martedì 31 agosto 2010

L'OMELIA DI P. ALBERTO NEGLIA

Omelia di P. Alberto Neglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

XXII domenica Tempo Ordinario - 29.08.2010

...Gesù ci vuole ridimensionare e riportare alla nostra dimensione di natura umana... figli di Dio, fratelli tra noi e padroni di nessuno...
... Scegliere l'ultimo posto non è questione di galateo...
Gesù ci sta dicendo scegli il posto ultimo, scegli me... diventa come me capace di amare nella pura gratuità...
Il discorso serio è ripensare alle nostre relazioni...

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Gheddafi e l'Europa islamica


Il leader fa lezione di Corano nella capitale della cristianità e inneggia all'Europa islamica. Ma dove sono finiti gli anti-islamisti?
Leggi tutto: Gheddafi Islam Show

C’è qualcosa di francamente sconcertante nel vedere come un premier e un governo che hanno sempre fatto della difesa delle radici cristiane dell’Europa, dell’atlantismo e dell’occidentalismo uno dei tratti più caratterizzanti della propria filosofia politica, un vero e proprio tratto di autoidentificazione, possano poi trovarsi in una situazione così imbarazzante.
Leggi tutto: L'alleato imbarazzante

Durante le celebrazioni, Gheddafi incontrerà anche mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del Consiglio della Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici. Hanno suscitato vasta eco, intanto, le parole pronunciate ieri da Gheddafi nella sede dell’Accademia libica di Roma: “L'Islam - ha detto - dovrebbe diventare la religione di tutta Europa”. Il primo passo - ha aggiunto - potrebbe essere l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Su queste dichiarazioni si sofferma al microfono di Fabio Colagrande proprio mons. Mogavero
Ascolta l'intervista a Radio Vaticana

Parla una delle giovani che hanno assistito al discorso del Colonnello
Leggi: «Così mi sono convertita»

«La conversione non è un abito che si indossa o si smette nel giro di pochi momenti. È, invece, un itinerario serio che comporta una revisione di vita. Non credo ad una conversione istantanea». Così Mons. Domenico Mogavero, Presidente del Consiglio Cei per gli Affari giuridici, ha commentato la conversione delle tre hostess avvenuta ieri in occasione della visita in Italia del leader libico Muammar Gheddafi
Leggi: "Conversione non è un abito"

Niente vesti stracciate, né invettive scandalizzate, né appelli a crociate per profezie alla Gheddafi. Nessuno come il cristiano deve rispettare l'imprevedibilità della storia...
Nessuno scandalo davanti alle esternazioni del raìs tripolino, almeno per chi crede in quel Nazareno che rifiutò di essere re, che impedì l'uso delle armi a sua difesa, che annunciò ai discepoli che sarebbero stati «piccolo gregge» e che avrebbero avuto la funzione di «sale» e di «lievito». Materie indispensabili, certo, ma solo in quantità ridotta. A ben pensarci, l'habitat naturale dei credenti in Colui che finì sulla croce non è la cristianità di massa, bensì la diaspora...
Leggi tutto: Gheddafi vuole l'Europa islamica? Proviamo a non stracciarci le vesti



lunedì 30 agosto 2010

"Raccontiamola giusta"


Accade spesso che circolino, su quotidiani e telegiornali, molte affermazioni sulle persone con disabilità e sulle loro condizioni, non corrispondenti al vero, spesso deformate, talvolta usate strumentalmente. Questo non aiuta a comprendere un fenomeno dalle complesse sfaccettature. Anzi: spesso contribuisce al formarsi di luoghi comuni e al radicarsi di pregiudizi.
Con l’iniziativa “Raccontiamola giusta!”, la FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, si rivolge innanzitutto ai professionisti dell’informazione che hanno l’onere di informare basandosi su dati e fatti verificati e autorevoli.
“Raccontiamola giusta!” è l’elenco – asettico e senza commenti – di cifre e fatti – verificabili e tratti da fonti istituzionali – che meglio di altri possono descrivere il fenomeno della disabilità in Italia e consentire la formulazione di informazioni corrette.
È anche uno strumento per le associazioni che vogliono diffondere dati e cifre oggettive, e per chiunque desideri sapere di più sulle persone con disabilità, i loro bisogni, i loro diritti.
Per la diffusione FISH ha pensato a varie modalità. Oltre alla pubblicazione su questo sito, “Raccontiamola giusta!” è stato diffuso anche tramite posta elettronica alla propria rete di associazioni. Il pieghevole è inoltre a disposizione anche su carta in un maneggevole formato.
Che cosa ci si aspetta ora? Che quei contenuti vengano, oltre che letti, diffusi, pubblicati, usati. La FISH, infatti, concede una sorta di “liberatoria” a chiunque voglia riproporli, citando la fonte e la data di pubblicazione.

domenica 29 agosto 2010

Passaggi tra personale e politico - Incontro Annuale Bilanci di Giustizia

Il movimento del risparmio ecologico "Così consumiamo la metà senza troppi sacrifici". La rete di mille famiglie cattoliche ed "equo-solidali": bollette tagliate ma identico stile di vita

... Del resto tutto cominciò nel '93 a Verona con uno slogan quasi sovversivo: L'economia uccide, bisogna cambiare. Era un convegno mondialista di "Beati i costruttori di pace", e un centinaio di famiglie decisero di cominciare a cambiare in casa propria. Cambiare cosa?...



In controtendenza con la società di oggi, consumando meno e meglio si guadagna in qualità di vita reimpossessandosi del proprio tempo, gustando il piacere dell'autoproduzione, riscoprendo tradizioni e scoprendo nuove culture.
Questo sono i "Bilanci di Giustizia": monitorare il proprio consumo per cambiare l'economia dalle piccole cose, dai gesti quotidiani...

