giovedì 26 luglio 2012

Emergenza umanitaria per i progetti di accoglienza per i rifugiati in Italia

Sul cartello di ingresso nella cittadina si legge: 
«Riace, paese dell’accoglienza». 
Ma il piccolo borgo della Locride (in provincia di Reggio Calabria), diventato il simbolo dell’integrazione di quegli immigrati respinti in altre città d’Italia, potrebbe trasformarsi presto in una nuova Rosarno. E con Riace, a rischiare disordini sono anche i comuni di Caulonia e Acquaformosa, che da più di un anno non ricevono i contributi per la gestione dei progetti con i rifugiati provenienti da Libia, Siria, Nigeria e altri Paesi in guerra. Non un euro. Da luglio 2011. E anche i commercianti della zona, che finora hanno fatto credito per garantire cibo e vestiti ai richiedenti asilo, non sono più disposti a farlo. Così, per evitare la rivolta degli immigrati, alcuni dei quali ridotti ormai senza cibo né elettricità nelle case, Domenico Lucano, sindaco di Riace, Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa, e Giovanni Maiolo, operatore sociale della cooperativa che si occupa dei migranti a Caulonia, da mercoledì 18 luglio hanno dichiarato lo sciopero della fame. «E anche se cominciamo a non sentirci bene», dice Maiolo al suo sesto giorno senza cibo, «non smetteremo finché non vedremo questi soldi».
Ma che fine hanno fatto i fondi destinati ai profughi e ai richiedenti asilo?

Può una mancata firma su un pezzo di carta ridurre alla fame decine e decine di migranti? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere dei minorenni a restare senza assistenza sanitaria? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere, in questa estate bollente, intere famiglie a vivere senza corrente elettrica, senza un frigorifero funzionante in cui conservare i cibi? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere decine di lavoratori a restare per 7 mesi senza stipendio? Può una mancata firma danneggiare l'economia di interi paesi, costringendo molti piccoli commercianti a fare credito per non lasciare morire di fame degli esseri umani? È quello che sta accadendo visto che la Protezione Civile da un anno non eroga a Caulonia e Riace i fondi stanziati per il progetto di accoglienza "Emergenza Nord Africa". 


L'Università delle Generazioni, nell'esprimere solidarietà ai sindaci in sciopero della fame per difendere i diritti dei rifugiati in Italia, si chiede se valga di più un monumento dichiarato ''patrimonio dell'umanita''' piuttosto che ''la persona''. Allora, a questo punto, è meglio dichiarare la persona stessa ''patrimonio dell'umanità'' e trattarla di conseguenza''. Sono numerose le associazioni che stanno appoggiando la lotta dei sindaci dell'accoglienza. Maria Ripamonti, presidente dell'Associazione per la Pace di Milano, e la scrittrice Chiara Sasso, del Coordinamento dei Comuni Solidali sono in prima fila e chiedono a tutti gli enti, le istituzioni, le persone, le associazioni sensibili (specialmente a tale tematica altamente civile) di sostenere i sindaci e le comunità dei rifugiati pure economicamente in questo terribile frangente.
Chi vuole contribuire può utilizzare il conto corrente bancario intestato ad Associazione per la Pace di Milano presso Banca Popolare Etica - filiale di Milano - con IBAN IT27U 05018 01600 000000131695 BIC CCRTIT2T84A. 

I sindaci di Riace e Acquaformosa, Domenico Lucano e Giovanni Manoccio, e Giovanni Maiolo della Rete dei comuni solidali hanno sospeso lo sciopero della fame iniziato da oltre una settimana per protestare contro i ritardi nell’erogazione dei fondi per l’accoglienza e l'integrazione degli immigrati. La decisione è giunta al termine di una assemblea a "Borgo Donna Rosa" di Riace dove hanno partecipato numerose persone, rappresentanti istituzionali ed immigrati.
Il sindaco di Riace ha affermato che «con la nostra protesta abbiamo evitato una rivolta come quella di Rosarno. Abbiamo deciso di interrompere lo sciopero della fame ma se la situazione non dovesse trovare una soluzione siamo pronti a riprendere la mobilitazione e questa volta andremo a protestare nei pressi della sede della protezione civile regionale». 
Leggi tutto: Fondi per l'integrazione degli immigrati, sospeso lo sciopero della fame