giovedì 31 marzo 2011

Tristezza o vergogna?

Non c'è limite al peggio: la situazione nell'emiciclo di Montecitorio diventa sempre più insostenibile e contribuisce a diffondere un'immagine desolante della politica nazionale. Dopo le varie intemperanze registrate negli ultimi giorni, a incassare epiteti disdicevoli è stata oggi la deputata disabile del Pd Ileana Argentin.


Oltre a svelare plasticamente un altro tassello del quadro di degrado che attraversa il Parlamento italiano, l’episodio del deputato pdl Osvaldo Napoli che è andato a redarguire l’accompagnatore della deputata pd Ileana Argentin, disabile, mette in luce anche l’ignoranza sui temi della disabilità che accompagna persino quella che dovrebbe essere l’élite scelta del Paese.
Leggi tutto: Beata ignoranza

Oro blu in bottiglia

A pochi giorni dai festeggiamenti e dalle iniziative per la Giornata Mondiale dell’Acqua e nel giorno della manifestazione nazionale a favore dei referendum abrogativi delle leggi sulla privatizzazione dell’acqua e per la reintroduzione dell’energia nucleare nel nostro paese, torniamo a parlare “dell’oro blu”, questa volta in bottiglia.
... l’Italia tende ad usare troppa acqua con le bollicine e con 192 litri di acqua minerale pro capite si conferma il paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia in Europa (nella maggior parte dei casi in plastica). Un volume di affari di 2,3 miliardi di euro, rimasto invariato rispetto allo scorso anno, ma in continua ascesa negli ultimi trent’anni con produzione consumi che dal 1980 ad oggi sono aumentati di 5 volte.
Una crescita smisurata, supportata da enormi investimenti pubblicitari, cui però non è corrisposto un proporzionale aumento delle tariffe pagate dalle società imbottigliatrici alle Regioni italiane, di fatto le proprietari delle sorgenti di demanio pubblico.
Leggi tutto: Italia: il business dell’oro blu in bottiglia

Videomessaggio di Alex Zanotelli al Coordinamento Romano Acqua Pubblica rilasciato nella manifestazione di Roma che ha visto 300.000 mila cittadine e cittadine in corte, nelle strade e in piazza per dire due sì per l'acqua bene comune e in sì per fermare il nucleare. [Roma 26 marzo 2011]
  


 I comitati promotori dei referendum del 12 e 13 giugno hanno organizzato un corteo per le vie della capitale. Banchetti, informazioni e una manifestazione festosa per ricordare l'importanza di due sì alla consultazione referendaria su acqua pubblica e nucleare.  


Vedi anche il nostro post precedente: Giornata mondiale dell’acqua



Lettere al Cardinale CARLO MARIA MARTINI (27 Marzo 2011)



Lettere al Cardinal Martini

Domande & Risposte
27 marzo 2011




Stiamo andando verso l'Apocalisse?

Altri esseri nel cosmo? Il mistero della redenzione. Non c' è conservazione nel messaggio di Gesù

Si sentiva che la Chiesa aveva ritrovato un linguaggio semplice e convincente, che parlava al cuore dell' uomo Vorrei rammentare lo slancio dato alla riforma degli ordini religiosi e l'approfondimento del mistero della Chiesa

Gli esegeti, anzitutto quelli che lavorano sul testo greco, come ho fatto anch' io per molti anni, sono concordi sul fatto che esiste qualche archetipo per ogni testo del Nuovo Testamento.

mercoledì 30 marzo 2011

La pedofilia nella Rete

Dossier di Famiglia Cristiana - La pedofilia nella Rete
Dal Giappone devastato dal terremoto arriva la conferma: i pedofili approfittano del caos per trafficili criminali sul web. Il rapporto dell?Associazione "Meter" sul fenomeno in Internet.
  
Leggi tutto:
 

"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 27 marzo 2011

Domenica 27 marzo 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro dell'Esodo (17,3-7)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola Morales.
Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, continua il ciclo quaresimale con la serie di puntate dedicata ai martiri dei nostri tempi. Il "Testimone di resistenza" protagonista di questa puntata è Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 definito "Martire della Giustizia, e indirettamente, della Fede" da Papa Giovanni Paolo II. Da tempo è all'attenzione e di esempio quale "modello credibile di Cristiano coerente e viva testimonianza di Cristianesimo vissuto della Chiesa". In uno dei suoi appunti: "Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili"

