sabato 28 agosto 2010

Ricordando Raimon Panikkar - teologo di tre religioni -

Carissimi amici
desidero comunicarvi che ritengo sia giunto per me il momento (più volte procrastinato) di ritirarmi da ogni attività pubblica sia con partecipazioni dirette che intellettuali alle quali ho dedicato tutta la vita come forma di condivisione delle mie riflessioni.
Continuerò a essere vicino a tutti voi in forma più profonda, cioè nel silenzio e nella preghiera, e nello stesso modo prego voi di starmi accanto in questo ultimo periodo della mia esistenza.
Mi avete spesso sentito dire che la persona è un nodo di una rete di relazioni: nell’accomiatarmi da voi desidero ringraziarvi sentitamente per avermi arricchito con la relazione che ho avuto con ognuno di voi.
Sono riconoscente anche a tutti coloro che, in forma personale o associata, continueranno a operare, anche senza di me, per la diffusione del mio pensiero e nella condivisione dei miei ideali.
Grato per il dono della vita che solo è tale quando la si vive in comunione: è con questo spirito che ho vissuto anche il mio sacerdozio.


Questo è ciò che ha scritto il 28/01/2010 nel suo sito Raimon Panikkar, considerato uno dei massimi studiosi del dialogo delle culture e delle religioni del XX secolo.


La sua apertura umana è ben testimoniata dalle risposte a questa sintetica intervista venne rilasciata al mensile dei Saveriani qualche anno fa.



Nella zona dei pre Pirenei, a Nord-Est di Vic, la natura si è divertita con strapiombi, nebbie e orizzonti che sembrano presi in prestito a un poema cavalleresco. Salire sino a Tavertet, 900 metri, meno di 150 abitanti, paesino tutto in pietra con una chiesa romanica dolcissima, è un pellegrinaggio mistico. Qui vive, in una casa isolata del 1717, piena sino all' indescrivibile di migliaia di libri, uno dei massimi teologi del nostro tempo: Raimon Panikkar. È arrivato quassù dopo aver lasciato l' ultimo insegnamento all' Università di Santa Barbara (California).