mercoledì 31 agosto 2011

Italia: la manovra riprivatizza l’acqua e minaccia le politiche sociali - Annullato l'inequivocabile risultato del Referendum?

“Il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull'acqua ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e già approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha riproposto in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare nel referendum”. È la denuncia che emerge dalla lettera aperta che ieri il Forum dei movimenti per l’acqua ha indirizzato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alle forze politiche italiane, riportata sul sito ufficiale del Forum.


Sono passati solo due mesi dai referendum e da quella straordinaria partecipazione popolare che aveva alzato un “vento nuovo” nel Paese. Ora quel clima sembra perduto nel cupo scenario della crisi globale. Ma ancor più sono stati schiacciati i contenuti della battaglia civile, che aveva recuperato la bandiera del “bene comune” dalle fondamenta della nostra cultura costituzionale. La manovra del governo ha toccato con spregiudicatezza il punto estremo: è intervenuta pesantemente sull’esito normativo del quesito riguardante la gestione dei servizi pubblici locali, stravolgendone la disciplina. Di fatto il voto di 26 milioni di italiani è stato depotenziato, aggirato, contraddetto dal decreto.
Leggi tutto: Il bene comune

Intervista a padre Alex Zanotelli


La Chiesa e le tasse. Giuste pretese o attacco alla Chiesa?

Al di là della polemica sui "privilegi del Vaticano" che alcuni dicono esserci e altri no (non sono un'esperta fiscalista e quindi non mi azzardo a sposare nessuna tesi: ognuno giudichi per sé col materiale che circola nella rete), il professor Giorgio Campanini, veterano esperto di cose cattoliche, suggerisce alla Chiesa italiana di ridurre spontaneamente di un terzo per 3 anni l’introito dell’8xmille, tanto per dimostrare la sua buona volontà e concorrere alla salvezza dello Stato.
Leggi tutto: Basterebbe

Come Cristo ha compiuto la redenzione attraverso la povertà e le persecuzioni, così pure la Chiesa è chiamata a prendere la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezza (Lumen Gentium, 8).
Leggi tutto: Chiesa e Fisco - ci vuole qualcosa di più


L'emendamento radicale sull'Ici? "Non solo giusto, ma una occasione per la Chiesa per tornare vicina agli ultimi". Ospite della festa dell'Anpi a Toirano, nel savonese, il prete genovese non usa mezze parole. E Cl diventa "Comunione e lottizzazione"



martedì 30 agosto 2011

Idee per una nuova comunicazione in rete


Ecco come possiamo creare una TV online 
senza essere Berlusconi

Con il live streaming possiamo organizzare una conferenza stampa sul web e tante altre cose. Basta avere delle buone idee, tanta forza di volontà e moltissimo spirito di organizzazione. Per adesso è un'ipotesi di lavoro ma un domani potrebbe diventare una forze di cambiamento culturale

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"Abramo sperò contro ogni speranza" di Gabriella Del Signore (video)



"Abramo sperò contro ogni speranza"
di Gabriella Del Signore


Video della relazione integrale tenuta il 3 agosto 2011 nell'ambito della Settimana di Spiritualità - Estate 2011 - "IL CORAGGIO DI SPERARE OGGI" promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME).

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lunedì 29 agosto 2011

L'OMELIA DI P. ALBERTO NEGLIA


Omelia di P. Alberto Neglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
XXII domenica T.O./A - 28.8.2011

Il brano evangelico che abbiamo ascoltato e che è preso da Matteo è la continuazione immediata del brano ascoltato domenica scorsa... Pietro faceva una grande professione di fede, riconosceva che Gesù era il Figlio del Dio vivente e quindi si consegnava a Lui, era felice di stare con Gesù e sarebbe stato disposto a donare la vita... adesso Gesù sente il bisogno di chiarire... è vero io sono il Figlio del Dio vivente... venuto in questo mondo non per risolvere i problemi con la bacchetta magica e trionfare sempre... ma per manifestare la fedeltà di Dio, l'amore di Dio all'umanità fino a versare il sangue...