Guarda il video della puntata intera sul sito Mediaset

martedì 29 marzo 2011

Emergenza Lampedusa/4

Le urla del parto si confondono col rumore delle onde, mentre la vita prepotentemente decide di esplodere nel buio della notte, in mezzo a un mare minaccioso, che è anche l’unica strada per la libertà. Ma Feketre le ha già dimenticate, come tutte le mamme che, dopo un travaglio difficile, ricordano solo la gioia di avercela fatta e aver potuto guardare negli occhi quell’esserino testardo, deciso a venire al mondo malgrado tutto. Lo dice il suo sorriso, mentre finalmente tiene di nuovo tra le sue braccia il piccolo Yeabsera, letteralmente "Dio lavora" o "dono di Dio" in tigrino...  
«Il sorriso di questo bambino è la migliore testimonianza di come la vita sia più forte di tutto. Dobbiamo fare di tutto, anche l’impossibile, per assistere e curare nel miglior modo possibile tutti gli immigrati che sbarcano in Sicilia, che non sono carne da macello, ma uomini, donne e bambini che vivono drammi».
Il barcone con i profughi eritrei e somali di cui aveva avvertito padre Mussie Zerai è stato soccorso qualche ora dopo mezzanotte, infatti circa 200 per lo più di eritrei, di cui molte donne e bambini, sono stati tratti in salvo dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza, coordinate dalla Capitaneria di porto. Si è sfiorata la tragedia. Sono stati salvati perché ìl loro barcone era affondato a 30 miglia dell’isola.
Tra loro c’è anche una puerpera ìncinta di sette mesi, trasferita nel poliambulatorio di Lampedusa. Nel barcone anche diversi bambini, tra cui cinque neonati, ìl più piccolo di due mesi. Sono poi proseguiti per tutta la notte gli sbarchi, come ormai accade da più di un mese. Intanto a Lampedusa si alza una "rabbia" strumentale...
Lasciare la scrivania, dove si sta seduti a inanellare commenti, e andare a guardare le cose come stanno, fa bene. E’ bene. Bisognerebbe farlo più spesso. Arrivo a Lampedusa la sera di sabato. Già atterrando vedo “la collina del disonore”: lacere tende di straccio, di plastica, tutte ammassate sulla piccola altura che domina il porto. La notte vado a guardare meglio: dormono senza riparo, come una mandria mansueta, ammassati, a scaldarsi col fiato, uno con l’altro. Il buio è freddo e umido.
No, non sono 5000, sono 7000, dicono gli indigeni. Li guardano senza rancore, umanamente empatici. Eppure spaventati. Mai visto un popolo riuscire in una impresa emotiva così difficile: tenere separati i sentimenti dalla ragione.
 
... Storie di disperazione da Lampedusa, dove dalle otto di ieri sera sono arrivati altri 700 disperati. Cento in meno dei trasferimenti che un traghetto privato assicurerà questa mattina. E così sull’isola della vergogna ci sono almeno 4mila tunisini. Gente esasperata costretta a vivere in condizioni disumane. Abbiamo fatto un giro sull’isola, una via Crucis che è iniziata nella Stazione marittima.
 
La drammatica crisi umanitaria che nelle ultime settimane si è abbattuta sulle coste siciliane, e in particolar modo su Lampedusa, merita una riflessione, soprattutto nell’ambito degli aiuti (o dei non aiuti), che a questi disgraziati che fuggono dal Nord Africa, vengono forniti.  
Per un Paese impegnato con successo – riconosciuto a livello mondiale – in missioni umanitarie in vari territori ‘caldi’ del mondo, la situazione venutasi a creare nella più grande delle isole Pelagie è, a dir poco, umiliante. Dove è finita la Protezione Civile nazionale?

Vedi anche i nostri post precedenti:
 
 

"Guerra: mai più" di Ernesto Olivero

In Libia comandano le armi. Al Sermig siamo convinti che non ci sono guerre giuste, non esistono alibi per fare la guerra: ricadrà sempre su di noi e darà luogo ad altre guerre.

L’Arsenale della Pace ci ha insegnato a guardare la realtà con il filtro della logica che disarma. Ma, come è avvenuto quasi sempre nella storia, abbiamo davanti una generazione di padri che hanno abdicato alle proprie responsabilità, che non educano i figli con l’esempio ma con le chiacchiere. Il risultato: invece di applicare la carta dei diritti dell’uomo si bombarda, si fa la guerra, ipocritamente, in nome della pace, della giustizia, della concordia. Un padre saggio crea giustizia, crea armonia, lavora per il bene comune, per uno stato di diritto. La sua guerra è la giustizia preventiva che non lascia i ragazzi a casa perché il lavoro c’è, basta per esempio lavorare tutti quanti e guadagnare tutti di meno. Un padre saggio non si comporta da super egoista affamando milioni di persone perché il cibo c’è, basta condividerlo senza specularci sopra...
Leggi tutto: Guerra: mai più

Guarda la videointervista a Ernesto Olivero fondatore del Servizio missionario giovani (Sermig): «Sogno una Chiesa scalza»

Visita il sito del Sermig
 
 

Cinquantamila ragioni per vivere Tutti gli elenchi della felicità

Cinquantamila motivi per cui vale la pena vivere. Tutti giunti in pochi giorni. Un'incontenibile voglia di scrivere la carta costituente di se stessi. Elenchi di donne e uomini, di ogni generazione, di ogni parte d'Italia. Dai seimila elenchi che sono arrivati finora a Repubblica.it 1 (e molti altri continuano ad arrivare) emerge l'autoritratto collettivo di un paese, l'immagine di un'Italia che trova il suo fondamento in pochi cardini capaci di congiungere il passato al futuro, in beni comuni. Sentimenti antichi, desideri vivi, lampi di gioie quotidiane irrinunciabili.

