giovedì 2 maggio 2013

Una banca del cibo (ecumenica) per resistere alla povertà

Sfamare due bambini piccoli con 14 euro al mese, non mangiare per 2 giorni, lavorare per uno stipendio che non consente di fare la spesa. Capita in Inghilterra dove il governo di David Cameron ha introdotto i tagli più severi al sistema del welfare dal dopoguerra. A Borehamwood, una cittadina a 20 minuti dal centro di Londra, un parroco coraggioso, don Dominic McKenna, ha aperto una banca del cibo ecumenica guidando una resistenza alla povertà che ricorda il Terzo Mondo. Nel suo racconto emerge come sia Papa Francesco ad ispirarlo, perché gli “ultimi” possano avere dignità e amore insieme alle scatolette di fagioli in scatola.
Denutriti nell’Inghilterra del 2013. Taylor, 2 anni e George 5 non hanno frutta e verdura fresca da mangiare e neppure carne o pesce. “Il sussidio che mi passa lo Stato perché non lavoro e ho due figli piccoli prevede 12 sterline (14 Euro) al mese per il cibo”, spiega Marie, la mamma, una ragazza madre di 28 anni. “Con questa cifra compro solo quei cibi conservati che costano di meno, bastoncini di pesce e patatine. Ho dovuto trasferirmi in una camera singola in un ostello perché il padrone dell’appartamento di due camere dove abitavo prima ha aumentato l’affitto e mi ha sfrattato”, continua Marie. “I vicini mi guardano dall’alto in basso perché pensano che sfrutti lo Stato, ma l’anno prossimo, appena Tyler va all’asilo, mi cerco un impiego”. 
In lei il riflesso di Dio...