ASCOLTA




Ricordo di Libero Grassi ucciso 20 anni fa per essersi ribellato pubblicamente al pizzo

Il 10 gennaio 1991 Libero Grassi scrisse una lettera al “Giornale di Sicilia” che iniziava così: «Caro estortore… non ti pago». Dopo 8 mesi, il 29 agosto 1991, Cosa nostra lo ucciderà con cinque colpi di pistola calibro 38. La lettera è una pubblica rottura dell'omertà: l’imprenditore, il cittadino, sottoposto alle minacce degli estorsori, non solo rifiuta di pagare, ma accusa commercianti ed imprenditori siciliani di soggiacere passivamente alla coercizione mafiosa: il pizzo accettato come una tassa dovuta ad un sistema di potere parallelo, in cui sguazzano politici, imprenditori e mafiosi. La cui efficacia impositiva si misura in termini di silenziosa rassegnazione.

"Il sacrificio di Libero Grassi è divenuto nel tempo un riferimento essenziale della rivolta contro il racket e la pressione mafiosa"
Leggi il testo integrale del messaggio del Presidente Napolitano

20 anni fa la mafia uccise Libero Grassi, l’imprenditore catanese che aveva intrapreso un’azione solitaria contro il ‘pizzo’, senza ricevere alcun appoggio, soprattutto dalle associazioni di categoria.

Il 29 agosto del 1991 l'imprenditore tessile veniva ucciso dalla mafia per aver semplicemente affermato di voler lavorare in pace e in libertà. Il presidente onorario della federazione antiracket Tano Grasso ricorda quel giorno: "Per me significò assumere una nuova e non prevista responsabilità". Ricordarlo è "tutt'altro che un rito". Grazie a lui "anche nel capoluogo siciliano ci sono commercianti che non hanno più paura"

La figlia di Libero Grassi, Alice, ha rinnovato, apponendone uno nuovo su quello vecchio, il manifesto posto sul muro di via Alfieri a Palermo dove 20 anni fa, il 29 agosto 1991, il padre, imprenditore tessile, venne assassinato da sicari mafiosi per aver denunciato il sistema delle estorisioni. "Non vogliamo lapidi di marmo" ha detto Alice stamane. Sul manifesto è scritto: "Il 29 agosto 1991 qui è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia e dall'omertà dell'associazione industriali, dall'indifferenza dei partiti, dall'assenza dello Stato". La vedova dell'imprenditore, Pina Maisano, ha detto: "Dobbiamo continuare con la nostra presenza attiva. Non dobbiamo mai dimenticare ma sempre parlare e parlare e ricordarci i tre valori di Libero: lavoro, libertà dignità".

XX COMMEMORAZIONE DELLA MORTE DI LIBERO GRASSI
“Mafia o Sviluppo. 1991-2011”

A vent’anni dall’assassinio di Libero Grassi, Raidue propone un documentario che ricorda il coraggio dell’imprenditore siciliano ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991. Il film, per la regia di Pietro Durante, si intitola ‘Libero nel nome’ e sarà trasmesso questa sera alle ore 23:40.
Leggi tutto: Su Raidue ‘Libero nel nome’, il film-documentario su Libero Grassi

"EUCARISTIA E LOGOS. Un legame propizio per la Teologia e la Chiesa" - Alpignano (TO) 29 agosto/2 settembre 2011

Alpignano (TO) 29 agosto - 2 settembre 2011

Per scaricare il pieghevole con il programma cliccare qui (pdf)
Per scaricare la locandina cliccare qui (pdf)

Come il pensiero cristiano, la riflessione sulla fede, il vivere stesso della Chiesa sono segnati dall’Eucaristia? È questa la domanda che fa da sfondo al 22° convegno nazionale dell’Ati, l’associazione dei teologi italiani, che si tiene nella diocesi di Torino dal 29 agosto al 2 settembre.