Visita il sito BILANCI DI GIUSTIZIA

PONTI DI PACE - EDUCARCI ALLA PACE

PONTI NON MURI
Scommettere sulla speranza

Ponti di pace: educarci alla pace

Quarto incontro del ciclo "Ponti, non muri - scommettere sulla speranza", tenutosi il 14 gennaio 2010 presso i Missionari Comboniani (Brescia) da Grazia Bellini ex coordinatrice della Tavola della pace - responsabile del centro Interculturale Giufà - ex presidente nazionale dell'Agesci

-parte I-


- parte II -

sabato 28 agosto 2010

Ricordando Raimon Panikkar - teologo di tre religioni -

Carissimi amici
desidero comunicarvi che ritengo sia giunto per me il momento (più volte procrastinato) di ritirarmi da ogni attività pubblica sia con partecipazioni dirette che intellettuali alle quali ho dedicato tutta la vita come forma di condivisione delle mie riflessioni.
Continuerò a essere vicino a tutti voi in forma più profonda, cioè nel silenzio e nella preghiera, e nello stesso modo prego voi di starmi accanto in questo ultimo periodo della mia esistenza.
Mi avete spesso sentito dire che la persona è un nodo di una rete di relazioni: nell’accomiatarmi da voi desidero ringraziarvi sentitamente per avermi arricchito con la relazione che ho avuto con ognuno di voi.
Sono riconoscente anche a tutti coloro che, in forma personale o associata, continueranno a operare, anche senza di me, per la diffusione del mio pensiero e nella condivisione dei miei ideali.
Grato per il dono della vita che solo è tale quando la si vive in comunione: è con questo spirito che ho vissuto anche il mio sacerdozio.


Questo è ciò che ha scritto il 28/01/2010 nel suo sito Raimon Panikkar, considerato uno dei massimi studiosi del dialogo delle culture e delle religioni del XX secolo.


La sua apertura umana è ben testimoniata dalle risposte a questa sintetica intervista venne rilasciata al mensile dei Saveriani qualche anno fa.



Nella zona dei pre Pirenei, a Nord-Est di Vic, la natura si è divertita con strapiombi, nebbie e orizzonti che sembrano presi in prestito a un poema cavalleresco. Salire sino a Tavertet, 900 metri, meno di 150 abitanti, paesino tutto in pietra con una chiesa romanica dolcissima, è un pellegrinaggio mistico. Qui vive, in una casa isolata del 1717, piena sino all' indescrivibile di migliaia di libri, uno dei massimi teologi del nostro tempo: Raimon Panikkar. È arrivato quassù dopo aver lasciato l' ultimo insegnamento all' Università di Santa Barbara (California).

SBILANCIAMOCI: il 4 settembre il Forum “L'impresa di un'economia diversa”


Per un'Italia Capace di futuro

Anche quest'anno Sbilanciamoci! promuove il 4 settembre a Cernobbio e a Como il forum alternativo (a quello dello Studio Ambrosetti) su “L'impresa di un'economia diversa”. Il forum dal titolo “Fuori dalla crisi con un'altra economia" quest'anno avrà due sessioni: la prima che si svolge la mattina del 4 settembre, presso la Sala del Comune di Cernobbio ha per tema “Le alternative al declino dell'Italia: dieci proposte concrete per uscire dalla crisi”. La seconda sessione, che si svolge il pomeriggio presso il Cinema Xanadu dell'ARCI di Como, ha per titolo: “Dopo la crisi. Idee e strategie a confronto per un nuovo modello di sviluppo”.

"La crisi continua a far pesare i suoi gravi effetti sui lavoratori, le famiglie, la parte più esposta della società" - affermano i promotori. ...

Leggi tutto:
Il sito ufficiale: Sbilanciamoci!

venerdì 27 agosto 2010

IL LIBRO DI GIOBBE - Meditazioni di P. Pino Stancari - 4 di 4

LECTIO DIVINA (4 DI 4)

"Le pagine con cui abbiamo a che fare stasera hanno un loro interesse. Conviene non trascurarle, non saltarle a piè pari anche se è vero che costituiscono un ampio intermezzo. E’ come se questi capitoli costituissero un libretto a sé stante che è stato poi inserito nel Libro di Giobbe ed è diventato un libro nel Libro e adesso noi dobbiamo fare i conti anche con questi capitoli, con un elemento nuovo che si aggiunge nella ricerca di Giobbe, nel suo lamento, nella storia del suo dolore, nella storia del suo dibattito con gli amici che lo hanno avvicinato, che hanno voluto aiutarlo, ma che in realtà lo hanno disturbato, lo hanno anche maltrattato, giudicato, così come leggevamo nel corso di questi mesi.

I tre amici adesso tacciono. Si sono ritirati in buon ordine, non sanno più come controbattere la posizione di Giobbe. I tre amici spariscono dalla scena. Tutte le loro argomentazioni facevano sempre capo al principio della retribuzione, a quel dogma fondamentale nella tradizione dei sapienti: Dio premia i buoni, Dio punisce i colpevoli e se a Giobbe le cose vanno in questo modo vuol dire che è colpevole. ..."

Leggi tutto: Il libro di Giobbe (7) - PDF

Leggi tutto: Il libro di Giobbe (8) - PDF

Leggi tutto: Leggi il primo post sul Libro di Giobbe

Leggi tutto: Leggi il secondo post sul Libro di Giobbe

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giovedì 26 agosto 2010

Centenario della nascita di Madre Teresa

«La matita di Dio», così si definiva, ha lasciato il segno in tutto il mondo. Perché in occasione del centenario della sua nascita, che cade oggi, Madre Teresa di Calcutta verrà ricordata non solo nella sua patria d’adozione, l’India, dove è sepolta. Moltissimi Paesi europei e delle Americhe, in Asia anche Singapore e Libano, le rendono omaggio con la preghiera e l’adorazione eucaristica, celebrazioni liturgiche e cerimonie civili, eventi culturali come simposi, mostre e spettacoli. Dio ci ha creato per cose più grandi: amare ed essere amati è il tema delle iniziative, trasversali all’appartenenza religiosa o etnica...

