoria. Ma non per antistoriche rivendicazioni territoriali o per pericolosi (e purtroppo sempre ed ovunque presenti) rigurgiti nazionalistici.
Non affidare quegli avvenimenti all’oblio della Storia, risponde, innanzitutto, al dovere di onorare il debito morale che il nostro Paese ha contratto con coloro che patirono violenze fisiche e morali inenarrabili e la cui vicenda per troppo tempo è stata avvolta nel silenzio connivente delle istituzioni. Quasi dovesse essere loro addebitata la colpa per essere state le vittime di un regime - quello titino - che nella sua cieca violenza non si distaccava da quelli, nazista e fascista, che l’avevano preceduto in quegli stessi territori, cercando nell’ideologia la propria giustificazione...

A dieci anni dalla sua istituzione in Italia si celebra oggi, il Giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata, provocate tra il 1943 e il 1945 dalla furia dei partigiani comunisti jugoslavi di Tito. Una pagina storica cancellata per 60 anni e ancora poco conosciuta. Almeno 10 mila gli infoibati accertati, 350 mila gli esuli italiani. Secondo i parenti delle vittime, oggi il rischio è che dal negazionismo si passi al riduzionismo, ovvero alla svalutazione della reale portata di questa tragedia.

Il 10 febbraio di ogni anno, si celebra il Giorno del ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e a tutti gli esuli dalmati e istriani di origine italiana costretti dal governo e dalle truppe jugoslave di Tito ad abbandonare le proprie case alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Così come per la Giornata della memoria, al di là di ogni polemica e scontro ideologico, il Giorno del ricordo serve per non lasciare che si perda nell’oblio una pagina nera della storia contemporanea, per far sì che le coscienze rimangano vigili e attente e che si evitino i terribili errori del passato. Il ricordo però va alimentato: ecco allora cinque libri utili a scoprire come e perché migliaia di persone morirono o furono cacciate dalle loro terre, colpevoli di essere italiane...