 
 

lunedì 28 marzo 2011

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
III Domenica di Quaresima anno A - 27.03.2011

... Il non conoscere la Sacra Scrittura di fatto significa non conoscere il Signore, c'è uno stretto legame...
Il cammino quaresimale si divide in due parti: le prime due domeniche ci concentriamo su Gesù, lo contempliamo e lo guardiamo come proposta di umanità, un'avventura che profuma di eternità, una vita provata che si spende nell'amore.
A partire da questa domenica, per tre domeniche, siamo invitati noi a confrontarci, davanti al Signore, per imparare a dare una risposta... nella notte di Pasqua...

ASCOLTA



Asia Bibi

"Sto male. Mi sento soffocare fra queste quattro mura in ogni momento. Ogni minuto che passa mi sembra essere l'ultimo. Mi sveglio tutte le mattine pensando che quello sarà il mio ultimo giorno". È un grido disperato quello Asia Bibi lancia dalla cella di isolamento del carcere di Sheikpura, nel Punjab pachistano, dove è rinchiusa, condannata a morte per blasfemia, nella prima intervista concessa dall'inizio della sua vicenda.

«La triste vicenda della signora Asia Bibi è costantemente seguita dalla Segreteria di Stato e dai canali diplomatici della Santa Sede, a partire dalla nunziatura apostolica in Pakistan. Sarà fatto tutto il possibile per salvarla e riportarla all'affetto dei suoi cari. Il Santo Padre prega per lei come per tutte le persone che soffrono, per i cristiani perseguitati e per quanti hanno bisogno di aiuto, senza distinzione di razza, politica e religione. E tutti ci auguriamo che il desiderio della signora pachistana di poter incontrare il Papa possa essere esaudito quanto prima».
Leggi tutto: Il Santo Padre spera di incontrarla presto  (pdf)

Vedi anche i nostri precedenti post:
Salviamo Asia Bibi condannata per la sua fede  (13 novembre 2010)
ASIA BIBI LIBERA? (24 novembre 2010)
Shahbaz Bhatti martire dei nostri giorni (4 marzo 2011)

Enzo Bianchi: Una vita da priore

La campana a Bose suona alle 5.30. Prima un tocco, sospeso nel vuoto. E poi altri, con le campane che diventano due, a rincorrersi, veloci. È tempo di svegliarsi. I monaci svegli lo sono già, da un'ora. Accendono la lampada alle 4.30 e cominciano la giornata con una lectio divina: leggono, meditano, pregano, scrivono, studiano, ridono o piangono nel segreto delle loro celle. «Dall'aurora io ti cerco», dice un verso di un salmo che cantano assieme all'alba nella chiesa al centro del monastero. Nei loro abiti bianchi i monaci siedono nella navata sinistra della chiesa. Le monache con gli stessi abiti e il cappuccio sul capo siedono dall'altro lato. Sono un'ottantina. Al centro c'è un leggio con una bibbia aperta. In fondo il crocifisso e il tabernacolo. Sopra, dalle finestre, si intravedono nel buio i contorni innevati dei monti del biellese: Mucrone, Mars, Camino.

Leggi tutto: Una vita da priore

domenica 27 marzo 2011

Emergenza Lampedusa/3

 
Morte e vita
 Angoscia e speranza

Ha lo sguardo impaurito, quando si spalancano i portelloni dell'ambulanza. Poco più di 20 anni, una bandana a coprirle il capo, solleva la coperta che i soccorritori le hanno messo addosso per guardarsi il grembo. Il volto è tirato, la dolcezza dello sguardo contempera la stanchezza che segna il viso. E' tirato anche il volto degli infermieri che scaricano la barella e la portano nel poliambulatorio di Lampedusa. La ragazza è incinta di tre mesi, ma ha avuto le doglie, o qualcosa di simile, troppo presto. Ha trascorso troppi giorni sul barcone di etiopi in viaggio nel Canale di Sicilia diretto verso le coste italiane: partito dalla Libia con 330 disperati a bordo, puntava a Lampedusa, lo faranno sbacare a Linosa. Lei no, lei doveva essere soccorsa. Così un elicottero della nave Etna della Marina Militare l'ha prelevata dal barcone e l'ha trasportata sull'isla, poi la corsa in ospedale.

Da un telefono satellitare, sperduto in mezzo al mare, in mano a Samuel, alla deriva insieme ad altri 300 disperati che stanno per affondare, si sentono voci, grida d´aiuto e il vagito di un bambino appena nato. È il frutto di un miracolo, forse non il solo di questa lunghissima giornata. Ieri sera un´altra donna ha avuto le doglie a bordo. Il primo neonato lo hanno chiamato Yeabsera che vuol dire “dono di Dio”. Sono le tre del pomeriggio di ieri ed il barcone di fuggiaschi è ad almeno sessanta miglia da Lampedusa. Per salvare il piccolo arriverà un elicottero.

