lunedì 31 gennaio 2011

L'OMELIA DI P.ALBERTO NEGLIA

Omelia di P. Alberto Neglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
IV dom. T.O. anno A - 30.1.2011

Don Primo Mazzolari tra le altre cose scriveva: "Il prete ogni volta che annuncia il Vangelo, si ritrova ad annunciare qualcosa che è più grande di lui, che lo sovrasta, che in un certo senso lo contesta"... se siamo sinceri ci rendiamo conto che siamo sempre inadeguati, incapaci di vivere fino in fondo quello che il Signore Gesù ci propone, ci annunzia...
Se tutte le pagine del Vangelo ci contestano e ci fanno vedere come siamo inadeguati, c'è  una grande distanza tra quello che viene detto e quello che noi viviamo, in modo particolare avvertiamo questa distanza con la pagina che abbiamo ascoltato... è il primo discorso che fa Gesù nel vangelo di Matteo... in questo insegnamento sta proponendo quello che Lui ha vissuto... sulla sua bocca c'è il progetto di Dio che si sta rivelando...

ASCOLTA

Immigrazione: problema o risorsa?

Sono 5 milioni gli immigrati in Italia mentre secondo le stime delle Nazioni Unite sono 214 milioni nel mondo.
Le imprese e le industrie, soprattutto nei Paesi avanzati, stanno beneficiando dei giovani immigrati, ma sono sorti problemi di assimilazione con culture e religioni diverse nei Paesi ospitanti.
Il numero sempre più alto di immigrati e le conseguenti difficoltà in ambito sociale hanno suscitato un intenso dibattito sulle misure da prendere per regolare l’immigrazione. La parti si sono divise tra un approccio “assimilazionista” e uno “multiculturalista”.
Leggi tutto: Intervista a Giorgio Paolucci, caporedattore di “Avvenire” (I parte)

Una soluzione concreta al problema dell'emigrazione incontrollata consiste nel dare vita a una politica di cooperazione internazionale capace di porre le fondamenta per uno sviluppo dei Paesi poveri. E' quanto sostiene in questa seconda parte dell'intervista il giornalista Giorgio Paolucci.
Leggi tutto: Intervista a Giorgio Paolucci, caporedattore di “Avvenire” (II parte)

 

domenica 30 gennaio 2011

San Francesco di Sales “patrono dei giornalisti cristiani”

Chi o che cosa stiamo diventando? A chi o a che cosa ci stiamo riducendo? Vien voglia di domandarlo a san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Per farci illuminare da lui. La sua festa tradizionalmente è l’occasione di incontri e celebrazioni. E allora chiediamoglielo, in questa sorta di "fine d’anno giornalistico" che più orribile non poteva essere...  È giusto chiederglielo, perché la nostra professione sta subendo una mutazione genetica tanto palese quanto rapida. Carta stampata, radio e tv, internet. Non importa quale sia il nostro mezzo. Importa che non siamo più gli stessi. Ma non ci pare di essere migliori.
Leggi tutto: Giornalisti, non megafoni di opposte tifoserie

San Francesco di Sales, che nel 1923 Pio XI ha proclamato “patrono dei giornalisti cristiani” perché faceva affiggere i propri volantini agli angoli delle strade, come una sorta di giornale murale.

In tutta la penisola sono moltissime le iniziative promosse in questi giorni dalle nostre diocesi per celebrare questa ricorrenza: messaggi dei vescovi e incontri con i giornalisti e gli operatori della comunicazione, celebrazioni eucaristiche, dibattiti e convegni.

«Vi auguro di vivere con passione - una profonda passione personale - la vostra professione, di sapere riconoscere ogni giorno le grandi responsabilità che esercitate, di essere consapevoli del contributo che potete dare o negare alla realizzazione delle persone e del bene del Paese...». Così il cardinale Dionigi Tettamanzi ha concluso l’incontro con i giornalisti in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales sul tema “Faremo (ancora) notizia. La verità, via per la vita e il futuro del giornalismo”.
Sono intervenuti Chiara Pelizzoni, Enrico Mentana, Mario Calabresi, Marco Tarquinio e Antonio Sciortino
Leggi tutto: Milano «Giornalisti responsabili per il bene del Paese»

In occasione della festa di san Francesco di Sales, l’Arcivescovo  di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha incontrato gli operatori dei media per un incontro di riflessione, dialogo e preghiera.
Compito di ogni giornalista «l'amore alla verità e il coraggio di restare fedele alla verità»
Leggi tutta la Lectio divina dell’Arcivescovo ai giornalisti per la festa del loro patrono (pdf)

A condurre ed animare il tradizionale incontro dei giornalisti con il Patriarca card. Angelo Scola in occasione della festa del patrono S. Francesco di Sales è stato quest’anno Ezio Mauro, direttore del quotidiano “La Repubblica”.
Guarda il video integrale del Patriarca in dialogo con Ezio Mauro.

Nella pagina di gennaio delle “Notizie dalle diocesi” del sito della Chiesa Cattolica Italiana vengono segnalati numerosi incontri organizzati in tutt'Italia.