Leggi tutto: Madre Teresa, il mondo ringrazia

... Oggi a Pristina, capitale del Kosovo, si respira questo spirito e si vive questa esperienza: «Ogni parrocchia ha raccolto delle offerte, ogni famiglia ha tenuto un salvadanaio per dare il proprio contributo». Offerte sono arrivate anche dai non cattolici e dalla diaspora albanese in Europa e in America per costruire la cattedrale dedicata a Madre Teresa. «Sorgerà al centro di Pristina in un terreno dismesso che in epoca jugoslava ospitava una prigione e la sede della polizia serba», dice don Lush Gjergji, vicario generale del vescovo. L’inaugurazione della nuova cattedrale, già simbolo identitario della piccola comunità cattolica albanese kosovara, sarà celebrata il cinque settembre prossimo. Il presidente della Repubblica balcanica del Kosovo, Fatmir Sejdiu, ha proclamato il 2010 «Anno di Madre Teresa» per celebrare i cento anni dalla sua nascita.



... A Calcutta l’aria è irrespirabile. La messa mattutina, nella cappella della casa madre, è scandita dai colpi di tosse dei volontari, da poco arrivati, non ancora abituati allo smog, cosa che non succederà mai. Il luogo dedicato al silenzio e all’adorazione, per ironia della sorte, è quanto di più caotico vi possa essere: le finestre danno su una via che, negli anni, è diventata una specie di autostrada. Le suore pregano concentrate come se fossero avvolte dal silenzio di un monastero benedettino e anche questa è una testimonianza. Una riproduzione di gesso ricorda il posto dove Madre Teresa si sedeva sempre per pregare, in fondo, vicino all’ingresso...




CHIESA/IMMIGRAZIONE/ROM

E’ un noto effetto distorcente dei meccanismi della rappresentanza il fatto che, spesso, i vertici di organizzazioni e istituzioni siano più condizionati e influenzati dall'attivismo delle minoranze militanti e organizzate che dagli orientamenti prevalenti nelle maggioranze disorganizzate. Qualcosa del genere sembra capitare, sui temi dell'immigrazione, anche alla Chiesa cattolica.

«Le leggi e le prassi amministrative devono favorire l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati consentendo occasioni di ingresso nella legalità, favorendo il giusto diritto al ricongiungimento familiare, all’asilo e al rifugio». Questo intervento di Benedetto XVI, di pochi mesi fa, rappresenta un po’ la summa di quanto la Chiesa pensa del problema dell’immigrazione. Le parole-chiave sono tre: accoglienza, integrazione, legalità. Dal papa in giù, ogni volta che la Chiesa cattolica si esprime sulla questione, sono queste tre parole a essere riproposte.

... Poteva la Chiesa tacere? No. E infatti ha fatto sentire la sua voce, prima attraverso un netta presa di posizione della Cei. E poi al più alto livello e con una fortissima ed inequivocabile scelta simbolica: le parole sul tema pronunciate dal Santo Padre in francese
Leggi tutto: La Chiesa di Panebianco

Fanno ancora discutere i rimpatri di gruppi di rom dalla Francia. Anche ieri (20/08) un aereo con 130 persone ha lasciato Parigi per la Romania. Intanto, in Italia, il ministro dell’Interno Roberto Maroni dice che bisogna arrivare alla possibilità di espellere anche i cittadini comunitari e plaude all'espulsione dei rom decisa da Sarkozy.
Ascolta l'intervista di Alessandro Guarasci (Radio Vaticana) a mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei:
Fondazione Migrantes sulle espulsioni dei rom: una politica discriminatoria


Leggi: il post del 25 agosto

mercoledì 25 agosto 2010

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

XXI domenica Tempo Ordinario - 22.08.2010

La pagina del Vangelo di questa domenica inizia con un riferimento al cammino di Gesù, cammino che ha un orientamento preciso: Gerusalemme...
Le parole durissime di Gesù siano un invito a ripensare al nostro modo di camminare, di concepire la Fede... in che misura la Fede è camminare con Gesù verso Gerusalemme?...
Il Signore ci conceda di essere capaci di pensare in grande come Lui, di sognare come Lui un mondo incamminato non verso l'esclusione, ma l'incontro anche se doloroso, faticoso...
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La Costituzione dimezzata - Editoriale del n. 35 di Famiglia Cristiana

Il Cavaliere è sempre più insofferente delle "forme" e dei "limiti" previsti dalla Costituzione. Ecco l'Editoriale di "Famiglia Cristiana" n.35, in edicola dal 25 agosto.

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi?

Leggi tutto: La Costituzione dimezzata

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"Saper accogliere ogni uomo in difficoltà senza distinzioni di razza, religione e nazionalità"

Per il Papa questo é l'insegnamento di Cristo
“Monito religioso ma anche politico, rivolto a Parigi e al Viminale. E subito si mobilitano i “realisti dalla mano dura” (ultimo Panebianco sul “Corriere della sera”) per dire che la Chiesa è buonista, utopica, pronta a farsi manipolare da minoranze militanti pro-immigrati, .... Ma non è questo il punto. La Chiesa è scomoda per questo governo in tema di immigrazione e di respingimenti, perché richiama principi chiari. Ma né la Cei né Ratzinger sono mai stati buonisti. I vescovi chiedono un’integrazione e un cammino verso la cittadinanza basati sulla legalità. Benedetto XVI nella sua ultima enciclica sottolinea che la “condivisione dei doveri” è il collante più solido di una società. La verità scomoda è che la Chiesa (come il mondo laico democratico) è contro il razzismo, contro l’immagine dell’ ”untore” straniero. ” ...

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"Immigrati e farisei" di Marco Politi (PDF)

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LA LEGA NORD

Tutto ciò che oggi si riveste falsamente di identità cristiana e si arroga il ruolo di paladino di valori morali non è altro che una nuova religione: pagana e del tutto antievangelica.

