venerdì 20 dicembre 2019

"Il Natale, nella sua genuina semplicità, ci ricorda che ciò che veramente conta nella vita è l’amore." - Incontro di Papa Francesco con il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres - Videomessaggio congiunto e tweet

"Il Natale, nella sua genuina semplicità, ci ricorda che 
ciò che veramente conta nella vita è l’amore."
Incontro di Papa Francesco con il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres
Videomessaggio congiunto e tweet

Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Al termine dell’udienza hanno registrato un videomessaggio. 
A riferirlo sono stati i giornalisti del “pool” ammessi all’udienza, rendendo noto che l’incontro privato tra Guterres e il Papa è durato 40 minuti. Guterres è arrivato in Vaticano alle 9.46, con un seguito molto ridotto, formato da sole tre persone, tra cui il suo capo gabinetto. All’ingresso della Sala del Tronetto, il Papa ha detto a Guterres in italiano: “Come sta?” e lui, sempre in italiano, ha risposto: “Santo Padre, grazie, è un onore grande”. Poi alle 9.50 le porte della biblioteca si sono chiuse, per aprirsi 40 minuiti dopo. Poi il Papa e Guterres hanno registrato il videomessaggio, al riparo dai giornalisti. Al termine lo scambio di doni: Guterres si è presentato dal Santo Padre a mani vuote, mentre il Papa gli ha regalato il medaglione della pace e i cinque libri del pontificato, più il Messaggio della pace di quest’anno firmato. Durante lo scambio dei doni il Papa e Guterres hanno parlato in spagnolo. 



Di seguito il video e la traduzione in italiano del testo

VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
E DEL SEGRETARIO GENERALE DELL'ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE



Il testo in italiano

È bello che questo nostro incontro avvenga nei giorni che ci conducono verso il Natale. Sono giorni in cui i nostri sguardi sono rivolti al cielo per affidare a Dio le persone e le situazioni che più abbiamo a cuore. In questo sguardo ci riconosciamo figli di un unico Padre, fratelli.

Rendiamo grazie per tutto il bene che c’è nel mondo, per i tanti che si impegnano gratuitamente, per chi spende la propria vita nel servire, per chi non si arrende e costruisce una società più umana e più giusta. Lo sappiamo: non possiamo salvarci da soli.

Non possiamo, non dobbiamo girarci dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, alle disuguaglianze, allo scandalo della fame nel mondo, della povertà, dei bambini che muoiono perché non hanno acqua, cibo, le cure necessarie.

Non possiamo girarci dall’altra parte di fronte a qualsiasi tipo di abuso nei confronti dei più piccoli. Dobbiamo tutti insieme combattere questa piaga.

Non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai tanti nostri fratelli che, a motivo di conflitti e violenze, della miseria o dei cambiamenti climatici, lasciano i loro Paesi e vanno incontro spesso a un triste destino.

Non dobbiamo rimanere indifferenti davanti alla dignità umana calpestata e sfruttata, agli attacchi contro la vita umana, sia quella non ancora nata sia quella di ogni persona bisognosa di cure.

Non possiamo, non dobbiamo girarci dall’altra parte quando i credenti di varie fedi sono perseguitati, in diverse parti del mondo.

Grida vendetta al cospetto di Dio l’uso della religione per incitare all’odio, alla violenza, all’oppressione, all’estremismo e al fanatismo cieco, così come per costringere all’esilio e all’emarginazione.

Ma grida vendetta al cospetto di Dio anche la corsa agli armamenti e al riarmo nucleare. Ed è immorale non soltanto l’uso ma anche il possesso di armi nucleari, le quali hanno una portata distruttiva tale, che anche il solo pericolo di un incidente rappresenta una cupa minaccia sull’umanità.

Non restiamo indifferenti di fronte alle numerose guerre che si continuano a combattere e che vedono soccombere tanti innocenti.

La fiducia nel dialogo fra le persone e fra le nazioni, nel multilateralismo, nel ruolo delle organizzazioni internazionali, nella diplomazia come strumento per la comprensione e l’intesa, è indispensabile per costruire un mondo pacifico.

Riconosciamoci membri di un’unica umanità, e prendiamoci cura della nostra terra che, generazione dopo generazione, ci è stata affidata da Dio in custodia perché la coltiviamo e la lasciamo in eredità ai nostri figli. L’impegno per ridurre le emissioni inquinanti e per una ecologia integrale è urgente e necessario: facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi!

Ascoltiamo la voce di tanti giovani che ci aiutano a prendere coscienza di quanto sta accadendo oggi nel mondo e ci chiedono di essere seminatori di pace e costruttori, insieme e non da soli, di una civiltà più umana e più giusta.

Il Natale, nella sua genuina semplicità, ci ricorda che ciò che veramente conta nella vita è l’amore.


Il tweet di oggi