giovedì 2 maggio 2013

"Jacques Maritain, un messaggio più che mai attuale" di Bruno Forte

Jacques Maritain, un messaggio più che mai attuale
di
mons. Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto

Era il 28 aprile 1973, esattamente come oggi, quarant’anni fa. A Tolosa, in una delle baracche abitate allora dai Piccoli Fratelli di Gesù, cui aveva voluto unirsi dopo la morte dell’amatissima moglie Raïssa, Jacques Maritain – pensatore di fama mondiale – moriva povero, come aveva scelto di essere nel desiderio di imitare il più possibile il Signore Gesù, da lui seguito con intensissimo amore dal giorno del suo ingresso da adulto nella Chiesa cattolica. I quarant’anni trascorsi da quell’ultimo addio permettono di osservare con obiettività come non siano affatto morte le sue idee, che sembrano anzi più vive e attuali che mai a partire dagli scenari che l’umanità sta attraversando, e in particolare da quelli del nostro Paese, provato da un’evidente, sconcertante crisi della sua classe politica. Vorrei mostrare perché, muovendo da una singolare pagina, in cui il grande e umile Maritain così presentava se stesso: “Chi sono io dunque? Un professore? Non lo credo; ho insegnato per necessità. Uno scrittore? Forse. Un filosofo? Lo spero. Ma anche una specie di romantico della giustizia troppo pronto a immaginarsi, ad ogni combattimento, che fra gli uomini sorgerà senz'altro il giorno della giustizia come della verità. Forse sono anche una specie di rabdomante con l'orecchio incollato alla terra, per captare il mormorio delle sorgenti nascoste, l'impercettibile fruscio delle germinazioni invisibili. E forse, come qualsiasi cristiano, nonostante le paralizzanti miserie e debolezze e tutte le grazie tradite di cui prendo consapevolezza alla sera della mia vita, sono anche un mendicante del cielo travestito da uomo del nostro secolo, una specie di agente segreto del Re dei Re nei territori del principe di questo mondo…”...

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