CLANDESTINO O PROFUGO? – Yeabsera è un clandestino o un profugo? Merita asilo politico o va espulso immediatamente (magari con uno sconto sulla pena pecuniaria, vista la taglia ridotta)? La risposta è semplice: i genitori fuggono dalla Libia, dove c’è la guerra: quindi sono profughi e meritano asilo politico. Yeabsera è nato in mezzo al mare, dove la guerra non c’è: quindi è un clandestino e va rispedito da dove viene. Una conclusione assurda? Forse perché è assurda la distinzione fra clandestino e profugo: se quest’ultimo sfugge da una probabile morte per una guerra nel suo paese, il clandestino sfugge da una probabile morte per fame, assenza di lavoro, ecc. Il profugo non possiamo rimandarlo indietro, perché lo manderemmo a morire di morte violenta. Perché invece il “clandestino” possiamo rispedirlo serenamente a morire di stenti? (Fonte: gossipitaliano.it)

In merito alle ultime vicende a Lampedusa, mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, interviene con il seguente comunicato.

Mentre a Lampedusa proseguono gli sbarchi, i bambini vengono sistemati nella base Loram nelle anguste stanze di una caserma dismessa, il filo spinato resterà impresso nei loro ricordi. Si attende la nave con 300 eritrei, quella che qualche giorno fa pareva essersi dispersa nel Mare Nostrum, continuano i trasferimenti verso la Puglia dove sorgerà un nuovo CIE. I politici italiani rilasciano fantasiose dichiarazioni di rimborsi fino a 3mila euro per chi sceglierà di rimpatriare. Ma il triste valzer non si ferma alle bizzarre proposte. Il meglio di sè lo tira fuori la Lega.
 
 
 
 

"La Passione e la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28" di Fr. Egidio Palumbo (VIDEO)

I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2011

"DAL TESORO DELLO SCRIBA
Lettura del Vangelo di Matteo"
promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Pozzo di Gotto (ME)

VII incontro Mercoledì 16 marzo 2011

"La Passione e la Resurrezione del Signore: Mt. 26-28"
di Fr. Egidio Palumbo





GUARDA:
Il primo incontro
"Il Discorso sul Monte Mt 5-7" di P.Gregorio Battaglia
Il secondo incontro
"Il Discorso Missionario: Mt. 10" di P. Aurelio Antista
Il terzo incontro
"Il Discorso sul Monte Mt 5-7" di P.Gregorio Battaglia
Il quarto incontro
"Il Discorso Missionario: Mt. 10" di P. Aurelio Antista
Il quinto incontro
"Il Discorso sulla vita della Chiesa: Mt. 18" di P. Alberto Neglia
Il sesto incontro
"Il discorso sulla Venuta del Signore: Mt. 24-25" di Fr. Egidio Palumbo

sabato 26 marzo 2011

Emergenza Lampedusa/2

Fotogrammi che fanno il giro del mondo. Immortalano centinaia di uomini accampati con tende e fuochi su una collina come fossero apaches; fermano l’immagine di decine e decine di ragazzini tunisini che dormono per terra avvolti in giacche a vento e teli.

Fotografano l’isola di Lampedusa ridotta a pattumiera, migliaia di buste di plastica portate via dal vento, puzza ed escrementi ovunque, l’odore acre della creolina nei luoghi pubblici trasformati in dormitori. Tv francesi, tedesche, americane, canadesi... I cameramen si fregano le mani: come per Napoli e la monnezza. Non è una gran figura, a volerla dire con qualche ottimismo. E nei tinelli e nei salotti di Lione o di Los Angeles qualcuno, certo, si starà chiedendo com’è possibile che un civilissimo Paese occidentale, la settima od ottava potenza del mondo, una comunità di sessanta milioni di persone, insomma, non riesca ad accogliere (in maniera cristiana, verrebbe da dire...) poche migliaia di migranti. Se lo chiedono in mezza Europa. E forse sarebbe ora di cominciare a chiederselo anche da noi.
Leggi tutto: Sulla pelle di Lampedusa

Guarda i video:
Una notte nell'isola lager di Lampedusa
I ragazzi dell'isola cucinano il cous cous per i tunisini

Segnaliamo anche:
A Lampedusa è di scena l’umanità
e in Facebook:
NO RAZZISMO DAY - LAMPEDUSA

“L'intolleranza quotidiana: la violenza razzista e xenofoba in Italia”

“Il Governo italiano non sta prendendo effettive misure per prevenire e perseguire la violenza razzista e xenofoba”. Lo afferma Human Rights Watch (HRW) in un rapporto pubblicato nei giorni scorsi in occasione della 'Giornata mondiale contro la discriminazione razziale'. Il dossier, dal titolo “L'intolleranza quotidiana: la violenza razzista e xenofoba in Italia” (in inglese, in .pdf) raccoglie decine di casi di violenza a sfondo razzista avvenuti in Italia, parla di veri e propri “attacchi brutali” e imputa alle autorità inquirenti il fatto di non aver quasi mai contestato l'aggravante razzista nelle azioni penali contro violenze e aggressioni.
“Il governo italiano dedica più energia a incolpare i migranti e i Rom dei problemi che attanagliano l'Italia di quanto non faccia per fermare gli attacchi violenti contro di loro. Le recenti dichiarazioni allarmiste del governo su un’invasione di ‘proporzioni bibliche’ dal nord Africa sono solo l'ultimo esempio di una retorica irresponsabile. I funzionari italiani dovrebbero invece proteggere i migranti e i Rom dalle aggressioni” – ha spiegato Judith Sunderland, ricercatrice di Human Rights Watch.

