sabato 19 marzo 2016

Dio di misericordia Trinità d’amore - Messaggio per la Quaresima 2016 di Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto

Dio di misericordia. Trinità d’amore 
Messaggio per la Quaresima 2016  
di Bruno Forte
Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto



1. Dio è Amore. È Giovanni, l’Apostolo che ha posato il capo sul petto di Gesù nell’Ultima Cena e ha meditato sulla rivelazione del Figlio di Dio fatto uomo sintonizzandosi con quel cuore, a testimoniarci che “Dio è amore” e che “chi non ama non ha conosciuto Dio” (1 Giovanni 4, 8 e 16). È in realtà Dio stesso a raccontarci nella Bibbia la storia del Suo amore per rendercene partecipi: per questo ci ha creato, chiamando ciascuno di noi a esistere davanti a Lui e per Lui! Quando l’uomo ha usato la libertà avuta in dono per rivoltarsi contro il suo Creatore, questo Dio d’amore ha sofferto, ma ha rispettato la scelta della Sua creatura. Ce lo racconta una delle più belle parabole di Gesù: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto...” (Luca 15,11-13). La storia non finisce qui: Dio ama troppo gli uomini per abbandonarli a se stessi. Davanti al nostro rifiuto manifesta la  profondità e l’audacia del Suo amore inviando Suo Figlio, che si fa uomo come noi e si consegna alla morte per amore nostro: “In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri... Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1 Giovanni 4,9-11. 16). Dare la vita per un altro significa amarlo dell’amore più grande: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15,13). Così ci ama Dio. La croce è la dichiarazione d’amore di Dio per noi, la rivelazione del cuore divino. La ragione per cui Dio ci ama tanto è che è in se stesso amore

2. Dio è Trinità. Ecco il centro e il cuore del messaggio cristiano, ecco la sorgente, il grembo e la meta di tutto ciò che esiste: Dio è amore! Ecco quanto di più importante ci sia dato da pensare! Provo a farlo nel modo più semplice possibile, consapevole di balbettare appena parole d’amore sul mistero santo da cui veniamo, in cui ci muoviamo ed esistiamo e verso cui andiamo nel cammino del tempo. Se Dio è amore, è facile capire come non possa essere solitudine in se stesso: perché ci sia un rapporto d’amore bisogna essere almeno in due. Amare soltanto se stessi non è amore, è egoismo. Dio amore è allora almeno uno che ama da sempre e uno che da sempre è amato e ricambia l’amore: un eterno Amante e un eterno Amato. Colui che ama da sempre è la sorgente dell’amore: egli non è mai stanco di cominciare ad amare e ama per la sola gioia d’amare. È Dio Padre nell’amore, infinitamente libero e generoso nell’amare, da null’altro motivato all’amore che dall’amore: “Dio non ci ama perché siamo buoni e belli, ma ci rende buoni e belli perché ci ama” (San Bernardo). L’altro, l’eterno Amato, è Colui che accoglie da sempre l’amore: è l’eterna gratitudine, il grazie senza principio e senza fine, il Figlio. Quando il Figlio si fa uomo, si unisce a ciascuno di noi: perciò il Padre, amando Lui, ama anche ognuno di noi uniti a Lui, amati nell’Amato, fatti capaci di ricevere l’amore, che è la vita eterna di Dio. L’amore perfetto, però, non si chiude nel cerchio dei due: “Amare non significa stare a guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta” (Antoine de Saint- Exupéry). Il Padre e il Figlio vivono un amore così ricco e fecondo da rivolgersi insieme alla Terza Persona divina, lo Spirito Santo. Lo Spirito è Colui nel quale il Loro amore è sempre aperto a donarsi, a “uscire da sé”: perciò lo Spirito è detto dono di Dio, fonte viva dell’amore, fuoco che accende in noi la capacità di ricambiare l’amore con l’amore. E perciò alita sulla creazione nel primo mattino del mondo e sulla nuova creazione, di cui è segno e promessa la Chiesa, nel giorno della Pentecoste. In quanto poi è l’Amore ricevuto dal Figlio e donato dal Padre, lo Spirito è anche il vincolo dell’amore eterno, l’unità e la pace dell’Amante e dell’Amato. Nello Spirito tutti siamo abbracciati dall’amore che unisce, libera e salva
...
È un’esperienza bellissima questa di sentirsi amati da Dio e di amare con la forza che viene da Lui: avvolti dall’amore dei Tre, capiremo che Dio Amore non è una parola vuota, ma il racconto dell’eterno Amore, che si è fatto presente nel tempo perché ciascuno di noi, ascoltandolo e credendo all’amore dei Tre, si lasci trasformare da questo amore e compia le opere di misericordia in cui esso viene a narrarsi fra noi... Vuoi provarci anche Tu? Chiediamolo così: 
Dio tre volte Santo, Trinità divina, aiutaci a confessare con le labbra e col cuore l’infinita bellezza del Tuo amore: di Te Padre, eterno Amante da cui proviene ogni dono perfetto, di Te Figlio, eterno Amato che tutto riceve e tutto dona, di Te Spirito Santo, Amore ricevuto e donato, vincolo della carità eterna ed estasi dell’eterno dono. In Te, Trinità Santa vorremo nasconderci, per essere amati nell’Amato ed imparare ad amare qui nell’umile fedeltà del tempo e per sempre nel giorno dell’amore che non muore. Nascosti in Te, ci scopriremo sempre più parte del Tuo popolo, Chiesa dell’amore, inviata a vivere e annunciare a ogni creatura l’amore che libera e salva, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. 
Amen!
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Dio di misericordia. Trinità d’amore (PDF)