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venerdì 25 marzo 2011

Emergenza Lampedusa

Da Lampedusa a Trapani, la Sicilia rischia di pagare a caro prezzo la guerra in Libia. La campagna per salvare la stagione turistica.

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In questi giorni ci siamo chiesti cosa fare, per fare emergere la parte migliore di Lampedusa, quella che non ha paura, quella che divide quello che ha con l'umanità, provenga essa dalla Tunisia, dall'Etiopia o dalla Germania, quella Lampedusa che vuole risolvere i propri problemi con l'impegno e l'onestà, senza mischiare tutto facendo un enorme confusione, la Lampedusa del 24/01/2009 che protestava insieme ai migranti per i i diritti di tutti gli uomini, che in questi giorni tra mille difficoltà si sforzava di capire il francese e le esigenze di giovani tunisini che spesso si confondevano con i giovani lampedusani.

I Lampedusani lasciati soli con cinquemila immigrati cercano di dare aiuto ai migranti nonostante la situazione sia allarmante.Tutti gli immigrati girano per il paese e sono sparsi per tutta l'isola, vivono in condizioni disastrose


 Se è vero che gli immigrati rappresentano un grosso problema vogliamo solo ricordare a chi si accanisce contro di loro che si tratta di persone in fuga, disperate. Gente che si sobbarca spese assurde (per colpa di qualcuno) per un viaggio al limite dell’umano, in cerca di un futuro migliore. E, nel secolo passato, siamo stati anche noi come loro, più di una volta.
Ma torniamo alle notizie; il governo ha stabilito 13 siti su cui ridistribuire gli immigrati che sono ora stipati, perchè è questa la definizione, a Lampedusa. Ecco la lista:

Protesta degli oltre duemila nordafricani ammassati sulla banchina del porto e sulla collinetta vicino all'approdo. Presi d'assalto i sacchetti con i generi di conforto. La nave San Marco è ancora in rada, il prossimo viaggio sarà verso la Puglia. Un peschereccio partito da Tripoli è stato intercettato dalla Guardia costiera.  Maroni e Frattini hanno incontrato il premier tunisino. L'Italia fornirà al paese nordafricano mezzi, addestramento e una linea di credito per 150 milioni di euro

Di fronte all’arrivo in massa di immigrati nordafricani a Lampedusa, la Chiesa cattolica locale è intervenuta con due documenti:  una lettera aperta di mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; e un appello del parroco, don Stefano Nastasi, e del consiglio pastorale di Lampedusa. In entrambe si chiede venga rispettato il diritto all’accoglienza dello straniero e si fa appello alle autorità affinché offrano un sostegno reale alla popolazione locale nell’affrontare l’ondata migratoria. Per leggere i testi dei due documenti: