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lunedì 27 giugno 2011

L'Italia e i giovani

Italiani popolo di migranti, non meno di un secolo fa. Non avranno la valigia di cartone, né tanto meno viaggeranno stipati su treni stracolmi o carrette del mare transoceaniche, ma il sogno di avere una vita migliore all’estero c’è eccome. Sono 4 milioni e 100mila speranze diverse, concentrate soprattutto in Europa e America (6mila sono missionari ed operatori di Ong), 90mila in più dello scorso anno. Ma il volto dell’emigrato italiano è ben diverso da quello d’inizio Novecento; non più povero ed analfabeta con la voglia di trovare una qualsiasi occupazione, ma super-preparato e giovanissimo. Ecco così che emerge la figura del laureato in cerca di lavoro all’estero o quella, meno scontata, di adolescenti che vanno fuori a studiare verso la Spagna, ritenuta più "positiva", e le economie emergenti dell’Asia.

Gli slogan "fanno titolo", ed eccolo bello e pronto: "L’Italia non è un Paese per giovani". Ma la materia è troppo delicata per essere ridotta a slogan, si rischia di penalizzare la complessità di fenomeni sociali sui quali è invece doveroso interrogarsi. Per una curiosa coincidenza ben tre organismi di provata credibilità hanno nella mattinata di ieri "detto la loro" sulla questione giovanile in Italia. E il quadro che ne emerge presenta diverse sfaccettature, ma soprattutto molti interrogativi. Leggi tutto: Risorsa e non problema: uno sguardo nuovo sui giovani

Per saperne di più:
Fondazione Migrantes: Rapporto Italiani nel Mondo 2011  
"Save the children": comunicato stampa