Don Ciotti a "Parla con me"

Don Ciotti ospite di Serena Dandini nella puntata di "Parla con me" del 23/3/2011

Guarda il video

venerdì 25 marzo 2011

Emergenza Lampedusa

Da Lampedusa a Trapani, la Sicilia rischia di pagare a caro prezzo la guerra in Libia. La campagna per salvare la stagione turistica.

Leggi tutto:

In questi giorni ci siamo chiesti cosa fare, per fare emergere la parte migliore di Lampedusa, quella che non ha paura, quella che divide quello che ha con l'umanità, provenga essa dalla Tunisia, dall'Etiopia o dalla Germania, quella Lampedusa che vuole risolvere i propri problemi con l'impegno e l'onestà, senza mischiare tutto facendo un enorme confusione, la Lampedusa del 24/01/2009 che protestava insieme ai migranti per i i diritti di tutti gli uomini, che in questi giorni tra mille difficoltà si sforzava di capire il francese e le esigenze di giovani tunisini che spesso si confondevano con i giovani lampedusani.

I Lampedusani lasciati soli con cinquemila immigrati cercano di dare aiuto ai migranti nonostante la situazione sia allarmante.Tutti gli immigrati girano per il paese e sono sparsi per tutta l'isola, vivono in condizioni disastrose


 Se è vero che gli immigrati rappresentano un grosso problema vogliamo solo ricordare a chi si accanisce contro di loro che si tratta di persone in fuga, disperate. Gente che si sobbarca spese assurde (per colpa di qualcuno) per un viaggio al limite dell’umano, in cerca di un futuro migliore. E, nel secolo passato, siamo stati anche noi come loro, più di una volta.
Ma torniamo alle notizie; il governo ha stabilito 13 siti su cui ridistribuire gli immigrati che sono ora stipati, perchè è questa la definizione, a Lampedusa. Ecco la lista:

Protesta degli oltre duemila nordafricani ammassati sulla banchina del porto e sulla collinetta vicino all'approdo. Presi d'assalto i sacchetti con i generi di conforto. La nave San Marco è ancora in rada, il prossimo viaggio sarà verso la Puglia. Un peschereccio partito da Tripoli è stato intercettato dalla Guardia costiera.  Maroni e Frattini hanno incontrato il premier tunisino. L'Italia fornirà al paese nordafricano mezzi, addestramento e una linea di credito per 150 milioni di euro

Di fronte all’arrivo in massa di immigrati nordafricani a Lampedusa, la Chiesa cattolica locale è intervenuta con due documenti:  una lettera aperta di mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; e un appello del parroco, don Stefano Nastasi, e del consiglio pastorale di Lampedusa. In entrambe si chiede venga rispettato il diritto all’accoglienza dello straniero e si fa appello alle autorità affinché offrano un sostegno reale alla popolazione locale nell’affrontare l’ondata migratoria. Per leggere i testi dei due documenti:


Festival biblico VII edizione

La lectio magistralis di Salvatore Natoli ha introdotto il Festival biblico, che si svolgerà a Vicenza e provincia dal 20 al 29 maggio 2011.

Venerdì 25 marzo, alle ore 21:00, l'emittente TeleChiara trasmetterà l'intera lectio magistralis tenuta dal professor Salvatore Natoli in occasione dell'Anteprima del Festival Biblico

Mons. Roberto Tommasi, presidente del Festival Biblico per la Diocesi di Vicenza, ci introduce alla tematica dell'edizione 2011.

Sono quattro i Percorsi proposti attorno al tema del "generare” attorno ai quali si raggrupperanno i circa 130 incontri e attività offerti quest’anno nei giorni del Festival, in modo da fornire ai visitatori la possibilità di approfondire maggiormente l’ambito desiderato.

“Il Cortile dei gentili” a Parigi

Cacciari e Kristeva. Sorbona e Accademia di Svezia. Per un cammino comune tra cattolici e non credenti. Intervista all'ideatore Gianfranco Ravasi

Tre colloqui su "Illuminismo, religioni e ragione comune" segneranno il 24 e 25 marzo il lancio ufficiale a Parigi del "Cortile dei gentili", la nuova "iniziativa di scambio, dialogo e azioni comuni fra credenti e non credenti", promossa su indicazione del Papa e affidata al Pontificio Consiglio della Cultura.