"Shiny Note", il Facebook della bontà

Un Facebook del sociale per “condividere” la speranza. Sarà pronto tra poche settimane e si chiamerà “Shiny Note” Ma in molti lo hanno già ribattezzato come “il Facebook della bontà”


Si chiamerà "Shiny Note" e sarà pronto tra poche settimane, abbracciando un mondo rilevante in Italia. Utile a chi vuole raccontare belle storie o entrare in contatto con il mondo non-profit. "Tutto si fonderà su basi etiche e sarà destinato a chi ha ancora una scintilla di speranza"

Leggi tutto: Donazioni e volontariato È il Facebook della bontà

Il sito sarà attivo a febbraio ma è già possibile iscriversi attraverso la comunicazione del proprio indirizzo mail su www.shinynote.com.

Daria Bignardi intervista Enzo Bianchi

La7 - Le invasioni Barbariche 28 gennaio 2011

DARIA BIGNARDI intervista ENZO BIANCHI

... Perchè tanta sofferenza e tanta difficoltà nella vita?...
 La nostra felicità dipende soprattutto da uno sguardo, da un sorriso . . .
cosa sarebbe la nostra vita senza la gratuità, senza la gioia?...



Per approfondire:
- La lussuria toglie la libertà...

- Ogni cosa alla sua stagione...

sabato 29 gennaio 2011

"A Sua Immagine": Il segreto di Chiara

"A Sua Immagine", domenica 23 Gennaio è cominciata la serie di puntate dedicate ai protagonisti del Novecento, personalità che nel segno della fede hanno fortemente influenzato la società, lasciando una traccia indelebile sulla nostra epoca.
Nella prima puntata si è parlato di una donna, italiana, che della fiducia in Dio Amore ha fatto un programma di vita: Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari.
Sono state riproposte immagini storiche tratte dall’archivio Rai, e, ascoltando chi l’ha conosciuta da vicino, si è cercato di scoprire, se è possibile dire così, qual è stato il suo segreto.

Guarda il video della puntata del 23 gennaio

Una fiaccolata per i profughi del Sinai - Roma 1 Febbraio

Decine di profughi eritrei rimangono ancora prigionieri dei propri trafficanti, nel deserto del Sinai. Viene chiesto loro di pagare un riscatto di 8000 dollari per ottenere la libertà. Un gruppo di organizzazioni non governative hanno lanciato un appello per la loro liberazione, organizzando una fiaccolata, l’1 febbraio, alle 18, in Campidoglio, a Roma.

Leggi tutto: Una fiaccolata per i profughi del Sinai


Manifesto della fiaccolata



 

Alexander Langer "l’uomo dei ponti"

Lo chiamavo "l’uomo dei ponti". E lui sorrideva con quello sguardo e quella faccia da eterno ragazzo. Alexander Langer da Vipiteno gioca la sua vita su molti fronti, ma non è mai venuto meno a quella sua vocazione di riportare tutto a unità... Dove gli altri vedevano un frammento, lui sapeva ricomporre l’insieme. Dove gli altri si preparavano allo scontro, lui era sempre pronto a offrire occasioni di incontro. Dove si alzavano i muri, cercava una breccia da cui passare, perché per lui non c’era muro senza una breccia.

Se si dovesse chiudere in una formula ciò che Alex Langer ci ha insegnato, essa non potrebbe che essere: piantare la carità nella politica. Proprio piantare, non inserire, trasferire, insediare. E cioè farle metter radici, farla crescere, difenderne la forza, la possibilità di ridare alla politica il valore della responsabilità di uno e di tutti verso «la cosa pubblica», il «bene comune», verso una solidarietà tra gli umani e tra loro e le altre creature secondo il progetto o sogno di chi «tutti in sé confederati estima/ gli uomini, e tutti abbraccia/  con vero amor, porgendo/ valida e pronta ed aspettando aita/ negli ultimi perigli e nelle angosce/ della guerra comun».
Leggi tutto: Langer: fare ponti e «viaggiare leggeri»





venerdì 28 gennaio 2011

"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 23 gennaio 2011

Domenica 23 gennaio 2011 "Le Frontiere dello Spirito", la rubrica religiosa scritta e condotta da Maria Cecilia Sangiorgi e monsignor Gianfranco Ravasi.

Nella prima parte, monsignor Ravasi ha approfondito le letture tratte dal libro del profeta Isaia (8,23b-9,3)
A seguire - come sempre - la poesia di padre Turoldo, letta dall'attrice Paola Morales.

Nella seconda parte del programma "Volti e storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, i servizi:
  • Zachor ricorda!
  • S.O.S. per Asia Bibi e per i cristiani im Pakistan
Guarda il video della puntata intera sul sito Mediaset



"Educhiamoci" di Giovanni Giudici

La Chiesa italiana, l’impegno educativo e la sfida del mondo giovanile.

Il documento per il decennio del cammino pastorale della Chiesa in Italia si propone di accompagnare e indirizzare le attività formative delle diocesi, gruppi e associazioni per i prossimi anni...
Il processo educativo ha, dunque, sempre impegnato la comunità cristiana così come pure la comunità civile. Negli ultimi decenni, però, si sono manifestati numerosi segnali di una speciale fatica a educare. L’ingresso nel quotidiano della tecnologia che sviluppa e rende accessibili a tutti i media è certamente una delle concause delle difficoltà dell’educatore...
La prima attenzione che oggi un movimento che sta nell’ambito della Chiesa deve porsi, è dunque questo. Come si pone il problema dell’educazione?..

Leggi tutto: Educhiamoci di Giovanni Giudici (Presidente Pax Christi Italia)

giovedì 27 gennaio 2011

Se questo è un uomo... di Primo Levi


Se questo è un uomo...
di Primo Levi

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.