Leggi tutto: Teologi d'Italia, a Torino il convegno nazionale


domenica 28 agosto 2011

Il vero volto di una manovra - Dossier di Famiglia Cristiana

"Il vero volto di una manovra"
Dossier di Famiglia Cristiana


Che cosa si nasconde davvero dietro la manovra finanziaria bis, da 45 miliardi, varata per fronteggiare la crisi dei mercati? Le scelte e le indecisioni di una politica miope.

Madrid e Ancona, unite dalla fede









Dal 3 all'11 settembre Ancona ospita il XXV Congresso eucaristico nazionale. Monsignor Menichelli, arcivescovo della città, spiega il legame con la Giornata mondiale della gioventù.





Madrid - Ancona







Due città importanti per gli italiani perché rappresentano due luoghi di grandi incontri ecclesiali: la giornata mondiale della gioventù in Madrid e il congresso eucaristico nazionale in Ancona, a settembre prossimo, alla presenza sempre di Benedetto XVI.
A fare da collante tra questi incontri ecclesiali e' stato l'arcivescovo di Ancona-Osimo mons. Edoardo Menichelli che ha tenuto l'ultima catechesi ai giovani di Fano, Pesaro, Urbino, Ascoli, San Benedetto, Macerata. Saldezza della fede, rocciosità di Cristo, testimonianza cristiana: su queste tre coordinate Menichelli ha tracciato alcuni sentieri di vita per i ragazzi, partendo da due parole chiave: discepolo e testimone...
Leggi tutto: Dalla GMG al Congresso Eucaristico... 

"Una grammatica per dialogare" di Gianfranco Ravasi

"Una grammatica per dialogare" 

di Gianfranco Ravasi

"«Non ritenere vittoria l'usare la violenza contro una forma di culto o un'opinione. Farai dunque così: cesserai di polemizzare con gli altri e parlerai della verità in modo che tutte le cose dette siano inattaccabili... Io sono consapevole di non avere mai polemizzato contro greci o altri, perché penso sia sufficiente, per uomini onesti, poter conoscere ed esporre il vero in se stesso... Ciascuno infatti afferma di possedere la moneta regale, ma in realtà ha forse appena l'immagine ingannevole di una particella di verità». Milleduecento anni prima che Voltaire intonasse il suo inno alla tolleranza (per altro rivolto in forma orante al «Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi e dei tempi»), tra il V e il VI secolo, un oscuro monaco nascosto sotto lo pseudonimo di Dionigi Areopagita intesseva questo programma di confronto teorico e personale, con l'orizzonte in cui era immerso, un programma concretizzato nei suoi scritti che si rivelavano come un'originale riformulazione della dottrina cristiana usando la strumentazione del pensiero neoplatonico. Siamo partiti così lontano per proporre un tema che è iscritto nel Dna del cristianesimo, anche se spesso si sono assunti vigorosi anticorpi per estenuarne l'energia. ... " (Gianfranco Ravasi)

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Una grammatica per dialogare


sabato 27 agosto 2011

Quale giustizia senza perdono? di Enzo Bianchi


Perché il perdono è un tema così decisivo nella nostra vita umana e cristiana? Perché la nostra vita conosce il male, questa contraddizione, questa negazione del bene che non possiamo rimuovere né negare. Il perdono ha a che fare con il male, il male che noi facciamo a noi stessi e agli altri, il male che gli altri ci fanno. Il male – nelle sue varie forme del cattivo pensare, del malvagio agire, dell’offensivo parlare – è una realtà nella nostra vita e nelle nostre relazioni. Il male – dice Gesù – è ciò che nasce dal nostro cuore e diventa aggressività, violenza, odio verso gli altri e verso noi stessi (cf. Mc 7,20-23; Mt 15,18-20). Il male è ciò che io faccio nonostante voglia fare il bene, confessa l’Apostolo Paolo (cf. Rm 7,18-19). Non a caso le domande che rivolgiamo a Dio nel Padre nostro, la preghiera insegnataci da Gesù, sono: «Non abbandonarci alla tentazione» e «Liberaci dal male» (Mt 6,13); e queste richieste sono precedute da quella del perdono di Dio, invocato perché ci renda capaci di perdonare i nostri fratelli: «Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12).
Il male come azione malvagia compiuta da noi esseri umani ci accompagna per tutta la vita.

