venerdì 25 novembre 2022

Papa Francesco nella terra delle sue radici ... Un abbraccio "alla città del cuore" 20/11/2022 (cronaca, foto e video)

Papa Francesco nella terra delle sue radici ...
Domenica 20/11/2022
Un abbraccio "alla città del cuore"

La seconda giornata astigiana di Papa Francesco, quella pubblica, dopo le ore trascorse nel giorno precedente in un ambito più familiare, è iniziata nella curia vescovile, dove aveva trascorso la notte, con l'incontro con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Asti Maurizio Rasero, la giunta comunale ed il Presidente del Consiglio Federico Garrone in rappresentanza del Consiglio Comunale, che gli hanno consegnato la pergamena contenente le motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria"per il forte impegno per la pace nel mondo ed i quotidiani messaggi di solidarietà e fraternità contro ogni forma di discriminazione", valori contemplati anche dallo Statuto della Città di Asti, e per il forte legame col territorio astigiano e piemontese testimoniato dalla continuità dei contatti con la famiglia e le Istituzioni, simbolicamente rappresentato dal sacchettino di terra astigiana prelevata a Bricco Marmorito. 
Nel ricevere la cittadinanza onoraria, Papa Bergoglio ha ringraziato ed ha detto di essersi sentito sempre astigiano, anche quando era in Argentina, perché i suoi nonni gli hanno parlato di Asti ed ha portato Asti nel suo cuore.
Il Sindaco Maurizio Rasero,  «Esperienza di fede e umana incredibile che ho affrontato con le lacrime agli occhi per l’emozione e la commozione delle parole detteci dal Papa, commenta il Primo Cittadino, soprattutto nel momento in cui il Santo Padre si è definito astigiano come noi».
«E' una pagina molto bella per il Piemonte, è una pagina vera». A dirlo, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, al termine dell'incontro privato con Papa Francesco. "La sua presenza qui è una presenza religiosa, istituzionale, ma anche molto personale. E' un Papa che conosce il Piemonte e che è parte del Piemonte. Questo è il valore aggiunto della sua visita qui".


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Dopo questo primo momento pubblico, dal vescovado doveva raggiungere la cattedrale per la celebrazione della S. Messa; la partenza era prevista per le 10,30 ma Papa Francesco è uscito alle 10 dove lo aspettava la Papa mobile. Il Pontefice prima di salire ha voluto stringere la mano dei presenti che lo attendevano proprio all'ingresso del Vescovado, dietro alle transenne e scambiare con loro delle battute «Aspettate qui dalle 7? Con questo freddo? Ora vi scalderete» e, scherzando con un gruppo di giovani con il cappuccio della felpa indossato, viste le basse temperature (la minima è scesa a -2 gradi) e sorridendo: «Un po’ anticlericale». Poi si è fermato a parlare con alcuni bambini chiedendo loro: che classe fate? Uno di loro, in braccio alla mamma, era sul punto di piangere: «È un po’ preoccupato- ha scherzato- ha paura che io gli faccia la puntura».


Dalla curia ha percorso sulla jeep bianca 1,7 chilometri, raggiungendo piazza Catena dove era allestita l'area riservata a malati e disabili.
Circa 25 mila i fedeli lungo tutto il percorso; Francesco passa 
tra due ali di folla festante che lo attendeva lungo le transenne fin dalle prime ore di questa mattina sventolando bandiere con i colori vaticani e cartelli di benvenuto, applausi, ovazioni e migliaia di selfie per immortalare la due giorni in terra astigiana. E il Papa, sorridente, accompagnato dal vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro, non si risparmia e saluta e benedice.


All'interno della grande cattedrale ci sono 4 mila persone, e molte di più negli spazi allestiti all'esterno con i maxischermi tra loro i sindaci dei 117 comuni astigiani.

  
I giovani sul sagrato della cattedrale con la croce della Gmg

Dopo il giro in papamobile, Francesco è entrato in Cattedrale in sedia a rotelle. Ad accoglierlo, il parroco Paolo Carrer.
Momento culminante la celebrazione della messa in cattedrale nella solennità di Cristo Re dell'Universo e Giornata Mondiale della Gioventù vissuta nelle Diocesi. Durante il rito ha conferito il ministero dell’accolitato al giovane seminarista Stefano Accornero.

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Il Pontefice presiede la Messa  e conclude con la recita l'Angelus.

Prima dell’Angelus, il Vescovo Marco Prastaro ha rivolto un caloroso ringraziamento a Papa Francesco per questo incontro “tanto atteso”:
“Santo Padre al termine di questa celebrazione eucaristica desidero ringraziarla a nome di tutta la comunità astigiana per questo incontro che abbiamo tanto atteso.
Quando venne eletto Papa lei disse di essere stato preso “quasi alla fine del mondo”.
Oggi, ci piace pensare che Asti, la terra delle sue radici familiari, possa essere l’inizio del mondo...”

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"Coraggioso questo vescovo a dire che Asti è l'inizio del mondo. Ci vuole coraggio...", ha poi risposto Francesco scherzando. Ed è partito l'applauso dell'assemblea in Cattedrale.