"Ma ad Assisi vince il dialogo della vita" di Piero Gheddo

... La storia, specialmente della Chiesa, è guidata dallo Spirito Santo e nulla avviene per caso. A distanza di tempo se ne vedono i risultati. Così, quando Benedetto XVI, nel Messaggio per la Giornata per la Pace del 1° gennaio e all’Angelus di quel giorno, ha rivelato che nell’ottobre prossimo ancora ad Assisi si incontrerà con i rappresentanti delle religioni non cristiane, ho ringraziato il Signore per questo rinnovato impulso alla conversione di atteggiamento della Chiesa verso le sterminate popolazioni che non hanno ancora incontrato Cristo, ma che anch’esse sono assistite e ispirate dallo Spirito Santo...

Leggi tutto: Ma ad Assisi vince il dialogo della vita

GIORNO DELLA MEMORIA

Capita di domandarsi, assistendo al moltiplicarsi delle iniziative in occasione del 27 gennaio, che cosa avrebbe detto Primo Levi di fronte a quest'ipertrofia della memoria, lui che fin dai primi anni tanto ne aveva orientato i percorsi. Perché nel suo ultimo libro, I sommersi e i salvati, egli ci appare consapevole della necessità di un ripensamento, o meglio di un approfondimento, non certo sulla necessità o meno di ricordare, ma sul senso da dare a questa memoria. Un punto su cui sempre più negli ultimi anni ci si interroga, ebrei e non ebrei: cosa ricordare e perché?
Leggi tutto: Giorno della memoria. Che cosa ricordare e perché farlo

Informazioni sulle iniziative correlate con il "Giorno della Memoria" Eventi nazionali
Vedi anche:
 
 
 

mercoledì 26 gennaio 2011

“Fiumi battete le mani!” di Alex Zanotelli

"I fiumi battano le mani". Sono le parole del Salmo 98 che mi sono improvvisamente affiorate alla mente quando mi è stato comunicato che la Corte Costituzionale aveva dato il via al referendum sull'acqua. Dopo anni di impegno, un sussulto di gioia e di grazie al Signore che riesce ancora a operare meraviglie, e un grazie allo straordinario "popolo dell'acqua" che ci ha regalato in due mesi un milione e mezzo di firme. La Corte ha approvato due dei tre quesiti referendari: il primo, che afferma che l'acqua è un bene di non rilevanza economica, e il terzo che toglie il profitto dall'acqua.

Leggi tutto: Referendum acqua “Fiumi battete le mani!” di Alex Zanotelli

Leonardo Boff lo ha definito “uno dei migliori documenti che ho letto negli ultimi anni”, “un testo che farà storia”. Di sicuro, la Lettera pastorale del vicario apostolico di Aysén, in Patagonia, mons. Luís Infanti, dal titolo “Dacci oggi la nostra acqua quotidiana”, è destinata a lasciare il segno.
Leggi tutto:
Parte la fase finale della campagna referendaria

Il sacramento del matrimonio Una “menorah” delle nozze di Bruno Forte

Il sacramento del matrimonio
Una “menorah” delle nozze
di Bruno Forte

Sette luci, come sul candelabro che arde nel santuario di Dio, secondo la tradizione ebraica. Sette luci perché l’amore arda sempre nei cuori degli sposi cristiani e illumini le possibili notti del tempo e del cuore, aprendole alla bellezza di Dio. 

1. Nessun uomo è un’isola (Thomas Merton). Nel disegno di Dio l'uomo e la donna rivelano una unità originaria, che è la radice incancellabile della loro pari dignità di persone umane e della loro costitutiva vocazione alla reciprocità: 
«Dio creò l'uomo a sua immagine, a  immagine di Dio li creò, maschio e femmina li creò» (Gen 1,27). «Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne» (Gen 2,24). Siamo fatti per amare e la nostra vita non si realizzerà che amando. Essere è amare!  ...

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Commenti alla prolusione di Angelo Bagnasco al consiglio permanente della Cei

Il discorso del Card. Angelo Bagnasco ha suscitato, come prevedibile, diverse reazioni, per questo proponiamo un'ampia rassegna, non esaustiva, ma speriamo significativa, di articoli che hanno originato un acceso battito.

Nuvole scure al di là delle ampie vetrate dell’albergo che domina il porto di Ancona. Nuvole come quelle che il cardinale Angelo Bagnasco evoca in apertura della sua prolusione e che, sottolinea, «preoccupanti si addensano sul nostro Paese». Infatti «si respira un evidente disagio morale», afferma il presidente della Cei, che parla anche di «debolezza etica», «fibrillazione politica e istituzionale» e di «comportamenti contrari al pubblico decoro», ma non nasconde che molti si chiedono «a cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine».
Invece l’Italia ha bisogno di «saggezza e virtù», di «sobrietà, disciplina e onore» da parte di chi ha cariche pubbliche; e necessita di investimenti sui giovani, sulla famiglia, sulla solidarietà e il lavoro. Così di un nuovo atteggiamento di legalità verso il fisco: «È il momento di pagare tutti le tasse».
Leggi tutto: Bagnasco: «Questa è l’ora della saggezza e della virtù» di Mimmo Muolo (AVVENIRE)