Julia Kristeva, scrittrice, linguista e psicoanalista franco-bulgara, chiede agli «amici laici» di «non aver paura della religione», capace di fecondare la cultura umanista «secolare». Perché il cristianesimo ha forgiato - insieme ad altre tradizioni - l’Europa e va recuperato il «filo interrotto della tradizione», come scriveva Hannah Arendt.

Per maggiori informazioni visita i siti:
Vedi anche i nostri post precedenti:

giovedì 24 marzo 2011

"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 20 marzo 2011

Domenica 20 marzo 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro della Genesi (12,1-4a)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo "Nella Tua luce vediamo la luce", letta dall'attrice Paola Morales.

Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, continua il ciclo quaresimale con la serie di puntate dedicata ai martiri dei nostri tempi. Il "Testimone di resistenza" protagonista di questa puntata è padre Rutilio Grande, sacerdote gesuita, amico e confessore di mons. Oscar  Romero, assassinato il 12 marzo 1977 per aver scelto di restare dalla parte dei poveri... Anche lui non è stato sconfitto dalla morte perchè vive ancora nel cuore della sua gente.

Guarda il video della puntata intera sul sito Mediaset

"RESTARE NELLA SPERANZA" 24 Marzo - XIX GIORNATA DEI MISSIONARI MARTIRI

Il 24 marzo - giorno dell’assassino di monsignor Oscar Arnulfo Romero, in Salvador, nel 1980 - la Chiesa Italiana celebra la giornata di preghiera e digiuno facendo memoria dei missionari martiri e di quanti ogni anno sono stati uccisi solo perché incatenati a Cristo. La ferialità della loro fede fa di questi testimoni delle persone a noi vicine, modelli accessibili, facilmente imitabili.
Don Gianni, Direttore Nazionale della Fondazione Missio fa una riflessione sul tema della XIX Giornata: RESTARE NELLA SPERANZA.

Consulta "Volti di speranza"



Per approfondire la figura di Romero
Leggi anche: 24 marzo

mercoledì 23 marzo 2011

Tentazioni. Quando si fa quel che si odia di Enzo Bianchi

Anticipiamo l’introduzione e il primo capitolo del volume di Enzo Bianchi Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali

Uno degli aspetti oggi più disattesi della vita cristiana è certamente quello della lotta spirituale, elemento fondamentale in vista dell’edificazione di una personalità umana, prima ancora che cristiana, salda e matura...
Ebbene, la lotta contro le tentazioni è durissima, ma senza di essa il cristiano si arrende alla mentalità mondana, cede al male; egli comincia con il far convivere in sé atteggiamenti religiosi e alienazioni idolatriche, in una sorta di schizofrenia spirituale, per poi giungere a svuotare del tutto la fede. Quando infatti si inizia a non vivere come si pensa, si finisce per pensare come si vive! ...

"LA "PAROLA" CHE NON TI HO DETTO. Chiesa, informazione, profezia"

"LA "PAROLA" CHE NON TI HO DETTO.
Chiesa, informazione, profezia"

11 marzo 2011 - Montefano


Incontro-dibattito in occasione della presentazione dei libri "FUORITEMPIO. OMELIE LAICHE" e "PARAVENTI SACRI" con Alberto Maggi e Valerio Gigante (Adista)

martedì 22 marzo 2011

Giornata mondiale dell’acqua

“Senza acqua non c'è dignità e non vi è via d'uscita dalla povertà”. Lo afferma il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon nel suo messaggio per l’odierna ‘Giornata mondiale dell’acqua’ promossa dalle Nazioni Unite che quest’anno ha come tema “Acqua per le città: rispondere alla sfida dell’urbanizzazione”. “L’urbanizzazione offre opportunità per una gestione più efficiente e un migliore accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici” – nota Ban. “Ma allo stesso tempo, nelle città i problemi si accrescono e stanno attualmente superando la nostra capacità di trovare soluzioni”.

“Dalla terra nasce l’acqua, dall’acqua nasce l’anima…È fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant’altro…è dolce, salata, salmastra, è luogo presso cui ci si ferma e su cui ci si viaggia, è piacere e paura, nemica ed amica, è confine ed infinito, è cambiamento e immutabilità ricordo ed oblio”. Così, nel 400 a.C., Eraclito descriveva una risorsa naturale indispensabile come l’acqua. Già, indispensabile ma non infinita, e purtroppo messa a rischio da un uso irresponsabile e fin troppo intensivo da parte dell’uomo. La necessità di salvaguardare e proteggere questo bene universale viene ricordata come ogni anno il 22 marzo con la celebrazione mediante manifestazioni, meeting e iniziative della Giornata Mondiale dell’Acqua.

