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giovedì 13 novembre 2014

Per i clochard - anzi i «pellegrini senza tetto» - a Roma docce nelle varie parrocchie e tre anche sotto il colonnato di San Pietro



«Padre, non posso venire con te al ristorante, perché puzzo...». Franco è un clochard di origini sarde con la barba ispida e grigia, e la pelle rovinata dal sole. È stato lui, nei primi giorni d’ottobre, a spiegare al vescovo che lo invitava a cena per festeggiare il compleanno, quale sia la necessità maggiore per i senza tetto di Roma: «Qui nessuno muore di fame, un panino si rimedia ogni giorno. Ma non ci sono posti dove andare in bagno e dove lavarsi». 

Quel vescovo è Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco. 

Il messaggio viene immediatamente recepito: lunedì 17 novembre inizieranno i lavori per realizzare tre docce all’interno dei bagni per i pellegrini che si trovano sotto il colonnato di San Pietro. Saranno dedicate ai senza tetto che bazzicano nei dintorni della basilica. Potranno lavarsi e cambiare la loro biancheria sotto le finestre del palazzo apostolico. E su invito dell’elemosiniere del Papa, già una decina di parrocchie romane nei quartieri più frequentati dai clochard hanno realizzato delle docce da mettere a loro disposizione. 

Monsignor Krajewski, per tutti «don Corrado», da anni porta viveri e aiuti a chi vive accampato per la strada. Papa Francesco l’ha scelto proprio per questo, nominandolo vescovo e affidandogli l’Elemosineria: ha il compito di essere il suo «pronto intervento», di portare piccoli aiuti economici a chi è in difficoltà. 
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Tre docce per i senza tetto sotto l’imponente colonnato del Bernini, uno dei luoghi più belli e più visitati del mondo. 

«La basilica esiste perché custodisce il Corpo di Cristo - fa osservare Krajewski al cronista che gli chiede se qualche turista potrebbe storcere il naso - e nei poveri noi serviamo il corpo sofferente di Gesù. Da sempre, nella storia di Roma, attorno alle basiliche si radunavano i poveri». 

Nelle docce all’ombra del Cupolone, come in quelle nelle varie parrocchie della capitale, non ci saranno insegne esterne. Il servizio è pensato a dedicato per coloro che già vivono nella zona, per decongestionare i grandi centri di assistenza. L’elemosiniere del Papa sta cercando di coinvolgere gli allievi di una scuola per parrucchieri, così da poter offrire di tanto in tanto, oltre alla doccia, anche il taglio dei capelli. Potersi lavare e tenersi ordinati renderà i clochard - anzi i «pellegrini senza tetto», come li chiama don Corrado - meno vulnerabili alle malattie che si trasmettono con la sporcizia. A cominciare da Franco, che quel pomeriggio di un giorno assolato d’ottobre si vergognava di essere invitato a cenare al ristorante.