“Ero convinto che lo sconcerto e il disgusto, diffusi ovunque in questi giorni nel mondo cattolico (parrocchie, vescovi, associazioni…) di fronte allo scandalo che è sotto gli occhi di tutti, si manifestassero adeguatamente nella prolusione del Card. Angelo Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI di oggi. Mi aspettavo una posizione che rappresentasse tutti i cattolici di fronte al degrado del costume (con gravi ricadute sulle istituzioni) di cui è stato ed è responsabile il Presidente del Consiglio. Ma la relazione di Bagnasco ha ceduto alla logica dei rapporti di potere suggerita dalla Segreteria di Stato e dalla sua politica di do ut des nel rapporto tra la Chiesa e le istituzioni della nostra Repubblica.
Leggi tutto: Bagnasco invece di denunciare lo scandalo sceglie la linea della prudenza diplomatica di Vittorio Bellavite (NOI SIAMO CHIESA)

Nel discorso di ieri, atteso dall'Italia con un interesse forse mai avuto prima per le parole di un Presidente della Cei, il cardinal Bagnasco ha disposto le artiglierie, ha caricato i proiettili, ha puntato nella direzione giusta. E ha iniziato a colpire con parole infuocate come non era mai accaduto prima i comportamenti del capo del governo, andando ad affiancare le sue critiche a quelle espresse in precedenza dal Presidente della Repubblica e dal Presidente degli industriali. Quando però è stato il momento di compiere la missione fino alla fine, il cardinale ha rivolto le sue armi altrove. Il risultato, quest'oggi, è che tutti possono dire che sono contenti, persino i sostenitori del governo, per una situazione analoga a quella del dopo-elezioni quando nessuno dice di avere perso...
Leggi tutto: La difesa del bene comune di Vito Mancuso (LA REPUBBLICA)

Bagnasco ha parlato del caso Ruby, aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei ad Ancona, città che sarà sede del prossimo Congresso eucaristico nazionale. Ha dedicato un ampio paragrafo del suo discorso alle polemiche di questi giorni. Ma non ha lanciato anatemi né ha dato la tanto attesa (dagli avversari del Cavaliere) spallata a Berlusconi. Non ha certo taciuto sui "comportamenti contrari al pubblico decoro" e sugli di stili di vita "non compatibili con la sobrietà e la correttezza" - riferimento inequivocabile al caso Ruby, ma è sembrato anche condividere le perplessità di fronte all'imponente spiegamento di forze messe in campo dalla Procura di Milano per intercettare il premier e gli ospiti di Arcore...
Leggi tutto: Cei, Bagnasco non "scomunica" il Cavaliere di Andrea Tornielli (IL GIORNALE)

Mi stupisco dell’unanimismo dei giornalisti della tv e della stampa che vedono nel discorso di Bagnasco un «severo monito a Berlusconi… un forte attacco». Ho letto tutta la prolusione al consiglio permanente della Cei (Ancona, 24 - 27 gennaio 2011) e sono rimasto «sgomento» dello «sgomento» del cardinale.
Leggi tutto: Rubygate, dov’è lo sgomento nelle parole di Bagnasco? di Paolo Farinella (ALTRACHIESA)

«La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale». La frase-chiave è verso la fine, quando il cardinale Angelo Bagnasco affronta il caso che investe il premier e sta monopolizzando la vita pubblica del paese. Il presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio permanente riunito in un albergo di Ancona, parla ai trenta vescovi del direttorio, ma sa che tutta Italia lo ascolta.
Leggi tutto: I vescovi: c'è disagio, ora più sobrietà di Carlo Marroni (IL SOLE 24 ORE)

"Due frasi-chiave vanno incrociate, nella lunga prelusione di Angelo Bagnasco al consiglio permanente della Cei, per cogliere l'orientamento della Chiesa di fronte al disorientamento della politica italiana. La prima: «La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale». La seconda: «Dalla situazione presente - comunque si chiariranno le cose - nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi, né per ritenersi vincitore». La prima stila una diagnosi, la seconda ristabilisce il primato della Chiesa nella guida morale della nazione..."
Leggi tutto: Palla al centro. La bussola della chiesa per il dopo Berlusconi (pdf) di Isa Dominijanni (IL MANIFESTO)

... La relazione di ieri ad Ancona è stata la prima analisi ufficiale dei vertici dell’episcopato cattolico dopo l’ennesimo scandalo sulla vita intima del premier. E riflette non solo la posizione dei vescovi ma del Papa, incontrato da Bagnasco sabato scorso. Conferma la volontà di sottolineare in modo esplicito «il disagio morale» provocato dalle notizie di «comportamenti contrari al pubblico decoro»; e di «stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza». Insomma, pur senza essere citato Berlusconi viene evocato e criticato. Ma il presidente della Cei è attento a non oltrepassare i limiti della sua competenza...
Leggi tutto: Sanzione morale che non rompe l'alleanza politica di Massimo Franco (CORRIERE DELLA SERA)

Il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto ieri, in Ancona, il “direttivo” della Conferenza episcopale italiana – trenta vescovi in rappresentanza di tutte le regioni ecclesiali – con un discorso cauto e linguisticamente accorto nel quale non ha offerto il destro alle richieste provenienti da molti suoi confratelli di “sfiduciare” il premier Silvio Berlusconi alle prese con il “Ruby-gate”. In quattordici cartelle il presidente dei vescovi italiani non cita mai Berlusconi né lancia anatemi contro l’attuale maggioranza di governo. Piuttosto parla di “fase convulsa” nella quale “i poteri” non solo “si guardano con diffidenza ma si tendono tranelli, in una logica conflittuale che dura da troppi anni”.
Leggi tutto: Bagnasco non fa la crociata a turbarlo sono i “tranelli” di Paolo Rodari (IL FOGLIO)