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martedì 24 agosto 2010

Perchè si ha paura di amare?

Perché si ha paura di amare? Nessuno, né Dio né l’altro, vuole invaderci.
... Il luogo della paura di amare, così mi sembra di capire, non è necessariamente una situazione sociale, è una stanza più interiore, è il cuore di ognuno di noi.
Spesso la paura di amare è paura di uscire da se stessi dove sai, o ti illudi di sapere, paura di abbandonarsi all'altro, paura di rischiare l'avventura delle mani di una donna o di un uomo cui ti stai affidando. Spesso è anche paura di soffrire. O di essere ferito. Una paura che non trattenne il Signore Gesù. Non lo trattenne dal consegnarsi. Lui ben consapevole di che cosa può accadere quando sei nelle mani degli uomini. E furono mani di croce...
Né Dio né l'altro sono terra di occupazione, terra da invadere, o terra che ti meriti. Riconosci la distanza. Anche nell'amore più forte e appassionato, riconosci la distanza. Togliti i sandali dai piedi.

La collaborazione fra donne e uomini nel Nuovo Testamento - "Pietro e Maddalena"

Se sono state le studiose le prime a guardare con attenzione al ruolo delle donne nei testi sacri del cristianesimo, oggi questo filone di studi - per fortuna - è entrato anche nell'interesse degli studiosi, talvolta con risultati sorprendenti. Un esempio felice di questa nuova positiva realtà è un piccolo libro del teologo e biblista Damiano Marzotto (Pietro e Maddalena. Il vangelo corre a due voci, Milano, Ancora, 2010), dedicato alla collaborazione fra donne e uomini nel Nuovo Testamento. Il volume contiene tre saggi: sul celibato di Gesù e la verginità di sua madre, sul ruolo di Maria e delle altre donne che Gesù incontra nei vangeli, e per finire sulle figure femminili presenti negli Atti degli apostoli, indagate con grande finezza e originalità.

Leggi tutto: Pietro e Maddalena

lunedì 23 agosto 2010

Giornata della memoria dell'abolizione della schiavitù

Sono almeno 50.000 le vittime di tratta e sfruttamento in Italia che hanno ricevuto protezione, assistenza e aiuto fra il 2000 e il 2008. Nello stesso intervallo di tempo risultano 986 i minori di 18 anni vittime di tratta e grave sfruttamento inseriti in programmi di protezione.

È quanto emerge dal dossier «Le nuove schiavitù» sulla tratta e sfruttamento di minori, redatto da Save the Children in occasione della Giornata in Ricordo della Schiavitù e della sua Abolizione...

“Amore, affettività, sessualità”. Angelo Scola dialoga con i giovani intorno alla spoglie di Santa Maria Goretti

AMORE, AFFETTIVITA' E SESSUALITA'

Un incontro tra il Patriarca ed i giovani della diocesi per dialogare sui temi dell’amore, dell’affettività e della sessualità. Il dialogo si è tenuto l’11 marzo scorso in occasione della celebrazione dei 50 anni dalla fondazione della parrocchia dedicata a Santa Maria Goretti a Mestre.

Viene riproposto qui di seguito il video integrale dell’incontro registrato e trasmesso da Telechiara:


domenica 22 agosto 2010

EMERGENZA PAKISTAN

Domenica scorsa in Pakistan, sotto un cielo di piombo, ho visto un mare di sofferenza. Le acque dell’alluvione hanno spazzato via migliaia di città e di villaggi. Strade, ponti e abitazioni in ogni provincia sono andati distrutti. Dal cielo ho visto migliaia di ettari di terreno agricolo - la risorsa essenziale dell’economia del Pakistan - inghiottiti dall’innalzamento delle acque. Sul terreno, ho incontrato gente terrorizzata, che vive nella paura quotidiana di non riuscire a sfamare i propri figli o a proteggerli dalla prossima ondata di crisi: la diffusione di diarrea, epatite, malaria e colera. La portata del disastro quasi sfida l’umana capacità di comprensione. In tutto il Paese si stima che tra 15 e 20 milioni di persone siano state toccate dall’alluvione: più di quanti furono colpiti dallo tsunami nell’Oceano Indiano, dal terremoto in Kashmir nel 2005, dal Ciclone Nargis nel 2007 e dal terremoto ad Haiti di quest’anno, messi insieme...
E ovviamente sappiamo che ciò sta accadendo in una delle regioni più problematiche del mondo, dove stabilità e prosperità sono nell’interesse comune di tutto il mondo. Per tutti questi motivi, le inondazioni di agosto sono molto più di un disastro che riguarda esclusivamente il Pakistan. Esse rappresentano piuttosto la più grande prova di solidarietà globale del nostro tempo...



Se non saranno forniti acqua e presidi igienico-sanitari, la vita di milioni di bambini può essere messa in pericolo dal contagio di malattie trasmesse attraverso l'acqua.

Leggi tutto: Allarme UNICEF in Pakistan: senza acqua potabile, milioni di bambini rischiano la vita


È una guerra. Sporca e feroce come tutte le guerre. O forse anche di più. Perché tutti – sia le vittime sia i carnefici – sono, comunque, vittime. Di una calamità più grande. Enorme. Ban Ki-moon l’ha definito efficacemente «uno tsunami al rallentatore». Ma le parole descrivono con difficoltà l’inferno d’acqua che sta straziando il Pakistan.

Leggi tutto: Aiuti in Pakistan: «Discriminati gli sfollati cristiani»

"Cattolici in picchiata"

In America Latina il declino della Chiesa di Roma, che in Brasile ogni anno perde un milione di fedeli.
Non è vero che Dio è morto come mormoravano i pessimisti 40 anni fa. A volte cambia casa. Protestanti, chiese evangeliche, sette pentecostali stanno conquistando il continente più cristiano del mondo: l’America Latina. Nel 2001 attorno alla Chiesa di Roma si raccoglieva il 49,6 per cento della popolazione mentre le diverse anime luterane arrivavano al 31. Adesso le voci che anticipano il censimento 2011 raccontano di trasferimenti clamorosi verso la galassia del protestantesimo, che sta per superare il 40 per cento dei fedeli. Esodo che non finisce nelle chiese tradizionali della vecchia Europa: Calvino e Lutero sono sempre stati minoritari nell’America coloniale. Preferenze ad evangelici, soprattutto pentecostali. Le “sette” passano dai 3 milioni del 1991 ai 21 milioni del 2010.

sabato 21 agosto 2010

Il figliol prodigo all'altro: "Parlami!"

