venerdì 8 novembre 2013

Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - pane sporco... senza dignità - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano 
8 novembre 2013
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.



Papa Francesco:
"chi prende tangenti dà pane sporco ai figli"

Gli amministratori corrotti «devoti della dea tangente» commettono un «peccato grave contro la dignità» e danno da mangiare «pane sporco» ai propri figli: a questa «furbizia mondana» si deve rispondere con la «furbizia cristiana» che è «un dono dello Spirito Santo». Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata venerdì mattina, 8 novembre, nella cappella della Casa Santa Marta, proponendo una riflessione sulla figura dell’amministratore disonesto descritta nel brano liturgico del Vangelo di Luca (16, 1-8).

«Il Signore — ha detto il Papa — torna un’altra volta a parlarci dello spirito del mondo, della mondanità: come agisce questa mondanità e quanto pericolosa sia. E Gesù, proprio lui, nella preghiera dopo la cena del giovedì santo pregava il Padre perché i suoi discepoli non cadessero nella mondanità, nel mondo».
La mondanità, ha ribadito il Pontefice, «è il nemico». Ed è proprio «l’atmosfera, lo stile di vita» tipico della mondanità — ossia il «vivere secondo i “valori” del mondo» — che «piace tanto al demonio». Del resto «quando noi pensiamo al nostro nemico pensiamo prima al demonio, perché è proprio quello che ci fa male».
«Un esempio di mondanità» è l’amministratore descritto nella pagina evangelica. «Qualcuno di voi — ha osservato il Pontefice — potrà dire: ma quest’uomo ha fatto quello che fanno tutti». In realtà «tutti no!»; questo è il modo di fare di «alcuni amministratori, amministratori di aziende, amministratori pubblici, alcuni amministratori del governo. Forse non sono tanti». Nella sostanza «è un pò quell’atteggiamento della strada più breve, più comoda per guadagnarsi la vita». Il Vangelo racconta che «il padrone lodò quell’amministratore disonesto». E questa — ha commentato il Papa — «è una lode alla tangente. L’abitudine delle tangenti è un’abitudine mondana e fortemente peccatrice». Certamente è un’abitudine che non ha nulla a che vedere con Dio.
Infatti, ha proseguito, «Dio ci ha comandato: portare il pane a casa con il nostro lavoro onesto». Invece «questo amministratore dava da mangiare ai suoi figli pane sporco. E i suoi figli, forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti, avevano ricevuto dal loro papà come pasto sporcizia. Perché il loro papà portando pane sporco a casa aveva perso la dignità. E questo è un peccato grave». Magari, ha specificato il Papa, «s’incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga». E anche se la prima bustarella è «piccola, poi viene quell’altra e quell’altra: e tu finisci con la malattia dell’addizione alle tangenti»...


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