Dopo quelli del segretario di Stato vaticano Bertone e del Papa, anche l’intervento del cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza dei vescovi italiani ha ribadito il «disagio» e lo «sgomento» del Paese rispetto a quel che sta emergendo dal caso Ruby, e ha chiesto a Berlusconi di chiarire al più presto, nelle sedi opportune, le accuse e le rivelazioni che lo riguardano. Bagnasco è anche disposto a riconoscere che nei confronti del premier sia stata usata «un’ingente mole di strumenti» di indagine, cioè un accerchiamento investigativo che in genere si riserva a reati ben più gravi. Ma visti i risultati «veri o presunti» dell’inchiesta, la necessità di un chiarimento da parte dell’interessato viene ormai considerata improcrastinabile.
Letto: L'episcopato tra disagio e buon senso di Marcello Sorgi (LA STAMPA)

Va registrato l’evidente bisogno dei cattolici e dei non cattolici italiani di avere una parola del papa, della Segreteria di Stato o della CEI per poter comprendere la posizione della chiesa sulla questione Berlusconi: un verticismo che ha virtualmente chiuso la bocca a tutto il resto del cattolicesimo italiano (tranne alcune isolate eccezioni), timoroso di esprimere una reazione pubblica prima della gerarchia. È una vittoria del ruinismo, vero elemento di imbarazzo per l’episcopato italiano di oggi: la cautela delle parole di Bagnasco è figlia della consapevolezza che un giudizio sul berlusconismo è anche, per forza di cose, un giudizio sul ruinismo come tattica politica negli ultimi 25 anni di storia dei rapporti tra chiesa e politica.
Leggi tutto: Berlusconismo e ruinismo (pdf) di Massimo Faggioli (EUROPA)

Chi era convinto che i vescovi italiani avessero già cambiato cavallo è rimasto deluso. L’attesa prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, ai lavori del Consiglio episcopale permanente della Cei ad Ancona, è severa nel condannare «comportamenti contrari al pubblico decoro» e nell’invitare alla «sobrietà e all’onore» chi riveste cariche pubbliche. Ma il presidente della Cei si guarda bene dal chiedere le dimissioni del premier.
Leggi tutto: Bagnasco, solo una tiratina d’orecchi per il premier di Ignazio Ingrao (PANORAMA)

Ha parlato più della rabbia dei giovani che dell’«affaire Berlusconi», più del vuoto politico che penalizza i giovani che del danno etico che deriva al Paese dai comportamenti privati (che fanno cultura pubblica) del premier.Questa l’impressione di fondo che si ricava dalla prolusione con cui ieri il cardinal Bagnasco ha aperto ad Ancona i lavori del parlamentino dei Vescovi italiani. Era grande l’attesa per questo intervento, che seguiva di qualche giorno le riflessioni sofferte e coraggiose sul «Ruby-gate» avanzate sia dal quotidiano cattolico Avvenire, sia dal segretario di Stato vaticano.
Leggi tutto: La politica deve dare speranza di Franco Garelli (LA STAMPA)

La riprovazione dei vescovi cade sul capo di Berlusconi. Ma – un colpo al cerchio e uno alla botte – dalla Cei viene anche un’incongrua sortita sulla “ingente mole di strumenti di indagine”, messi in campo nel caso Ruby. Poiché gli agenti impegnati sono solo 10, la critica ai magistrati rivela la paura della Chiesa ad andare sino in fondo nei confronti del premier ed è paradossale nel giorno in cui spunta un leggina berlusconiana per punire i magistrati che fanno intercettazioni.
Leggi tutto: Caimano senza decoro (pdf) di Marco Politi (IL FATTO QUOTIDIANO)

Bagnasco avvisa che il Paese è sgomento: "Troppi contribuiscono al turbamento generale". Comportamenti contrari al pubblico decoro e ideali bacati.
Leggi tutto: Cei: "Fase convulsa e disagio morale" di Alberto Bobbio (FAMIGLIA CRISTIANA)

martedì 25 gennaio 2011

Morto monsignor Ruiz, definito il vescovo “degli indios e dei poveri” del Chiapas

È morto ieri mattina per complicazioni legate all’ipertensione e al diabete di cui soffriva e che il 12 Gennaio scorso avevano portato al suo ricovero in un ospedale di Città del Messico, monsignor Samuel Riuz Garcia, vescovo emerito di San Cristóbal de las Casas, in Chiapas. Premiato nel 2002 dalla giuria del Premio internazionale per i diritti umani, istituito nel 1978 dall'Unesco, e candidato nel 1994 al premio Nobel per la Pace per il ruolo di mediazione svolto tra il governo messicano e l’insurrezione zapatista dell’Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale), monsignor Ruiz è stato più volte definito il vescovo “degli indios e dei poveri”...
Officiando la messa in omaggio di Samuel Ruiz organizzata nella cappella del Cuc, il vescovo di Saltillo, Raúl Vera, ha ricordato come “tatic (padre in lingua tzotzil, ndr) Samuel ha sempre avuto occhi per vedere l’immagine di Dio in ognuno dei suoi fratelli e sorelle”.

Ora che la sua Pasqua si è compiuta, ci sentiamo inevitabilmente un po’ orfani, ma anche terribilmente responsabilizzati, dall’aver incrociato sul nostro cammino un autentico profeta. Per questo, col groppo che serrava la gola di Eliseo, mentre vedeva rapire in cielo il suo maestro, anche noi vorremmo urlargli: «Tatic, lascia qui due terzi del tuo spirito!».