Nella sua predicazione, Gesù è ricorso a racconti e narrazioni: le parabole, frutto della sua ricerca della volontà di Dio, della sua immaginazione, della sua osservazione contemplativa del cuore umano, della natura e delle storie personali e collettive. Ma tra queste, ve n’è una che appare come “incompiuta”, una parabola che sembra attendere altri eventi, quasi una parabola in atto di compiersi: è quella dei due figli, che abbiamo memorizzato come “la parabola del figliol prodigo”. Una parabola con il finale sospeso: il figlio perduto ritorna a casa, il padre lo abbraccia e gli usa piena misericordia senza chiedergli conto del male commesso, l’inizio della festa per questo figlio ritrovato... Poi ecco apparire l’altro figlio, il maggiore, rimasto sempre a casa: risentito, non vuole partecipare alla gioia del padre e del fratello. Allora il padre esce di casa anche per lui, pregandolo di entrare e unirsi alla festa... La fine del racconto tace sulla reazione del figlio maggiore: è rimasto ostinatamente fuori? Cos’è successo dopo l’avvio della festa con la musica e il pranzo preparato? Una parabola incompiuta, appunto...

Libero software in libero Stato

Gli ultimi dieci anni hanno visto una vera e propria rivoluzione nell’ambito del software libero, comunemente detto open source. Innumerevoli progetti hanno raggiunto la maturità mettendoci a disposizione software di standard qualitativo elevato a costo zero. Un’ottima opportunità di risparmio anche per le pubbliche amministrazioni.
A livello istituzionale qualche segno di movimento in questo senso si sta manifestando. In Europa l’attenzione per l’open source è alta. La Gran Bretagna ha reso obbligatorio l’open source per le pubbliche amministrazioni, in Francia si privilegia l’open source nelle gare d’appalto pubbliche e in Germania è in atto un processo di cambiamento che rivendica il software libero come preciso dovere dello Stato democratico.
Anche in Italia le cose si stanno lentissimamente muovendo, per ora principalmente a livello regionale.





venerdì 20 agosto 2010

La lapidazione in vigore come "sanzione penale" in diversi paesi del mondo

Il caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana tuttora a rischio di lapidazione per adulterio, ha riportato l'attenzione sulla "sanzione penale" questa pratica barbara, illegale e crudele mai debellata. Lo sottolinea Amnesty International che ieri ha pubblicato un dossier sulla lapidazione nel mondo.

Leggi tutto: Amnesty: dossier sulla lapidazione, barbara 'sanzione penale' mai debellata






Nobel, artisti, ong e governi si sono mobilitati per la liberazione della donna accusata di adulterio, rea confessa dopo essere stata frustata. Raccolta di firme online

Leggi tutto:


Iran, il mondo si mobilita per Sakineh

Iran, il mondo si mobilita contro la condanna di Sekineh (video)

Iran: la condanna alla lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani sotto "riesame"


Taizé - doppio anniversario

Celebrazione dei 70 anni di Taizé

20 agosto 1940, in piena guerra mondiale, frère Roger arriva da solo nel villaggio di Taizé, con il progetto di fondare una comunità. È morto il 16 agosto 2005, ucciso dall’atto insano di una donna, durante la preghiera della sera.
Siccome non desiderava che ci fossero troppe parole pronunciate nelle chiese, la comunità di Taizé ha contrassegnato il doppio anniversario dei 70 anni di fondazione e dei 5 anni dalla morte del fondatore, prima di tutto con il gesto di un semplice pellegrinaggio, la sera di sabato 14 agosto.

Leggi:

Frère Roger: Ciò che noi non sappiamo

giovedì 19 agosto 2010

Non c'è libertà e uguaglianza senza la fraternità

LA RESPONSABILITÀ DEI CREDENTI NELL'AFFERMAZIONE DI UNA VIRTÙ
CHE VA COSTRUITA OGNI GIORNO






L'undicesima edizione di "Tonalestate", che si svolge dal 4 al 7 agosto a Ponte di Legno (Brescia) e a Passo del Tonale (Trento), ha scelto tre parole come guida ai suoi lavori: liberté, égalité, ma soprattutto fraternité.
E al tema della fraternità ha dedicato il suo intervento il cardinale presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Riportiamo ampi stralci della relazione, intitolata "La fraternità, responsabilità dei credenti: un'utopia?".


Abbiamo visto in questi giorni che l’homo homini lupus é ancora tanto lontano dall’imparare ad essere homo homini deus. Raniero La Valle ha ricordato che “ci sono da vincere le forze della distruzione”.Ci sono divisioni che incontriamo fatte da altri. E ci sono divisioni che originiamo noi, perché, a differenza del bambino, l’uomo adulto, dalle necessarie distinzioni, scivola sempre nella divisione, forza distruttrice, difficilissima da arginare.Dobbiamo smentire con la nostra vita il motto che “solo ai morti è permesso dire la verità”. La verità dorme nei nostri cuori, per stanchezza o per opportunismo e, come vediamo nel nostro tempo, “una bugia detta bene è immortale”, mentre una verità anche solo balbettata è quasi sempre ignorata o combattuta.

