giovedì 26 luglio 2012

LA DITTATURA DELLA FINANZA - I RICCHI SEMPRE PIU' RICCHI IL RESTO DEL MONDO SEMPRE PIU' POVERO" - Giustizia sociale, fiducia, democrazia" Intervento di Stefano ZAMAGNI (VIDEO)


LA DITTATURA DELLA FINANZA - I RICCHI SEMPRE PIU' RICCHI  IL RESTO DEL MONDO SEMPRE PIU' POVERO - 



Sarebbero almeno 17 trilioni di euro i capitali nascosti nei paradisi fiscali
L’elite globale dei super ricchi nasconderebbe nei paradisi fiscali sparsi per il Pianeta ben 21 trilioni di dollari (circa 17 trilioni di euro). È il dato più eclatante che emerge dal libro “The Price of Offshore Revisited”, scritto dall’economista James Henry, il quale dimostra in maniera molto circostanziata e documentata come, alla fine del 2010, i capitali “nascosti” ammontassero al valore dell’economia statunitense e di quella giapponese messe insieme.
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Paradisi offshore, i buchi neri della finanza mondiale

«Lo spread attribuisce ogni potere decisionale a chi detiene il potere economico, nei fatti vanificando il principio del suffragio universale» presidente della Consob, Giuseppe Vegas
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Vegas: «C'è il rischio dittatura dello spread»


 Anche per la Chiesa tagli agli sprechi

"... Anche nel mondo ovattato della realtà ecclesiale è arrivata la spending review. Con qualche luminare in meno a studiare le carte, ma alla fine con la stessa sfida: quella di distinguere davvero ciò che è indispensabile rispetto al superfluo. Perché anche come Chiesa a un certo punto ci si può accorgere di aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità. ..."

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La nostra spending review di Giorgio Bernardelli


Intervento del Prof. ZAMAGNI in occasione del Convegno conlusivo del Biennio di Formazione sulla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica - Campobasso 18.06.2012.

Questa è un’epoca di paradossi d anche il Papa Benedetto XVI esorta a bilanciare i due pensieri, calcolante e pensante in questo mondo che soffre della carenza di pensiero. Ma il paradosso che in greco significa “meraviglia” è la diseguaglianza dovuta all’aumento della ricchezza globale. .... tre sono i paradossi: il paradosso della felicità che non va con la utilità; il paradosso dei suicidi dovuto ad una scarsa capacità relazionale; il paradosso dei divorzi, ormai aumentati del 50 % perché manca la felicità. Questi paradossi inquietanti traggono la loro origine nel metodo gestionale. Nascono dall’antidoto al bene comune, cioè l’individualismo. .... La gestione comune crea la distribuzione del bene e la felicità. Diseguaglianza, felicità e scarsità di bene comune sono gli “agenti inquinanti” nella stagione dell’opulenza. In questa analisi sociale bene si innesta il welfare abilitante , un nuovo ma anche antico metodo che tende a migliorare le capacità della vita ed aiuta le persone a sviluppare il proprio potenziale. ... Ma la giustizia sociale è ancora la sussidiarietà circolare che si attua attraverso il mutuo riconoscimento. La novità straordinaria nella sussidiarietà circolare è il principio antico della “fraternità” che rimanda il pensiero al francescanesimo. “Favorire il mercato plurale attraverso lo strumento delle “obbligazioni di impatto sociale” con il principio della “fraternità” ed applicarla all’attività economica ordinaria con interventi intra e non post cioè in fase di redistribuzione, aiuta a sviluppare i principi di libertà ed uguaglianza. La fraternità deve essere declinata dentro l’attività attraverso il secondo principio, della reciprocità che crea “fiducia”, Fides, che dal latino vuol dire corda cioè concretezza di unione e di unità. La fiducia declinata in orizzontale, verso la società e declinata in verticale, verso la speranza e verso Dio porta allo sviluppo”. ....  con l’ utile e pratico riferimento alla Didachè, dottrina sociale degli apostoli, tra opposti :sale-lievito (invisibili) e luce-città (visibili). Eccesso di intimismo ed eccesso di operatività ne oscurano lo sviluppo. La vera democrazia è la città dell’uomo dello sviluppo umano sociale e relazionale”.
  
PARTE PRIMA



SECONDA PARTE