OPINIONI da NIGRIZIA/Gennaio

Scelte politiche sbagliate tagliano le risorse ai servizi sociali e progettano di privatizzarli. Condannando con ciò all’emarginazione tanti cittadini impoveriti. Bisogna reagire, come sta avvenendo a Napoli.
Leggi tutto: Privatizzare il welfare? Follia! di Alex  Zanotelli

WikiLeaks ha reso pubbliche le bugie, le ipocrisie, i doppi giochi delle grandi potenze. Ed è stato un gran servizio all’opinione pubblica stampare quei dispacci sui principali giornali liberi del mondo, selezionati e presentati con un metodo giornalistico che dà maggior affidamento.
Leggi tutto: Le nuove frontiere dell’informazione di Gad Lerner

Riflettiamo su come un cristiano deve incontrare ogni altro uomo. Specie se bisognoso.
Leggi tutto: Fratelli, non mendicanti di Giampietro Baresi

Il 2010 è stato positivo e le previsioni dicono che l’economia crescerà ancora quest’anno. E c’è chi si attrezza per il nucleare.
Leggi tutto: L’Africa accelera di Riccardo Barlaam 
 
 

lunedì 24 gennaio 2011

L'OMELIA DI P. GREGORIO BATTAGLIA

Omelia di P. Gregorio Battaglia
della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
III Domenica del Tempo Ordinario anno A - 23.01.2011

"... Cristo infatti non mi ha mandato ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo."

Questo predicare il Vangelo non con sapienza di parola, non con la retorica, non dicendo parole vuote, come dice Paolo di sè, suscita un po' di gelosia perchè c'è il pericolo di chi commenta il Vangelo di coprirlo, di dire parole non adeguate...
Nessuno è esonerato dal commento, ciò che ascoltiamo ognuno lo porta con sè... la comprensione si deve tradurre con la vita... questa è la fatica che dobbiamo fare ogni domenica...
La pagina del Vangelo che abbiamo ascoltato ci porta all'attualità del nostro quotidiano...
Abbiamo bisogno di sentire la voce del Signore, oggi la nostra situazione non è diversa da come la presenta Matteo... anche noi oggi possiamo dire che siamo un popolo immerso nelle tenebre...
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"Il prete del grembiule" di Raffaele Nogaro

Sui passi di don Tonino. Perché la sua parola, la sua azione quotidiana in difesa e accanto ai poveri e ai diseredati, ci accompagni.
“Esultai quando mi dissero andiamo, andiamo alla casa del Signore”(Ps 122,1).
Così due giorni prima di morire mi confidava don Tonino: “Ho bisogno di andare ad abbracciare il Padre”. Emozionatissimo ascoltavo: “Il padre è tutto dono di sé. Anch’io mi sono sempre donato, non mi sono mai risparmiato”. “So che lui è impaziente di rivedermi, e io non ho più paura dei miei peccati”. Ecco il volto bellissimo del “discepolo di Cristo”, di colui che dà la vita ai fratelli.
Alla nascita ebbe il nome di Antonio. Significa:”fiore”. La Scrittura avverte: “flores florescunt – i fiori devono fiorire”. E la vita di don Tonino è una fioritura mirabile di opere di bene. Diventa sacerdote, ministro della bontà del Padre, consacrato alla felicità e alla salvezza dei fratelli.

domenica 23 gennaio 2011

Vergogna, indignazione, penitenza, conversione...

L'indignazione è un moto dell'animo nutrito dal senso di vergogna, un'emozione fondamentale nella fenomenologia dell'etica sociale. Come altre emozioni, la vergogna è "generativa di comportamento" in quanto mette in moto sentimenti, come l'indignazione e la colpa, che agiscono direttamente sulla volontà: per alleviarli si è portati a giustificare la proprie azioni e infine a reagire. Se l'emozione della vergogna è in se stessa non razionale, la serie di sentimenti e azioni che alimenta sono dunque di tipo strategico: le forme con le quali l'individuo che si vergogna agisce sono propositi razionali volti a rimediare il misfatto che ha generato vergogna...

...Qual è dunque lo specifico dell'indignazione? Quale funzione può svolgere nella società del capitalismo globale postfordista?
L'indignazione si mescola ad altri sentimenti scatenati dall'ingiustizia, come l'odio e la rabbia. Rispetto a queste emozioni, spiccatamente difensive, irriflessive e distruttive, l'indignazione è sottilmente diversa. Definita come "condizione spirituale caratterizzata da vibrante sentimento verso qualcosa che si ritiene riprovevole e ingiusto" - indegno, appunto - presuppone il sentimento confuso, se non ancora la speranza, di qualcosa di diverso, un ideale di giustizia...
 
In attesa del Consiglio permanente della Cei, che si aprirà lunedì prossimo, anche i vescovi hanno cominciato a parlare. Monsignor Forte e monsignor Bregantini hanno detto parole coraggiose e lungimiranti. Avvenire domanda buoni esempi. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha parlato di moralità giustizia e legalità, dicendo di condividere il turbamento del presidente Napolitano.
Toni e sfumature diverse, ma certo lo scandalo è grande...