Leggi tutto: Conclusioni Tonalestate 2010

IL LIBRO DI GIOBBE - Meditazioni di P. Pino Stancari - 3 di 4

Lectio Divina (3 di 4)

"Ricordate la situazione in cui si trova Giobbe con i suoi guai, inspiegabili: un uomo di fede che è coinvolto in una situazione dolorosa, anzi si può dire di più, una situazione scandalosa che non può trovare una spiegazione convincente. Non c’è modo per riportare il dramma che travolge la vita di Giobbe al di dentro di quell’insegnamento tradizionale che fa capo al principio della retribuzione: Dio premia i buoni, Dio punisce i colpevoli.

Giobbe è in grave difficoltà. Giobbe è un uomo di fede. E’ un vero credente, ma è in difficoltà per quanto riguarda l’interpretazione di quello che gli succede. E quello che succede a lui, in realtà, succede poi a tanti altri uomini, succede in un luogo e in tanti altri luoghi, succede in un momento della storia, ma succede poi lungo tutto lo svolgimento della storia, ieri e ancora oggi.

Come si spiega questo svolgersi così catastrofico degli eventi che, per quanto Giobbe riesce onestamente a verificare, non può essere determinato da una colpa più o meno identificata, denunciabile nella sua oggettività. "Come si può mai spiegare il male che mi strazia, la disgrazia che travolge la mia vita, il dolore che mi si è inciso dentro in modo così inconsolabile senza che – afferma Giobbe – io riesca a ricondurre tutto questo a una qualche colpa". Giobbe sa bene di essere un peccatore anche lui come tutti gli uomini sono (siamo) peccatori. Ma è la connessione tra la sua colpa e la situazione dolorosa che lo affligge in modo così travolgente che per Giobbe non è affatto chiara. Giobbe dice "io non comprendo proprio come sia possibile che per le mie colpe, quali che siano e sono tutte da dimostrare, i fatti della mia vita debbano andare in modo così tragico. Questo non me lo spiego". ....

Leggi tutto: Il libro di Giobbe (5) - PDF

Leggi tutto: Il libro di Giobbe (6) - PDF

Leggi tutto: il primo post sul Libro di Giobbe

Leggi tutto: il secondo post sul Libro di Giobbe

mercoledì 18 agosto 2010

"E se domani..." di Eleonora Cicero - 18 agosto 2010

La divisione dell’odio
di Eleonora Cicero

E’ di questi giorni la notizia che in occasione delle Olimpiadi della Gioventù in corso a Singapore, l’atleta finalista iraniano non si è presentato all’incontro con il suo avversario in quanto, quest’ultimo, era di nazionalità israeliana.
Le autorità di Teheran hanno quindi imposto al giovane di non disputare la gara, lasciando la vittoria a tavolino al “nemico” israeliano...
... A questa notizia se ne aggiunge un’altra ancora più inquietante: una scuola di odio per bambini, ovvero come diventare Kamikaze!
Notizie che non trovano commenti, lasciano esterrefatti e senza parole...

La politica degli stracci - "Primopiano" del n. 34 di Famiglia Cristiana

L'Italia affonda nella melma dei dossier e dei veleni, tra risse e regolamenti di conti.


"Famiglia Cristiana" - "Primopiano" del n.34

L’immagine che più si addice alla politica di questa torbida estate è il proverbiale campo di Agramante di ariostesca memoria, dove regna una discordia confusionaria e suicida, mentre il nemico (lo spettro della crisi) è alle porte. Dossier, minacce e ricatti velenosi volano come stracci, in un’Italia ridotta alle pezze. E con avversari da polverizzare, con ogni mezzo, perché il potere assoluto non ammette dissenso: non fa prigionieri, solo terra bruciata contro chi canta fuori dal coro.

Leggi tutto: La politica degli stracci

martedì 17 agosto 2010

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

Assunzione della Beata Vergine Maria - 15.08.2010

Oggi celebriamo l'assunzione di Maria nel suo corpo e nella sua anima, come a dire di tutta la sua vita niente si perde, tutto viene portato in cielo, tutto entra nella gloria della Resurrezione...

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San Francesco "personaggio che potrebbe risolvere la crisi del nostro paese"

Il giovane Francesco è veramente uno di noi, così simile a noi nella leggerezza della vita e dei sogni. Tuttavia, è proprio l'aver vissuto questa stagione dell'utopia, impastata delle fughe in avanti dei desideri e delle pretese, che rende Francesco così largamente umano...

... Francesco ci parla anzitutto perché parte da quello che ci accomuna tutti: la nostra fragilità, la lista più o meno lunga dei nostri difetti, di cui alcuni - ambizioni, vanità, ricerca dell'immagine a prezzo della verità, dipendenza dagli indici di gradimento, leggerezza nel mantener fede agli impegni - ci appaiono così drammaticamente attuali!...

... Tutto in Francesco fu motivato dall'aver compreso qual è la perla preziosa da cercare ad ogni costo: sobrietà, povertà, tenerissima carità, umiltà, rispetto per ogni creatura e per tutto il creato sono volti di quest'unico amore. E non è di esso che ha bisogno anche l'Italia di oggi, come quella del suo tempo e il mondo intero con lei? ...

lunedì 16 agosto 2010

Giovani, cammini estivi per orizzonti più grandi

«Sono davvero tante le esperienze spirituali, tutte importanti, che i giovani sperimentano durante l’estate. Tutte da incoraggiare e sostenere». Don Francesco Pierpaoli, direttore del Centro Giovanni Paolo II di Loreto, difende la voglia dei ragazzi di mettersi in cammino sulle vie della fede, ma anche di sperimentare – «fosse solo per un mese» – la vita delle missioni, o di intraprendere un viaggio in Terra Santa.
«La parrocchia è il luogo della quotidianità – sostiene il sacerdote che dirige il luogo affermatosi come un punto di riferimento spirituale per tanti giovani italiani –: lì si sperimenta cosa significa avere fede. Spesso però sono i grandi eventi, come le Giornate mondiali, a colpire la fantasia dei ragazzi. Ecco, penso che questi due mondi vadano saldati tra loro e connessi alla vita di tutti i giorni nella propria comunità. La fatica della pastorale giovanile oggi sta in questo: far capire che quotidianità e grandi eventi devono poter camminare insieme»...