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NON ABBIATE PAURA! - - HOREB N. 59 – 2/2011

TRACCE DI SPIRITUALITA'

A CURA DEI CARMELITANI

Credevamo che lo sviluppo scientifico, sociale, economico, un certo benessere diffuso ci avesse emancipati dalla paura, e invece si constata quotidianamente che essa, anche se facciamo fatica a dircelo, condiziona la vita. Rimane al fondo, come realtà strisciante, dissimulata, ma, quanto meno ce l’aspettiamo, essa affiora e condiziona l’orientamento della vita e le scelte concrete. Essa è connessa all’intimo dell’uomo, ognuno porta in se stesso la paura radicale della contingenza e della morte. Sì, si ha paura di morire e quindi della malattia, della stessa vecchiaia e delle rughe. Si ha paura del futuro per la precarietà del lavoro e per il rischio di rimanere disoccupati. Si ha paura nel mondo degli affetti per la fragilità umana che accompagna le scelte. Si ha paura dell’altro perché potrebbe intaccare i nostri orizzonti, i nostri interessi, i nostri privilegi. 
Dicono gli esperti che essa è una emozione primaria e fa parte dell’istinto di conservazione, è come un anticorpo che ci difende contro qualsiasi invasione pericolosa. In un certo senso, svolge anche una funzione positiva perché consente al soggetto di reagire di fronte alla minaccia che lo sovrasta, per cui è impossibile sopprimerla. 
È impossibile sopprimerla perché, a suo modo, ci protegge, ma è anche vero che nello stesso tempo ci paralizza. Infatti chi sperimenta la paura tende a chiudersi nelle sue considerazioni, e istintivamente è orientato a chiudersi a trincerarsi nei suoi preconcetti e a blindare la propria casa, e anche le frontiere. 
Una vita così, determinata dalla paura, blindata, mortifica la dignità stessa dell’uomo, la sua vocazione intima alla relazione con l’Altro e con gli altri, allora non ci si può rassegnare a lasciarsi soffocare dalla paura, bisogna vedere come guardarla in faccia e vincerla. 
Una via per attraversarla ce la offre l’evangelista Giovanni ricordandoci che «nell’amore non c'è timore/paura, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore/paura» (1Gv 4,18). La via allora è quella dell’apertura nell’amore. Si tratta di aprirsi alla presenza di Dio, del Dio di Gesù Cristo che è Trinità, la cui vita intima eterna è comunione. Si tratta di consentire a questa presenza di abitare la nostra vita, la nostra fragilità e allora ritroveremo un respiro più forte della paura che ci consentirà di aprirci anche agli altri e di realizzare la nostra vocazione umana nella relazione, nella convivialità e nel rispetto della differenza dell’altro.


Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.

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Editoriale (Pdf)
Sommario (Pdf)


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)