Roberto Saviano Laurea honoris causa... con dedica

Durante la tradizionale cerimonia di inaugurazione, che potrà essere seguita in diretta su un mega schermo nella piazza antistante la Biblioteca universitaria (via Balbi), l'Ateneo conferirà la laurea honoris causa in Giurisprudenza a Roberto Saviano per, come si legge nella motivazione della Facoltà, l'importante contributo prestato, attraverso la sua coraggiosa attività di giornalista e di scrittore, alla lotta contro la criminalità organizzata e alla difesa nel nostro Paese del principio di legalità, asse portante dello Stato costituzionale e democratico di diritto...

«Mi fa letteralmente orrore che una persona come lui, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi».
È una sconfessione in piena regola, quella di Marina. Una scomunica. Quasi un addio. E probabilmente lo è sul piano umano.
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Ho ricevuto la laurea honoris causa in Giurisprudenza, mi è stata conferita dall'Università di Genova; è stata una giornata per me indimenticabile. Credevo fosse fondamentale impostare la lezione, che viene chiesta ad ogni laureato, partendo proprio dall'importanza che il racconto della realtà ha nell'affermazione del diritto...
Mi avrebbe fatto piacere ascoltare nelle parole di un editore l'espressione "orrore" non verso di me, per una dedica di una laurea in Legge fatta ai magistrati. Mi avrebbe fatto piacere che la parola "orrore" fosse stata spesa per tutti quegli episodi di corruzione e di criminalità che da anni avvengono in questo paese, dalla strage di Castelvolturno sino alla conquista della 'ndrine di molti affari in Lombardia. Ma verso questi episodi è stato scelto invece il silenzio...
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Saviano, lezione di legalità all'università (video)


 
 

"Come un dopoguerra" di Fabio Pipinato

Per anni. Anzi. Scusate. Per decenni la TV di Stato e le Tv private hanno violato l’immaginario di un’intera generazione facendo passare il messaggio: “se non appari non esisti”. Punto.
Uno degli artefici di questa intera programmazione ne è rimasto, suo malgrado, intrappolato. Succede anche agli spacciatori di divenire dipendenti. Dal testare al provare la droga sino alla dipendenza e la conseguente schiavitù. Pietà.
Ma altrettanta pietà va nei confronti dei genitori che inducono le giovani figlie ad infilarsi tra le lenzuola dei potenti...

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sabato 22 gennaio 2011

Un ricordo dell'Abbè Pierre

A quattro anni dalla partenza per le sue «grandi vacanze» (22 gennaio 2007), il ricordo dell’Abbé Pierre è ancora molto vivo. In Italia e nel mondo. Certo, la presenza più solida e più viva sono le sue 340 comunità e gruppi sparsi in Africa, Americhe, Asia ed Europa (14 in Italia) che cercano di vivere e testimoniare il messaggio dell’Abbé Pierre, oltre al limite della «logica», «perché non bisogna essere perfetti per cominciare qualcosa di buono». Da un capo all’altro della terra, Emmaus era per lui la prova che l’Amore portato a Dio passa attraverso l’amore agli Uomini, indissociabilmente. Senza «se» e senza «ma».

Per saperne di più su Henri Antoine Grouès, detto Abbé Pierre leggi da Wikipedia

Il 22 gennaio sarà il quarto anniversario della morte dell’Abbè Pierre il fondatore del nostro movimento e una delle persone che si è più impegnata in prima linea nella lotta alla miseria e alla sofferenza in tutte le sue forme e in ogni luogo. Anche a distanza di anni ci risuona nelle orecchie il suo invito incessante a continuare a lavorare per le sofferenze ed i diritti dei più deboli e dei più poveri. Tante sono le sue azioni, le sue prese di posizione, le sue provocazioni, le sue sollecitazioni che ci interpellano quotidianamente e che lo fanno sentire vivo in mezzo a noi. E’ sorprendente come molte di queste provocazioni siano quanto mai attuali ed in particolare alcune ci stimolano a prendere posizione rispetto ad una situazione di degrado sociale sempre più dilagante. Tra queste provocazioni quella che anche a noi non lascia scampo è quella che dice “non basta essere buoni”...



L'embrione è un uomo? prof. Mario Palmaro


Primo appuntamento con il cafè teologico.

 
Il prof. Mario Palmaro parla dell'embrione umano.

"Non arruoliamo anche i sogni" di Renato Sacco

“Il futuro, credetemi, è un gran simpaticone, regala sogni facili a tutte le persone... Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà? Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà”.
Iniziare l’anno con una filastrocca di Gianni Rodari, può aiutare ad essere un po’ più bambini, a non prendersi troppo sul serio, a non sentirsi i padroni del mondo e, al di là delle facili promesse, a vedere il futuro con realismo, con la voglia di fare la propria parte, senza delegare.
Mentre è sempre più incalzante una rinnovata retorica della guerra, e l’Italia, pur in tempo di crisi, investe 15 miliardi per i nuovi aerei caccia F35, noi rilanciamo con forza e convinzione l’appello della Tavola della Pace: “L’Italia che amo, che festeggio e che voglio costruire ripudia la guerra, lotta contro la povertà, taglia le spese militari, investe sull’educazione, rispetta i diritti umani, cura la Terra”.

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Non arruoliamo anche i sogni


venerdì 21 gennaio 2011

Giornata dell'Informazione

Si è svolta, questa mattina al Palazzo del Quirinale, la celebrazione della "Giornata dell'Informazione", con la partecipazione dei promotori e dei vincitori dei Premi giornalistici che hanno ottenuto l'adesione della Presidente della Repubblica.