In Occasione della celebrazione dell'Assunta:
  • duro editoriale del segretario generale della Cei: «Smania di evasione e piacere: convivenza irrespirabile»


Quale significato ha l’odierna festa ma­riana, posta quasi come spartiacque nel cuore dell’estate? Che cosa signifi­ca celebrare l’Assunta per noi ferragostani, gelosi difensori di un senso tanto acuto quanto ambiguo della nostra personale sin­golarità?

... Proprio Maria, associata in modo unico e singolare alla vittoria del suo Figlio sul ma­le e sulla morte, è la prima cellula di una nuova umanità. Infatti, non ci indica solo la meta del nostro andare, ma anche la via da seguire per raggiungerla.

Leggi tutto: Mobilitiamo la speranza per non rimpicciolire il nostro cielo

  • omelia dell'arcivescovo di Milano: «gruppi dove il bene dei singoli non è perseguito in relazione al bene comune»
La grande Festa dell’Assunta, carissimi, è per tutti noi un invito forte a guardare in alto, a guardare in cielo, là dove sta la vergine Maria nella gioia più piena e nella gloria più splendida. Uno sguardo di contemplazione ammirata e di affetto devoto e filiale.

... Guardare in alto! È possibile, è bello, è doveroso. Ma è necessario il coraggio, tanto coraggio!Sì, perché il rischio che tutti corriamo è di guardare in basso, solo in basso, imprigionati e rovinati come siamo dal nostro “io”: un “io” spesso pesantemente segnato dall’individualismo e dall’egoismo, un “io” che ripiegandosi su se stesso tende ad assolutizzarsi, a configurarsi come un “idolo” da adorare e per il quale si è disposti a sacrificare tutto.

Leggi tutto: Pontificale dell’Assunta, l’omelia del Cardinale (pdf)

domenica 15 agosto 2010

Assunzione della Beata Vergine Maria

Gran parte delle chiese d'oriente e d'occidente attorno alla metà di agosto fanno memoria del transito al cielo della vergine Maria, madre del Signore. L'origine di questa festa è assai remota. In alcuni lezionari armeni di Gerusalemme è attestata al 15 di agosto una celebrazione di Maria Theotókos, sorta nel V secolo, probabilmente a seguito del concilio di Efeso del 431.La festa della «dormizione» (koímesis) di Maria fu imposta invece alla fine del VI secolo dall'imperatore Maurizio a tutto l'impero bizantino. In occidente essa giunse qualche decennio più tardi, e dall'VIII secolo assunse il nome di «assunzione» (assumptio) della beata vergine Maria.



Ferragosto, giro di boa dell’estate, di un tempo di vacanza in bilico costante tra riposo e sovraesposizione del corpo, distensione e stordimento dello spirito, apertura e confusione della mente. E al cuore di questo “tempo per l’uomo” nella sua interezza, la festa forse più popolare tra quelle in onore della Vergine Maria: l’Assunzione. Paradosso incomprensibile? Contraddizione di una società ormai da molti bollata come secolarizzata? Mondi paralleli che si incrociano in una festività che è comune per il giorno ma non per i motivi?

Leggi tutto: Terra del cielo

Genocidio in mare e nel deserto

... Si parla di più di 200 emigrati, molti dei quali fuggiti dall'Eritrea per motivi politici, che volendo raggiungere l'Europa sono stati respinti e rinchiusi prima in un campo di detenzione e poi rilasciati in mezzo al deserto senza cibo né denaro per acquistarlo. L'alternativa per loro è o di ritentare la via dell'Europa con la prospettiva quasi certa di essere di nuovo respinti e messi in prigione o di ritornare in patria con la certezza della detenzione e dell'eliminazione fisica. E tutto questo in vigenza del trattato tra Italia e Libia in tema di respingimenti. Il Governo italiano, ministro dell'Interno Maroni in testa, da mesi sta vantando di essere riuscito a bloccare il flusso degli immigrati dal mare Mediterraneo, ma non dice nulla sulla sorte toccata a quei disperati in Libia.


sabato 14 agosto 2010

Martirio, risposta di libertà

I «chiamati» al sacrificio e noi
Intanto, per cominciare, non è un fanatico. Il martire cristiano si consegna a una suprema chiamata, che gli chiede di affrontare la sofferenza e la morte in pura e semplice continuità con il dono della vita in favore di altri. È così che diventa un atto di fede e di amore – indisgiungibilmente. Non è un atto di puntigliosa mortificazione della propria vita, che celebra la propria superiorità sui comuni mortali. Tanto peggio, poi, quando un tale disprezzo della vita venga proclamato come imposto da Dio. Da qui, infatti, ad arrivare al sacrificio della vita altrui, in nome di Dio, passa meno di un capello. (E avevamo pensato che in questa suprema irreligione non potesse credere più nessuno!).



Il testo integrale della catechesi del Papa: «Nessuno escluso dalla chiamata alla santità»

venerdì 13 agosto 2010

ANNO INTERNAZIONALE DEI GIOVANI

''Dialogo e Comprensione Reciproca'' è il tema dell'Anno Internazionale della Gioventù, da oggi all'11 agosto 2011, che ha preso il via oggi su iniziativa delle Nazioni Unite. L'Anno intende promuovere gli ideali di pace, rispetto dei diritti umani e solidarietà tra generazioni, culture, religioni e civiltà.


Le ambiguità dell'Anno internazionale proclamato dall'Onu
Largo ai giovani, si usava dire una volta, e l’espressione viene ora attualizzata dalle Nazioni Unite che hanno inaugurato ieri l’Anno Internazionale dedicato appunto ai giovani. Lo scopo dichiarato di questo ennesimo anno celebrativo è mettere i giovani al centro delle varie politiche di sviluppo, pace e solidarietà. L’Onu, impegnata nel raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, punta su «energia, passione e creatività» dei giovani in questa lotta per sradicare la povertà e le disuguaglianze. Tutto bello, tutto condivisibile finché siamo all’enunciazione dei princìpi. Entrando però nel dettaglio delle proposte e delle iniziative non si possono non rilevare alcune incongruità e contraddizioni.