venerdì 26 agosto 2011

33 anni fa elezione di Giovanni Paolo I papa per 33 giorni

Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini mi hanno sussurrato parole di coraggio. Uno ha detto: «Coraggio! Se il Signore dà un peso, dà anche l'aiuto per portarlo». E l'altro collega: «Non abbia paura, in tutto il mondo c'è tanta gente che prega per il Papa nuovo». Venuto il momento, ho accettato.
Dopo si è trattato del nome, perché domandano anche che nome si vuol prendere e io ci avevo pensato poco. Ho fatto questo ragionamento: Papa Giovanni ha voluto consacrarmi con le sue mani, qui nella Basilica di San Pietro, poi, benché indegnamente, a Venezia gli sono succeduto sulla Cattedra di San Marco, in quella Venezia che ancora è tutta piena di Papa Giovanni. Lo ricordano i gondolieri, le suore, tutti. Poi Papa Paolo non solo mi ha fatto Cardinale, ma alcuni mesi prima, sulle passerelle di Piazza San Marco, m'ha fatto diventare tutto rosso davanti a 20.000 persone, perché s'è levata la stola e me l'ha messa sulle spalle, io non son mai diventato così rosso! D'altra parte in 15 anni di pontificato questo Papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la Chiesa di Cristo.
Per questo ho detto: «Mi chiamerò Giovanni Paolo». Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere.
Giovanni Paolo I
Angelus Domini 27 agosto 1978

Elezione di Papa Giovanni Paolo I



33 anni fa, le prime parole di Papa Giovanni Paolo I

Il Papa del sorriso per pochi giorni ha lasciato una traccia profonda nella chiesa. Il teologo e giornalista Gennari ne racconta aspetti inediti del breve pontificato

Trentatré anni fa l'elezione di Giovanni Paolo I 
Leggi tutto: Non solo Papa del sorriso di Vincenzo Bertolone Arcivescovo di Catanzaro-Squillace (pdf)



"Ci vorrebbe il miracolo di Zaccheo" di Vittorio Cristelli

Siamo tutti allertati: l'Italia è a rischio di bancarotta. Anche il ministro dell'economia Tremonti, dopo averci rassicurati per anni dicendo che i conti dello stato sono a posto e che il nostro Paese sta uscendo dalla crisi più e meglio di altri Paesi, costretto dall'Europa ad anticipare operazioni che aveva previsto per il 2013 e per il 2014, ha sfoderato l'immagine del Titanic, il transatlantico che si schiantò contro un iceberg mentre a bordo si cantata e si ballava. E ora si parla di manovra che costerà lacrime e sangue. 
È giusto che quando la casa brucia ci si attivi tutti a spegnere l'incendio, ma devono farlo anche e soprattutto quelli che l'incendio hanno contribuito ad appiccarlo. È assodato che questa crisi è stata innescata da operazioni finanziarie truffaldine nelle quali a guadagnare sono stati i grossi finanzieri e a perderci sono i milioni di piccoli risparmiatori. L'analisi non è di parte e nemmeno dettata dall'invidia di chi è povero nei confronti di chi è ricco sfondato. Lo dimostrano due autodenunce che hanno fatto clamore nei giorni scorsi: la prima è stata quella di Warren Buffett, il finanziere americano classificato come terzo tra le persone più ricche del mondo. Scrive Buffet: “Mentre i poveri e la classe media combattono per noi in Afghanistan; mentre la maggior parte degli americani stenta ad arrivare a fine mese, noi mega ricchi continuiamo a goderci i nostri sgravi fiscali straordinari”. E le tasse Buffet le paga, ma rileva e confessa che mentre lui versa al fisco il 17,4% del suo imponibile, i suoi dipendenti per le stesse leggi arrivano a dover pagare il 41% di quando percepiscono.
Gli ha fatto eco dall'Italia...

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“La mitezza e la Speranza – Una terra promessa nel resto” - Frammenti di Spiritualità n. 5 -

“La mitezza e la Speranza 
– Una terra promessa nel resto -” 

di Gabriella Del Signore

- Frammenti di Spiritualità n. 5 -

Estratto della relazione “Abramo sperò contro ogni speranza di Gabriella Del Signore tenuta il 3 agosto 2011 (pomeriggio) nell'ambito della SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ - ESTATE 2011 - “IL CORAGGIO DI SPERARE OGGI” promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

Anticipazione in attesa del video integrale.

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LA MAFIA A BARCELLONA P.G. E A MILAZZO: PRESA DI COSCIENZA. Conoscere le vicende e non farsi contagiare dal virus dell’indifferenza

Il 23 agosto 2011 a Milazzo (Messina) si é tenuto lo spettacolo "La mafia non esiste!" organizzato dal Presidio di Libera "Rita Atria" .

