venerdì 21 febbraio 2025

EGIDIO PALUMBO: «Quanti sperano nel Signore mettono ali come aquile» (Is 40,31) - VIDEO INTEGRALE

«Quanti sperano nel Signore
(Is 40,31)

Egidio Palumbo
VIDEO INTEGRALE

Mercoledì della Bibbia - 2025
Sperare nel Signore
per abitare con fede
e passione questa terra
(Sal 37,9)

promossi dalla
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto

Primo incontro del 5 febbraio 2025


        L’Anno giubilare 2025, indetto da papa Francesco, ha come tema: “Pellegrini di speranza”. Con la Bolla di indizione – il cui titolo fa proprio un passo dell’apostolo Paolo: «La speranza non delude» (Rm 5,5) –Francesco esorta a rinnovare la speranza, specialmente nei tempi e nei momenti di prova.
     Noi abbiamo accolto questa esortazione, proponendo nei “Mercoledì della Bibbia - 2025” un itinerario biblico, ispirato al Salmo 37, su Sperare nel Signore per abitare con fede e passione questa terra”. Accostandoci alla fede biblica con intelligenza spirituale, emerge sempre più evidente che sperare nel Signore, apre nuovi e, a volte, inediti orizzonti nel vissuto della quotidianità e nei percorsi tortuosi e complessi della storia umana, fino a suscitare stili di vita alternativi alla comune omologazione. Non si tratta di diventare “segni di contraddizione” – in realtà neanche Gesù lo fu, anzi, al contrario lui sempre «è stato contraddetto» (Lc 2,34) dai suoi avversari e oppositori (cf. Lc 7,31-34; Mt 11,16-19; Eb 12,3); si tratta, invece, di saper vivere la speranza cristiana come progetto di vita, come modo sapiente di stare davanti a Dio e nel mondo, abitandolo con fede e passione. È ciò che mi propongo di comunicare in questa riflessione, che considero introduttiva al tema dei nostri Mercoledì.
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b) Che cosa significa sperare e speranza per la fede biblica?
    Per la fede biblica la speranza rompe con il fato, con il destino ineluttabile. Perché il fondamento di essa è Dio e il suo Figlio Gesù. Per la fede biblica, Dio è il Dio la speranza (cf. Sal 65,6): chi spera in lui non resta deluso (cf. Sal 25,3; Rm 5,5), perché Dio il futuro lo porta con sé, lo genera dal suo grembo di Padre e di Madre.
    Ponendosi in questa stessa prospettiva, l’apostolo Paolo afferma: «Cristo Gesù nostra speranza» (1Tm 1,1). Questa affermazione di Paolo, scrive D. Bonhoeffer (Resistenza e resa, p. 451, ed. Paoline), «è la forza della nostra vita», perché la speranza cristiana, in realtà, non è un concetto, né un sentimento, bensì una persona concreta: Cristo Gesù, con il suo vissuto, il suo modo di relazionarsi, di parlare, di abitare questo mondo, con il suo modo di donarsi e di amare fino al dono di sé, testimoniando così che la speranza non delude... (cf. Rm 5,5-10).
    Dunque, sperare e speranza, per la fede biblica, è un modo di stare davanti a Dio e di entrare in relazione con Lui, come pure è un modo di stare al mondo e di entrare in relazione con le persone e le comunità, e in rapporto con il creato e con le cose. Tutto ciò viene a qualificare, profeticamente, l’identità del cristiano.
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Incontro integrale