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’ONU e celebrata ogni 22 marzo, l’Istat fornisce un quadro di sintesi su questa fondamentale risorsa attraverso statistiche sul ciclo idrologico, sull’uso delle acque urbane e su alcuni fattori climatici. I dati diffusi provengono da indagini condotte dall’Istat negli ultimi anni, tra le quali la “Rilevazione sui servizi idrici”, gli “Aspetti della vita quotidiana”, i “Consumi delle famiglie” e la “Rilevazione sui dati meteoclimatici e idrologici”.
Leggi tutto: LE STATISTICHE DELL’ISTAT (pdf)

Messaggio del Presidente Napolitano in occasione dell'XI Giornata Mondiale dell'Acqua
Leggi il comunicato della Presidenza della Repubblica

Vedi anche il nostro post Per l'acqua. con tutti. Per tutti

Art. 11: L'Italia ripudia la guerra!!!

Dieci tesi sull’intervento militare di Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace.

Se in un condominio il vicino va fuori di senno ed inizia non solo a menare ma anche a ferire i famigliari i vicini, accorsi nel giro scala, hanno il diritto dovere d’intervenire e/o chiamare la polizia. Ha quindi ragione Giorgio Napolitano: tecnicamente non si può parlare di guerra ma di azione di polizia internazionale prevista dal capitolo VII° della Carta dell’ONU (azione rispetto alle minacce della pace, alla violazione della pace ed agli atti di aggressione). Il week end di bombardamenti sulla Libia ha visto un’escalation spropositata e poco coordinata...

Era il 19 marzo anche allora. Festa di san Giuseppe, come ieri. Il 19 marzo 2003 poco prima delle mezzanotte l’aviazione americana bombardò l’Iraq avviando una guerra provocata da una cortina di menzogne sulle armi di distruzione di massa, i cui danni sono ancora sotto gli occhi di tutti. Ieri la Francia ha dato il via ai raid autorizzati dall’Onu. Giovanni Paolo II quel 19 marzo 2003, mercoledì, invocò, per intercessione di san Giuseppe, il “prezioso dono della concordia e della pace”. Questa mattina Benedetto XVI ha usato esattamente le stesse parole. Vi sono delle differenze nella posizione dalla Chiesa e della diplomazia vaticana?

Ci dicono che siamo “anime belle” ed irresponsabili. Noi consideriamo irresponsabile chi invece di aiutare forze democratiche a crescere porta solo bombe in nome della difesa dei dritti umani e invece di difendere i diritti umani per tutte e tutti difende i propri interessi, siano essi economici o geopolitici, e mentre parte con dispiego di aerei e missili per difendere diritti umani calpestati, respinge dalle sue coste popolazioni civili in fuga dalla povertà, dalle dittature e dalle guerre.
Mobilitiamoci per affermare il nostro no alla guerra, il nostro sì alla pace con giustizia.

... Subito dopo l'annuncio del primo raid aereo, hanno iniziato a circolare in “rete” gli appelli pacifisti. Ci sono quelli “senza se e senza ma” che dicono: “non ci può essere guerra in nome dei diritti umani”; e quelli “realisti” che dicono: “l’uso della forza serve ad impedire ulteriori massacri”.
Noi non firmiamo appelli che non contemplino una precedente opzione per la nonviolenza costruttiva, né convochiamo mobilitazioni che si limitino a proteste e condanne di ciò che è già avvenuto. Non basta mettere a verbale il nostro “no” alla guerra. Certo, meglio che niente, ma bisogna aggiungere una parola in più: quando la guerra inizia nessuno riesce a fermarla; bisogna prevenirla una guerra, affinché non avvenga. Lo si può fare solo non collaborando in nessun modo alla sua preparazione...

Ho iniziato oggi, lunedi' 21 marzo 2011, un digiuno contro la guerra. Contro la guerra afgana, contro la guerra libica, contro la guerra nemica dell'umanita'.
Per una persona amica della nonviolenza il digiuno non e' un modo per imporre qualcosa ad altri, ma per assumere su di se' una responsabilita'.
Vivo in un paese che nella sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, ha scritto che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali": perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge?
Mi sono formato in una tradizione culturale che da Socrate di Atene a Gesu' di Nazaret ha saputo affermare che e' preferibile subire il male anziche' commetterlo: perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge?...

 

lunedì 21 marzo 2011

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
II Domenica di Quaresima anno A - 20.03.2011

... Per richiamare la pagina del Vangelo è stata collocata sull'altare l'icona del volto di Gesù, è un volto splendente che viene incontro a noi, illuminato non dal di fuori, ma dal di dentro...
Domenica scorsa si parlava di Gesù, l'uomo tentato, l'uomo sfigurato e oggi siamo invitati a contemplare Gesù l'uomo trasfigurato... il Suo volto è luminoso, è un volto di sole, una luce immensa che riscalda, che illumina.
Credo che sia bello richiamare le due immagini perchè ci aiutano a capire il senso del nostro cammino quaresimale perchè come Gesù anche noi... il Suo cammino è anche il nostro...

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Dieci ingredienti per combattere la fame

1) Meno armi più istruzione...
2) Meno speculazione più regole...
3) Meno bistecche più verdura...
4) Meno SUV più mezzi pubblici...
5) Più silos e più strade...
6) Più orti e meno latifondi...
7) Meno spreco più diffusione...
8) Meno estetica più etica...
9) Più campagna e meno città...
10) Più denari e meno chiacchiere...