LA MAFIA ESISTE
di Antonio Mazzeo

“Sindaco, non mollare, questo paese ha ancora molto bisogno di voci libere che sappiano anche pensare… Forza, c’è tanta gente come me che ti stima e ti vuole bene…”. Mittente: Salvatore Cuffaro, Casa Circondariale di Rebibbia, via Raffaele Maietti, Roma.
Il Sindaco, sempre quello di Salemi, ha prontamente risposto al detenuto che sconta una condanna definitiva a sette anni per favoreggiamento aggravato di Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio. “Totò, lo considero un amico…”, spiega ai giornalisti. “Per me è innocente. C’è una certa tendenza da parte della magistratura a considerare mafia anche ciò che non lo è”.
La mafia non esiste!
A Milazzo, perlomeno. Così, nel maggio 2006, Totò Cuffaro, governatore di Sicilia plurindagato, candidato alle elezioni regionali, giunge in città per partecipare accanto a prelati, frati, amministratori e consiglieri comunali alla processione del compatrono San Francesco di Paola. Poi in posa, sorridenti, per la foto di rito. Dopo la benedizione, i sacerdoti gli affidano il saluto ai fedeli e la preghiera al Santo dei marinai e dei naviganti. Cuffaro fa richiesta di intercessione per la città e la regione. Vince le elezioni ma non può evitare il doloroso cammino che lo ha condotto sino ai portoni di Rebibbia. ....

Leggi il testo integrale scritto e interpretato da Antonio Mazzeo
- testo integrale

GUARDA IL VIDEO


Il saluto di Don Ciotti 


Leggi anche l'articolo di Nunzio De Luca:
- Una presa di coscienza. Lo spettacolo di libera riempie l'atrio del Carmine

FONTI: Blog Antonio Mazzeo, Blog Daniele Andaloro, La Città di Milazzo.


GMG 2011: "Saldi nella fede - Radicati in Cristo - Testimoni di Cristo nel mondo" - TUTTE LE CATECHESI


Giornata Mondiale della Gioventù 2011 - Madrid

Tutte le catechesi  


1ª catechesi - Mercoledì 17 agosto 2011
Tema: Saldi nella fede
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2ª catechesi- Giovedì 18 agosto 2011
Tema: Radicati in Cristo

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3ª catechesi - Venerdì 19 agosto 2011
Tema: Testimoni di Cristo nel mondo

Leggi e scarica:
- Vai alla seconda pagina 


Vai alla terza pagina 
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Il video integrale della puntata speciale "La GMG Continua" andata in onada su Tv 2000 il 24 agosto 2011



giovedì 25 agosto 2011

Appello: Manovra e armi: "Il male oscuro" di Alex Zanotelli

In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall'autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all'ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!
E’ mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma :”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11)... 
Leggi tutto: Manovra e armi: "Il male oscuro" di Alex Zanotelli



"E' veramente troppo tardi - Soli davanti alla Speranza" - Frammenti di Spiritualità - n. 4

"E' veramente troppo tardi - Soli davanti alla Speranza" 

di Gabriella Del Signore

- Frammenti di Spiritualità n. 4 -


Estratto della relazione “Abramo sperò contro ogni speranza di Gabriella Del Signore tenuta il 3 agosto 2011 (pomeriggio) nell'ambito della SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ - ESTATE 2011 - “IL CORAGGIO DI SPERARE OGGI” promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)


Anticipazione in attesa del video integrale.

