Il 10 gennaio 1991 Libero Grassi scrisse una lettera al “Giornale di Sicilia” che iniziava così: «Caro estortore… non ti pago». Dopo 8 mesi, il 29 agosto 1991, Cosa nostra lo ucciderà con cinque colpi di pistola calibro 38. La lettera è una pubblica rottura dell'omertà: l’imprenditore, il cittadino, sottoposto alle minacce degli estorsori, non solo rifiuta di pagare, ma accusa commercianti ed imprenditori siciliani di soggiacere passivamente alla coercizione mafiosa: il pizzo accettato come una tassa dovuta ad un sistema di potere parallelo, in cui sguazzano politici, imprenditori e mafiosi. La cui efficacia impositiva si misura in termini di silenziosa rassegnazione.
"Il sacrificio di Libero Grassi è divenuto nel tempo un riferimento essenziale della rivolta contro il racket e la pressione mafiosa"
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20 anni fa la mafia uccise Libero Grassi, l’imprenditore catanese che aveva intrapreso un’azione solitaria contro il ‘pizzo’, senza ricevere alcun appoggio, soprattutto dalle associazioni di categoria.
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Il 29 agosto del 1991 l'imprenditore tessile veniva ucciso dalla mafia per aver semplicemente affermato di voler lavorare in pace e in libertà. Il presidente onorario della federazione antiracket Tano Grasso ricorda quel giorno: "Per me significò assumere una nuova e non prevista responsabilità". Ricordarlo è "tutt'altro che un rito". Grazie a lui "anche nel capoluogo siciliano ci sono commercianti che non hanno più paura"
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La figlia di Libero Grassi, Alice, ha rinnovato, apponendone uno nuovo su quello vecchio, il manifesto posto sul muro di via Alfieri a Palermo dove 20 anni fa, il 29 agosto 1991, il padre, imprenditore tessile, venne assassinato da sicari mafiosi per aver denunciato il sistema delle estorisioni. "Non vogliamo lapidi di marmo" ha detto Alice stamane. Sul manifesto è scritto: "Il 29 agosto 1991 qui è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia e dall'omertà dell'associazione industriali, dall'indifferenza dei partiti, dall'assenza dello Stato". La vedova dell'imprenditore, Pina Maisano, ha detto: "Dobbiamo continuare con la nostra presenza attiva. Non dobbiamo mai dimenticare ma sempre parlare e parlare e ricordarci i tre valori di Libero: lavoro, libertà dignità".
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XX COMMEMORAZIONE DELLA MORTE DI LIBERO GRASSI
“Mafia o Sviluppo. 1991-2011”
A vent’anni dall’assassinio di Libero Grassi, Raidue propone un documentario che ricorda il coraggio dell’imprenditore siciliano ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991. Il film, per la regia di Pietro Durante, si intitola ‘Libero nel nome’ e sarà trasmesso questa sera alle ore 23:40.
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