sabato 29 gennaio 2011

Alexander Langer "l’uomo dei ponti"

Lo chiamavo "l’uomo dei ponti". E lui sorrideva con quello sguardo e quella faccia da eterno ragazzo. Alexander Langer da Vipiteno gioca la sua vita su molti fronti, ma non è mai venuto meno a quella sua vocazione di riportare tutto a unità... Dove gli altri vedevano un frammento, lui sapeva ricomporre l’insieme. Dove gli altri si preparavano allo scontro, lui era sempre pronto a offrire occasioni di incontro. Dove si alzavano i muri, cercava una breccia da cui passare, perché per lui non c’era muro senza una breccia.

Se si dovesse chiudere in una formula ciò che Alex Langer ci ha insegnato, essa non potrebbe che essere: piantare la carità nella politica. Proprio piantare, non inserire, trasferire, insediare. E cioè farle metter radici, farla crescere, difenderne la forza, la possibilità di ridare alla politica il valore della responsabilità di uno e di tutti verso «la cosa pubblica», il «bene comune», verso una solidarietà tra gli umani e tra loro e le altre creature secondo il progetto o sogno di chi «tutti in sé confederati estima/ gli uomini, e tutti abbraccia/  con vero amor, porgendo/ valida e pronta ed aspettando aita/ negli ultimi perigli e nelle angosce/ della guerra comun».
Leggi tutto: Langer: fare ponti e «viaggiare leggeri»