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Appello sulle Carceri: diventino più Umane di Carlo Maria Martini

Quando, nel febbraio del 1980, entrai a Milano, era prevista una prima parte in automobile e una seconda a piedi, accompagnato da una presenza di decine di migliaia di ambrosiani. Nella parte percorsa in automobile vi fu un momento nel quale passammo vicino a un luogo dalle mura altissime. Compresi subito che si trattava del famoso carcere di San Vittore e diedi spontaneamente la mia benedizione a tutti i carcerati che vivevano là dentro. Dovetti imparare ben presto che in carcere non ci sono solo detenuti ma anche guardie carcerarie, militari, suore come la beata Enrichetta (detta la madre dei carcerati), beatificata a Milano poco tempo fa. Queste suore avevano deciso di vivere nel carcere per essere più vicine alle sofferenze di cui erano testimoni. Quando iniziai la visita pastorale, cominciando proprio dal carcere di San Vittore, venni a contatto diretto con tali sofferenze, soprattutto compresi che quella del sovraffollamento era quella da cui scaturivano molte delle altre...

Leggi tutto: 
un Appello sulle Carceri: diventino più Umane di Carlo Maria Martini


Guarda anche il nostro precedente post:

Carceri italiane: inferno di stato





mercoledì 24 agosto 2011

GMG 2011: "Radicati in Cristo - Testimoni di Cristo nel mondo" le catechesi del Vescovo Bruno FORTE

Giornata Mondiale della Gioventù 2011 - Madrid

Le catechesi di
Bruno Forte
Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto


2ª catechesi - Giovedì 18 agosto 2011
Tema: Radicati in Cristo“Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia”

"...
L'esperienza dell'incontro col Risorto cambia così profondamente l'esistenza dei discepoli, da renderli Suoi testimoni fino ai confini della terra, fino al dono della vita: perché? La risposta sta nel fatto che la resurrezione e la croce, momenti della storia del profeta galileo, sono colti come atti in cui è intervenuto su di lui e per lui il «Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri» (At 3,13), che ha agito «con potenza secondo lo Spirito di santificazione» (Rm 1,4). Secondo la fede delle origini, Pasqua diventa storia nostra, perché è storia trinitaria di Dio: storia dell'amore divino, storia della nostra libertà nella sequela di Gesù... Quanto più i cristiani si lasceranno riconciliare con Dio dal loro Signore, tanto più saranno liberi da sé, liberi per il Padre e per gli altri e realizzeranno la loro vocazione in Cristo e nella Chiesa e provocheranno gli uomini alla libertà, aprendone le vie. Discepoli dell'uomo libero, che per il suo amore incondizionato al Padre e agli uomini è morto nella vergogna della croce, i cristiani si sforzeranno di far crescere con la preghiera e con la vita l'esperienza della libertà nel mondo in cui vivono, senza cercare l'efficacia immediata o il consenso esteriore. Chi è veramente libero per il Padre e per gli altri, vive la propria vocazione credendo al di là di ogni possibilità nella possibilità impossibile, quella che la libertà di Dio, rivelata in Gesù Cristo, ha promesso alla storia. Chi è veramente libero testimonia che la libertà, anche quando è sconfitta, merita di essere vissuta, ed è contagiosa e liberante, perché, come la libertà del Nazareno, è rivelazione e dono di un mistero più grande...

LEGGI E SCARICA IL TESTO INTEGRALE:
Monsignor Bruno Forte, 18 agosto (doc)


