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giovedì 25 agosto 2016

Piccoli gesti di solidarietà dal grande valore simbolico. #terremoto #solidarietà #rifugiati

Terremoto, i rifugiati donano il pocket money per le persone sfollate

L’iniziativa è nata da un gruppo di migranti ospitati in un centro Sprar di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). “Un piccolo gesto simbolico di solidarietà da parte di chi si è sentito accolto in Italia e ora vuole ricambiare”

Un piccolo gesto di solidarietà dal grande valore simbolico. I rifugiati e richiedenti asilo ospiti in un centro Sprar di Gioiosa Ionica (in provincia di Reggio Calabria), gestito dalla Rete dei Comuni Solidali, hanno deciso di donare il loro pocket money in favore delle popolazioni colpite dal violento terremoto, che questa notte ha devastato il centro Italia. In tutto si tratta di 75 persone, beneficiarie dell’accoglienza, che rinunceranno alla somma loro garantita (di circa 2,5 euro al giorno) per fare una donazione agli sfollati dei comuni di Accumoli, Amatrice e Pescara del Tronto. “Stiamo cercando di capire come aiutarli a fare il versamento – spiega Giovanni Maiolo, coordinatore del progetto Sprar di Gioiosa Ionica -. Questo è un piccolo ma rilevante gesto di aiuto tra popoli, da parte di chi si è sentito accolto in Italia e vuole in qualche modo ricambiare la solidarietà”.
(fonte: Redattore Sociale)

Davanti a tragedie come quella che sta mettendo in ginocchio i comuni di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e Arquata del Tronto vengono portate alla luce, oltre ai superstiti, anche storie di profonda solidarietà.
A prestare il proprio soccorso ai vigili del fuoco e agli operatori del 118 che in queste ore stanno tentando di estrarre vive dalla macerie più persone possibili ci saranno infatti anche dei richiedenti asilo, che vogliono mostrare così la loro gratitudine verso la terra che li ospita.
Come riportato ai microfoni di Rai News 24 da Paolo Bernabucci, venti ragazzi - attualmente residenti nel GUS (Gruppo Umana Solidarietà) di Monteprandone (nella Marche) e in attesa che la loro richiesta di asilo venga approvata - sono partiti nella tarda mattinata per raggiungere Amandola, uno dei centri abitati colpiti dal sisma di stanotte.
I 20 ragazzi sono in prevalenza di origine nordafricana e si sono offerti come volontari, chiedendo il permesso di partire proprio a Bernabucci, responsabile del centro. "Sono stati i richiedenti asilo a chiedere di poter dare una mano in questo momento tragico per la regione Marche che li ospita".
I profughi presteranno il loro soccorso alla Protezione Civile di Amandola, paese che dista 60 chilometri Monteprandone. Amandola, pur non riportando i gravissimi danni di Amatrice, Arquata, Accumoli e Pescara del Tronto, ha comunque subito diversi crolli e l'evacuazione della locale struttura ospedaliera.