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giovedì 27 febbraio 2014

"Disperazione e muta speranza" di Enzo Bianchi


Disperazione e muta speranza
di Enzo Bianchi


Damasco, la coda biblica per il pane.
Volti, teste ed edifici sventrati. Nient’altro: non il pane che questa gente sta aspettando di ricevere. Non il cielo, smarrito in un bianco da sudario. E in quei volti non rabbia, ma solo attesa; in quei corpi non braccia levate, non urla disperate, ma solo speranza muta. A casa, altre bocche da sfamare attendono, ammesso che una casa per costoro ci sia ancora. Non c’è sangue, non morti né feriti, eppure è la morte della solidarietà, della compassione, dell’umanità. Sono i dintorni di Damasco, ma se i nostri cuori restano chiusi può essere ogni luogo dove la dignità umana è calpestata. Dite voi «se questo è un uomo», ma chiediamoci se siamo esseri umani noi che nulla abbiamo fatto e nulla facciamo per impedire questo scempio. 
(fonte: “La Stampa” del 27 febbraio 2014)