3ª catechesi - Venerdì 19 agosto 2011
Tema: Testimoni di Cristo nel mondo

"... Il Papa mostra come all’origine della riflessione sull’urgenza di una nuova evangelizzazione stia la constatazione di una diffusa situazione di crisi, percepibile soprattutto nei Paesi di antica cristianità. In che consiste questa crisi? Quali ne sono le cause? Rispondere a queste domande è punto di partenza necessario per proporre un efficace progetto per la nuova evangelizzazione e per il ruolo che in essa dovranno avere in particolare i giovani, futuro del mondo.
Nel “Motu proprio” Ubicumque et semper del 21 Settembre 2010, con il quale viene istituito il nuovo Pontificio Consiglio, lo stesso Benedetto XVI descrive così la crisi di cui parliamo: “Uno dei tratti singolari del nostro tempo è stato il misurarsi con il fenomeno del distacco dalla fede, che si è progressivamente manifestato presso società e culture che da secoli apparivano impregnate dal Vangelo. Le trasformazioni sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni hanno cause complesse, che affondano le loro radici lontano nel tempo e hanno profondamente modificato la percezione del nostro mondo. Si pensi ai giganteschi progressi della scienza e della tecnica, all’ampliarsi delle possibilità di vita e degli spazi di libertà individuale, ai profondi cambiamenti in campo economico, al processo di mescolamento di etnie e culture causato da massicci fenomeni migratori, alla crescente interdipendenza tra i popoli. Tutto ciò non è stato senza conseguenze anche per la dimensione religiosa della vita dell’uomo. E se da un lato l’umanità ha conosciuto innegabili benefici da tali trasformazioni e la Chiesa ha ricevuto ulteriori stimoli per rendere ragione della speranza che porta (cfr 1Pt 3,15), dall’altro si è verificata una preoccupante perdita del senso del sacro, giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che apparivano indiscutibili, come la fede in un Dio creatore e provvidente, la rivelazione di Gesù Cristo unico salvatore, e la comune comprensione delle esperienze fondamentali dell’uomo quali il nascere, il morire, il vivere in una famiglia, il riferimento ad una legge morale naturale”...

LEGGI E SCARICA IL TESTO INTEGRALE:
Monsignor Bruno Forte, 19 agosto (doc)


"Quei giovani dal Papa che sanno scuotere le nostre paure e le fughe nel privato" di Bruno Forte


Quei giovani dal Papa che sanno scuotere le nostre paure e le fughe nel privato

di Bruno Forte

Un mare di giovani provenienti da tutto il mondo (si calcola che ai momenti di incontro con Papa Benedetto XVI siano stati oltre un milione e mezzo, di cui più di centomila gli italiani). Una folla gioiosa e festante per le vie di Madrid, Una stupenda tavolozza di colori, di bandiere, di magliette, di volti, un coro di voci di ogni genere, un fiume in piena di canti, di parole, di risate.
E poi, quegli stessi giovani raccolti nel silenzio prolungato dei momenti di adorazione, attenti e riflessivi nei tempi delle catechesi, spontanei e generosi, stanchi e felici, pronti sempre a ricominciare la giornata con entusiasmo. E noi, vescovi e sacerdoti, educatori e catechisti, insieme con loro, a condividere cibo ed esperienze, testimonianza e fatica, fede e gioia profonde, sin dai giorni dei cosiddetti "gemellaggi" nelle principali città della Spagna. Tutto questo e molto di più è stata la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), tenutasi nella capitale spagnola in questo agosto infuocato. Alcuni media hanno dato evidenza a qualche chiassosa contestazione di "laicisti" .... (Bruno Forte)
Leggi tutto:
Quei giovani dal Papa che sanno scuotere le nostre paure e le fughe nel privato

Quei "tesoretti" intoccabili di "Famiglia Cristiana"


Quei "tesoretti" intoccabili

"Primopiano" del n. 35 di Famiglia Cristiana


In un Paese senza timoniere, la manovra assesta alla famiglia colpi micidiali.
"La Manovra economica di luglio e la Manovra- bis di Ferragosto hanno assestato alla famiglia una serie di colpi micidiali. Un serial killer non avrebbe potuto fare meglio. Anziché tassare i patrimoni dei ricchi, coloro ai quali anche un forte prelievo fiscale non cambierebbe la vita, s’è preferito colpire quell’ammortizzatore sociale italiano per eccellenza che è la famiglia. Unico vero patrimonio del Paese. È una politica miope, da “statisti” improvvisati, che non hanno un’idea sul futuro del Paese. Tanto meno pensano al bene comune. Unica loro preoccupazione soddisfare il proprio elettorato. Unico orizzonte le prossime elezioni. Nel frattempo, il Paese va alla deriva e perde credibilità. Una nave senza timoniere. ..."

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Quei "tesoretti" intoccabili di "Famiglia Cristiana"