Emergenza alluvioni in Pakistan, India e Cina

PAKISTAN
Le alluvioni di questo mese di agosto hanno provocato il peggior disastro a memoria d'uomo nel paese. Secondo le valutazioni del governo pakistano i morti sono 1.600 e le persone colpite 14 milioni. Abitazioni distrutte, perdita di raccolti e dei capi di bestiame, vie di comunicazione interrotte e rischi di epidemie dovute alla mancanza di acqua potabile e alle difficili condizioni igienico-sanitarie...


INDIA
Nel Kashmir indiano, secondo fonti sul posto, le vittime sarebbero circa 450. La notte del 7 agosto si è abbattuta sulla città di Leh un'onda di fango alta più di tre metri che, in soli 20 minuti, ha distrutto case, strade, vie di comunicazione, mezzi di trasporto. Il tutto in una regione già particolarmente povera...


CINA
In Cina le vittime accertate finora sono 700 mentre i dispersi 1.042. I soccorritori continuano a cercare sopravvissuti sotto la frana di rocce, terra e fango che ha sommerso tre villaggi nella contea di Zhouqu (Gansu). Si è trattato di una vera e propria colata di fango che ha coperto una zona di 5 km di lunghezza e 500 metri di larghezza, distruggendo uccidendo uomini e animali, e distruggendo abitazioni...


Leggi tutto: Alluvioni in Pakistan, India e Cina: i primi interventi Caritas



Milioni di profughi mancano di tutto e funzionari Onu spiegano che chi ha un’organizzazione militante può approfittare della misera del popolo. Occorrono subito grandi aiuti, per evitare innumerevoli morti per fame, freddo, epidemie.


Leggi tutto: L’Onu avverte: nel Pakistan alluvionato si insediano i talebani


Due settimane dopo la prima inondazione che ha colpito il Pakistan, la situazione rimane estremamente difficile per milioni di persone. Nel Khyber Pakhtunkhwa e in Baluchistan, Medici Senza Frontiere (MSF) sta intensificando le attività di assistenza medica, fornitura d’acqua potabile e la distribuzione di generi di prima necessità.
Leggi tutto: Alluvioni in Pakistan: preoccupa la carenza di aiuti a due settimane dalle prime inondazioni

giovedì 12 agosto 2010

Per i musulmani è tempo di Ramadan

A stabilire quando debba tenersi il Ramadan è il calendario lunare - composto da 354 giorni - e ogni anno il mese - generalmente il nono - cade 11 giorni - 12 se l'anno è bisestile - prima dell'anno precedente in modo che ogni trentatré anni si compia il giro dell'intero calendario. Una scelta, sottolinea il portavoce dell'Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) Hamza Picardo, fatta per consentire a tutti i musulmani del mondo di vivere il Ramadan in condizioni di equità: nell'arco di trentatré anni, infatti, il mese di penitenza capita infatti sia d'inverno che d'estate, sia con le giornate brevi che con quelle lunghe. Alla base del Ramadan - uno dei cinque pilastri dell'islam, insieme alla testimonianza di fede, alla preghiera, all'elemosina e al pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita - vi è il controllo di sé e dei propri comportamenti, precetto che si concretizza attraverso il digiuno e la penitenza dall'alba al tramonto. Ma il Ramadan è anche il mese della solidarietà e, dal punto di vista strettamente dottrinale, del perdono: chi fa il digiuno per amore di Dio si vedrà i peccati perdonati.

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Leggi anche: Ramadan: rinsaldare i rapporti con la comunità musulmana italiana

IL LIBRO DI GIOBBE - Meditazioni di P. Pino Stancari - 2 di 4

Lectio Divina (2 di 4)

Ricordate i tre amici di Giobbe. Si sono fatti avanti e hanno dimostrato di volere, da parte loro e a modo loro, soccorrere Giobbe nel momento del suo dolore, nella sua situazione di terribile sconfitta. E ricordate che i tre amici di Giobbe fanno capo a un grande principio che è scontato nella tradizionale scuola dei sapienti: il principio della retribuzione per cui Dio premia i buoni e punisce i cattivi e se le cose vanno così male a Giobbe, da qualche parte ci deve essere una colpa che Dio sta punendo. Giobbe non è minimamente disposto ad ascoltare i buoni consigli e le considerazioni dei suoi amici perché i cosiddetti amici in realtà dimostrano di non comprendere il dramma della sua vita e della sua storia. Giobbe non è disposto a ridurre il disagio così terribile che ha sconvolto la sua esistenza all’interno di quello schema che gli amici vogliono ribadire invece con tanta precisione. Giobbe si lamenta, strepita, protesta. Abbiamo già avuto modo di percepire la gravità della sua intensa, appassionata testimonianza. Abbiamo letto fino al cap. 7. Il primo dei suoi amici è intervenuto, si chiama Elifaz. E’ un personaggio che possiamo identificare come l’uomo della "pastorale" (mettendo il termine tra virgolette in un senso un po’ negativo), l’uomo che cerca di aggiustare le cose con una buona "omelia" (anche qui tra virgolette in un senso un po’ negativo). E’ l’atteggiamento di Elifaz, è il suo modo di porsi, di intervenire in rapporto a Giobbe. E Giobbe ha protestato: "guarda che nei tuoi discorsi non ci sto, tu puoi fare omelie come vuoi, puoi impostare la tua pastorale con grande abilità di eloquenza e di operosità, ma non mi tocchi, non prendi contatto con il mio dramma, parli al vento". ...

Leggi tutto: Il libro di Giobbe (3) - PDF

Leggi tutto: Il libro di Giobbe (4) - PDF

Leggi tutto: il primo post sul libro di Giobbe