Terminata la celebrazione il Pontefice all'uscita si è fermato a donare le caramelle a un gruppo di bambini, poi è ripartito sulla500 xl verso il Vescovado.


Al suo arrivo in vescovado una piccola folla lo attendeva per salutarlo: "Viva il Papa" hanno gridato alcuni e gli hanno augurato buon pranzo. Il Pontefice sulla porta si è fermato, e ha salutato alcuni bambini. In Curia sono poi arrivati i parenti, circa una trentina, per prendere parte al pranzo.

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La parola più ricorrente tra gli astigiani presenti era "emozionante" e la loro emozione veramente traspariva oltre che dalle parole pronunciate, dai loro sguardi e sorrisi.


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La visita del Papa ad Asti è stata programmata in occasione del 90° compleanno di sua cugina Carla Rabezzana, che ha voluto festeggiare insieme ai parenti astigiani più stretti.
 
È stata Success, del PIAM Onlus, 24 anni, nigeriana, vittima di tratta e protagonista di una bella storia di riscatto, a cucinare e pensare al menù. 
Questo il menù in piena tradizione piemontese:
Carne cruda di Fassona
Vitello tonnato
Insalata russa
Peperoni e bagna cauda
Agnolotti del plin con sugo di arrosto
Arrosto della vena con contorno di carote e piselli
I ragazzi di Progetto Download Albergo Etico, hanno curato il servizio ai tavoli, e gli studenti dell’Agenzia di Formazione Professionale Colline Astigiane di Agliano Terme (Asti) hanno preparato i dolci. 
In segno di riconoscenza, Papa Francesco ha voluto complimentarsi con Success e firmare, solo con il suo nome, il progetto-disegno della grande torta. La signora Carla ha scritto accanto alla firma del cugino: «Una torta meravigliosa. Grazie Carla».

 


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Una sorpresa attendeva Papa Francesco allo stadio comunale “Censin Bosia” di Asti, poco prima della partenza in elicottero: 1.340 bambini in rappresentanza delle parrocchie e degli oratori della Diocesi lo attendevano per salutarlo dalle gradinate con momenti di animazione a cura dei ragazzi della Pastorale giovanile e dell’Azione Cattolica di Asti che si sono esibiti in canti e balli..
“Vogliamo il Papa” gridavano i ragazzi. Due di loro, sorelle gemelle, hanno portato al Papa anche un mazzolino di fiori gialli e bianchi e alcuni disegni come commiato da Asti. Un bambino ha inoltre consegnato al Pontefice una maglietta bianca e rossa dell'Asti Calcio numero 10 con la scritta Bergoglio.
Prima di salire sull'elicottero il Papa a bordo della 500 L bianca ha salutato i vigili del fuoco e i responsabili del soccorso, mentre i ragazzi scandivano più volte “Ciao Francesco”; infine l'abbraccio con il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro. Il decollo è avvenuto intorno alle 15.30.





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Il Papa ha toccato ciascuno di noi

“Il Santo Padre si è buttato nelle nostre braccia”

“E’ stata un’esperienza di grande gioia e grande calore umano che ci ha fatto sentire parte di una cosa bella”. Sono le parole del vescovo di Asti Marco Prastaro il giorno dopo.

Il giorno dopo la visita del Santo Padre in terra astigiana, in quella terra che, come proprio Papa Francesco ha sottolineato nella sua Omelia in Cattedrale, ha dato i natali alla sua famiglia, quella terra dove è venuto a ritrovare il sapore delle radici.

Qui ad Asti, in questi due giorni, per il vescovo Marco c’era l’inizio del mondo, come aveva già sottolineato nel saluto al Santo Padre al termine della celebrazione eucaristica di ieri, domenica 20 novembre, in Cattedrale.

“Il mondo inizia dall’essere insieme, nel condividere un’idea – ha commentato monsignor Prastaro -. E questo ad Asti è successo”.

Gli astigiani hanno fatto un passo in avanti e il Santo Padre si è buttato nelle nostre braccia – ha aggiunto il vescovo Marco -. Non si è tirato indietro. Nel giro a bordo della papamobile prima della messa in Cattedrale io l’ho fatto fermare a salutare tutti dato il mio carattere, ma lui ha accettato di buon grado. Il Santo Padre non si è tirato indietro appunto”.

Poi una riflessione sull’Omelia nella quale Papa Francesco “ha avuto la capacità di toccare ognuno di noi, proprio come se fosse uno di noi”, è il commento del vescovo. La fortuna di essere stato accanto a una persona eccezionale si aggiunge alla fortuna di aver lavorato bene un mese, Chiesa e Istituzioni. Un mese fatto di riunioni tecniche, operative, di pianificazioni. “Ieri, dopo che il Santo Padre ha lasciato Asti, alla fine di questa due giorni ho voluto baciare tutti quelli con cui ho lavorato queste settimane per ringraziarli di qualcosa, questo evento, che abbiamo costruito insieme”.

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Vedi anche i post precedenti:

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