 
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A chi scoccia la nonviolenza

                È emergenza persecuzioni contro i cristiani.
Il 31 ottobre scorso l'attacco terroristico alla chiesa di Nostra Signora a Baghdad in Iraq, con 46 vittime. La vigilia e il giorno di Natale 86 cristiani trucidati in Nigeria. Il giorno di Capodanno 23 fedeli muoiono nella chiesa copto-ortodossa di Alessandria d'Egitto ad opera di un kamikaze. Proprio su quest'ultimo caso voglio soffermarmi, perché rivela aspetti sorprendenti rispetto al clichè corrente secondo il quale si tratterebbe di violenze e odio endemici dei musulmani contro i cristiani. Notizie e reportage dalla stessa zona del massacro, riportate all'indomani dai giornali, descrivono una convivenza pacifica tra musulmani e cristiani che dura da secoli.

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giovedì 20 gennaio 2011

“I segreti di Medjugorje”

A 30 anni dalla prima apparizione, La Storia Siamo Noi compie un interessante reportage a Medjugorje, fra scienza e fede. “La Storia siamo noi” presenta “I segreti di Medjugorje” di Elisabetta Castana in onda giovedì 20 gennaio alle ore 23.30 su RaiDue; con replica su Rai Tre la mattina successiva alle 8.00.
E’ il 24 giugno del 1981, quando in un piccolo paese a 30 chilometri da Mostar, in Bosnia-Erzegovina sei ragazzi affermano di aver visto e parlato con la Madonna. Sono: Ivanka Ivankovic, Mirijana Dragičević, Vicka Ivankovic, Marija Pavlovic, Ivan Dragičević e Jakov Colo. Un’esperienza che si ripeterà quasi ogni giorno, passando indenne attraverso persecuzioni, guerre e contrasti religiosi. Un luogo ricco di suggestioni e controverso e che, ancora oggi, continua a lasciarci dei messaggi.

"La morte di Devid, monito ignorato" "Primopiano" del n. 4 di Famiglia Cristiana

Pubblichiamo il "Primopiano" del n. 4 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 19 gennaio. Più che di freddo, il bambino è morto di povertà. In una società sempre più distratta.
Devid non è morto di freddo in piazza Maggiore, salotto buono di Bologna la “grassa”, come cantava Francesco Guccini qualche anno fa. In una società distratta, alla vigilia dell’Epifania, Devid è morto “di povertà”. A causa di politiche sociali svuotate, interrotte. Anzi, disarticolate. Un dramma che dovrebbe interrogare tutti. Ma la vicenda non sembra essere stata di monito. È passata subito nel dimenticatoio. Come si conviene per tutto ciò che comporta riflessio- ni complesse e impegnative.


Vedi anche il nostro post del 12 gennaio: Devid Berghi: visto da tanti... ma guardato da chi?








"La tristezza della lussuria" di Enzo Bianchi

La sapienza dei padri della Chiesa fin dai primi secoli ha saputo distinguere tra alcuni peccati gravissimi - passibili di «scomunica» e di una lunga penitenza pubblica prima della riammissione nella comunità cristiana: apostasia, adulterio, omicidio, aborto... - ma legati a un singolo gesto e altri peccati o vizi «capitali» che sono invece espressione di una patologia spirituale molto più profonda.
Comportamenti generati da «pensieri malvagi» che in certo senso minano la personalità stessa di chi li commette, facendolo finire in una spirale di depravazione sempre più disumana: autentici «vizi dell’anima», che nascono dal cuore e che a partire dal cuore vanno contrastati. Tra questi la lussuria, il rapporto deformato con il sesso, una passione che porta a ricercare il piacere per se stesso, il godimento fisico avulso dallo scopo al quale è legato.

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mercoledì 19 gennaio 2011

Il Ponte è Cosa nostra

Wikileaks pubblica nuovi carteggi tra i diplomatici USA in Italia e Washington. Stavolta c'è il Ponte sullo Stretto di Messina e gli interessi della mafia per realizzarlo. Un'affare per miliardi di euro che preoccupa gli statunitensi ma non Roma.


L'ITALIA NEL BARATRO - Il Presidente del Consiglio, gli italiani e la Chiesa.

Il documento depositato alla Camera dei Deputati con il quale i PM di Milano chiedono l'autorizzazione ad effettuare perquisizioni in appartamenti del deputato Silvio Berlusconi accusato di concussione e del reato previsto dall'art. 600 secondo comma del codice penale che condanna chi ha rapporti sessuali con minori dai 14 ai 18 anni di età e che va sotto il titolo di “prostituzione minorile”.
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Atti parlamentari

Interventi ed opinioni

- Giovanni Sarubbi: Indignarsi è giusto
- Massimo Gramellini: Buongiorno tristezza
- Enrico Peyretti: Gerarchia compromessa
 Aldo Maria Valli: L'imbarazzo dei vescovi, in silenzio (PDF)
-  Orazio La Rocca: Si incrina l´asse Vaticano-Palazzo Chigi "La situazione diventa insostenibile" 
intervista a Boris Ulianich a cura di Marco Politi: 
  "I cattolici sono sconcertati, nessuno osa contraddire il Segretario di Stato"  (PDF)
- Marco Tarquinio: Chiarezza necessaria
- SIR: Le risposte urgono
-  Il Cardinale Sepe «assolve» Berlusconi: Non solo peccati, in ogni uomo c'è del bene
 - "Prostituzione e precariato" intervista di Gad Lerner a Don Ciotti - 17.01.2010


Don Luigi Ciotti - parte 1

Don Luigi Ciotti - parte 2