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domenica 20 marzo 2011

“Se questa (senza sentimenti) è una guerra”

Sono un uomo dei sentimenti che in questo periodo assiste alle immagini della guerra in Libia. La vedo dal salotto, davanti a un teleschermo ad alta definizione. Una visione che riporta anche le emozioni e i sentimenti, poiché traspaiono dal volto delle persone, sono esplicitati dalle parole, dai discorsi e anche dai silenzi. Qualche settimana fa la guerra era in Egitto, ma poi è stata declassata appena si è riaccesa quella in Tunisia e poi è entrata nel buio della notte con la Libia. La televisione non passa più di una guerra alla volta. Come per gli omicidi efferati, uno solo per qualche mese, il più intrigante. Del resto, lo so, sono almeno quaranta i conflitti nel mondo e molti non fanno spettacolo, oppure sono troppo lontani per permettere di produrre servizi in diretta con la gente che manifesta rabbia o fa segni di vittoria mostrando l’indice e il medio delle mani a V...

Leggi tutto l'articolo di Vittorino Andreoli: “Se questa (senza sentimenti) è una guerra”

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"Incontrare i poveri, incontrare Gesù" catechesi del card. Tettamanzi

Martedì 15 marzo ha preso avvio la tradizionale catechesi quaresimale con cui il cardinale Dionigi Tettamanzi accompagnerà il cammino di preparazione alla Pasqua di tutti i fedeli ambrosiani. Per cinque settimane l'Arcivescovo risponderà alle domande di alcuni giornalisti affrontando il tema della santità, sulla scia del quarto centenario di canonizzazione di San Carlo Borromeo e sullo sfondo della lettera pastorale Santi per vocazione e del piano pastorale In cammino con san Carlo.
La catechesi, intitolata "Incontro a Cristo. In cammino con san Carlo Borromeo", riguarderà i temi della carità, della crocifissione, della Chiesa, della fede e della preghiera. L'Arcivescovo proporrà cinque "vie" «per incontrare Cristo - secondo la propria vocazione personale - verso l'unica grande e comune chiamata: quella alla santità. Queste cinque vie si radunano attorno a tre sentieri insuperabili della vita cristiana: la contemplazione del mistero del Figlio, la vita santa della Chiesa e l'esistenza del credente, chiamato alla santità».
Nel primo appuntamento l'Arcivescovo ha parlato di "Incontrare i poveri, incontrare Gesù", con riferimento al brano di Lc 10, 25-37, rispondendo alle domande di Maria Latella, giornalista di Sky Tv e direttrice di A.
 
 
 
 

 

sabato 19 marzo 2011

"Insieme Verità e Giustizia in terra di luce" - Potenza - XVI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie

Quest'anno anticipiamo di un paio di giorni la primavera. O almeno l'appuntamento che, ormai da 16 anni, per tante persone in Italia ne segna l'inizio. La "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie" sarà infatti sabato 19 marzo, per favorire il più possibile l'arrivo di gruppi, scuole, associazioni nella città che quest'anno l'accoglie: Potenza. Il 21, però, non mancheranno iniziative in centinaia di piazze, scuole, fabbriche e consigli comunali dell'intero Paese

In occasione della “Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” che, in questa sua sedicesima edizione vedrà la città di Potenza al centro delle principali manifestazioni, abbiamo voluto ascoltare e dare un ‘in bocca al lupo’ direttamente al suo principale ideatore e animatore, il presidente nazionale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” don Luigi Ciotti.

Da Potenza l'abbraccio ai familiari delle vittime della criminalità organizzata
"I 150 anni dell'Unita' d'Italia sono 150 anni di presenze criminali nel nostro Paese, ma anche 150 anni di uomini e donne che lottano contro le mafie'. Così Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, da Potenza, città che ospiterà quest'anno la XVI giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie ha ricordato che hanno lottato per un paese giusto e democratico le tante vittime della violenza criminale nel nostro Paese. Ciotti ha aggiunto - non possiamo limitarci a celebrare questa giornata ma dobbiamo viverla, tradurla nel 'noi' che valorizzi le risorse, le culture ed i saperi di ogni citta' e di ogni regione. L'Italia non e' divisa ma diseguale, sono le diseguaglianze a creare divisione. Sulle disuguaglianze che ingrassano le mafie, la corruzione e le ingiustizie.

Don Ciotti, fondatore e presidente di Libera, insieme con 50mila persone tra familiari di vittime, volontari e cittadini, apre domani a Potenza la sedicesima giornata della Memoria e dell’Impegno. La scelta della Basilicata, quale location dell’evento, non è casuale: “In terra lucana esistono intrecci tra poteri, zone di complicità, ma anche una società forte che lotta per la giustizia e che aspetta la nostra vicinanza. L’etimologia di Lucania è terra di luce, per alcuni anche terra “di lupi”. Una terra che conosce la ferocia di lupi umani, che hanno alimentato episodi di violenza, di offesa a una dignità umana che è compito di tutti riscattare”.